Cap. 36

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«MARINETTE!» urlò Chat Noir con gli occhi pieni di lacrime, ignorando la ditta alle costole.
Null esplose in una sonora risata, per poi gettare il corpo inerme della ragazza a terra, voltandosi verso il biondo. «Ed ora tocca a te, Chat Noir.»

La creatura camminò verso il ragazzo, ancora inginocchiato a terra, incapace di muoversi.

I suoi occhi erano ancora fissi sul corpo della corvina, a una decina di distanza da lui, sbattendo le palpebre solo per liberare la vista dalle lacrime.

Prima quel mostro gli aveva portato via sua mamma ed ora anche Marinette.

Doveva pagare per questo.

«Adrien, non farlo!» urlò Papillon senza distogliere lo sguardo dal combattimento tra Dagon e la Regina di cuori. «Non usare il Cataclisma, non farti sopraffare dalle emozioni negative!»

Il biondo strinse i pugni, alzandosi barcollando e tossendo per il fiato corto, trovandosi faccia a faccia con Null mentre ghignava.

«Ti farò pentire di tutto. Di aver decimato i kwami ed i loro portatori, di aver preso il corpo di mia madre e di aver ucciso Marinette. Giuro che mi vendicherò.» ringhiò, usando gli artigli per colpire la creatura al volto, facendolo sussultare ed indietreggiare, prima che lo colpisse con un pugno allo stomaco.

Null rimase sorpreso da quella sua reazione, si aspettava che, date le emozioni che provava, si sarebbe arreso senza batter ciglio, ma non fu così.

Era proprio il figlio di sua madre: l'ottava fino all'ultimo.

Il demone sorrise malignamente, bloccando il pugno del felino e parando il calcio con la coda, guardandolo dritto negli occhi, sfidandolo.

Una fitta al petto, facendolo rimanere senza fiato e facendolo barcollare.

Il tempo per rimanere in quel corpo stava per scadere. Doveva terminare lo scontro il più velocemente possibile e dominare del corpo di Dagon, per poi impossessarsi del potere assoluto.

Chat ne approfittò e lo colpì allo stomaco con una ginocchiata, successivamente allo sterno con il palmo della mano, facendolo tossire.

Null era in difficoltà, doveva ammetterlo, ma non avrebbe perso; con uno scatto della coda fece inciampare il felino, per poi bloccarlo al terreno premendo sulle costole ferite con il piede, ghignando nell'ascoltare le sue urla di agonia.

«Dammi il Miraculous o farai la stessa fine della tua ragazza.» ringhiò minaccioso, premendo sul petto.
«Mai.» sputò lui, incapace di girare il collo per vedere un'altra volta Marinette a terra.

Null spinse di nuovo, sentendo le costole rotte dell'eroe incrinarsi, sorridendo nel vedere le lacrime di dolore che gli rigavano i lati del viso.

«Non ti darò mai il mio Miraculous, nemmeno se il mio corpo si spezzasse!» continuò.
«Adrien, dagli il Miraculous.» disse Papillon a qualche metro di distanza, per poi dare un ordine a Regina di cuori. «Ho già perso mia moglie, non voglio perdere anche te.» aggiunse subito dopo.

Chat fissò il padre con gli occhi sbarrati, tossendo non appena tentò di dire qualcosa.

«Se non mi darai il tuo Miraculous allora tuo padre assisterà alla dipartita di suo figlio e, per te, se c'è solo un modo per salvare la tua ragazza, la stai sprecando. Preferisci che io prenda il Miraculous con la forza, quindi morire e raggiungere Marinette, o sopravvivere, consegnandomi di tua spontanea volontà il Miraculous e magari far sopravvivere anche lei?» chiese Null spazientito, sentendo il petto del ragazzo scosso da spasmi per la tosse.

Masque sans visageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora