Adrien tornò a casa al settimo cielo.
L'università era perfetta e voleva ringraziare il padre per avergli permesso di frequentare ciò che voleva.
Il ragazzo camminò fino all'ufficio, bussando prima di entrare ma notando che la stanza era vuota; decise allora di provare nella camera da letto, bussando nuovamente.
«Vieni.» esclamò la vocina di Nooroo, vedendolo seduto sul letto, troppo grande per lui. «È in bagno.» rispose il kwami prima che il biondo gli chiedesse qualcosa.
«Allora lo aspetto fuori.» disse Adrien, aprendo la porta.
«Non so quando uscirà. È da quasi un'ora che sta facendo la doccia.»Il ragazzo iniziò a preoccuparsi. Se si fosse sentito male?
«Se è come il figlio allora puoi capirmi.» bofonchiò Plagg, sedendosi accanto al suo compagno.
Il ragazzo lanciò un'occhiataccia allo spiritello nero, per poi bussare alla porta del bagno e chiamare il padre.
«Perché? Che fa Adrien in bagno?» chiese Nooroo, ascoltando interessato ciò che Plagg gli stava spiegando nell'orecchio.
Il biondo bussò nuovamente: «Padre? Padre, tutto bene?»La porta si aprì subito dopo, rivelando Gabriel in accappatoio, con i capelli bagnati e senza occhiali.
«No, nulla va bene.» mormorò.
«Wow, hai un aspetto orribile!» esclamò Adrien, vedendo subito quanto fosse a terra. «Cos'hai? Ti sentì male?»
«Mi sento uno schifo... per quello che ho fatto a te e a Marinette.» rispose con voce roca, chiudendo la porta del bagno dietro di sé.
Adrien lo guardò crucciato: «Padre, hai bevuto?»
«No, ma sto affogando nel se so di colpa. Mi dispiace figliolo.» rispose lo stilista, abbracciando senza alcun preavviso il figlio, che si irrigidì. «Scusami.»
«Padre, per quando mi piacciono gli abbracci, e per quanto questo mi ricorda vagamente quello di Jackady, vestiti prima! Sei nudo sotto l'accappatoio!» urlò il ragazzo, agitandosi per essere liberato.I due kwami osservarono la scena disgustati.
«Non guarderò gli umani mai più come prima...» esclamò Nooroo.
«Tranquillo, ci farai l'abitudine.»Catherine era a bordo del jet privato di suo marito verso Parigi, i capelli rosso fuoco sciolti, facendo sì che le onde date dai riccioli cadessero leggiadramente sulle spalle; indossava un paio di occhiali da sole con le lenti scure, che ora teneva sopra la testa, siccome il finestrino era coperto dalla tendina.
«Spiegami ancora una volta di chi ti occupi.» esclamò la donna, guardando gli occhi spenti di Nathalie.
«Mi occupo degli Agreste, una delle famiglie più ricche di Parigi.» iniziò meccanicamente Nathalie, in trance. «Gabriel Agreste è uno stilista di fama mondiale e suo figlio, Adrien, è uno studente che tra poco inizierà l'università, in più, lavora per il padre come modello; della signora Agreste, purtroppo, so solo che è deceduta in un incidente.»
«Adrien?» chiese Catherine, come se quel nome l'avesse risvegliata.
«Sì, signora.»La rossa fissò nuovamente la segretaria, schioccando le dita e facendola cadere addormentata in un nano secondo.
Se realmente Adrien Agreste era un possessore di Miraculous, era arrivato il momento per lei di saldare un vecchio debito.
Marinette stava aspettando Adrien in camera sua.
Le aveva mandato un audio su Whatsapp dove le diceva –o meglio, le urlava– che sarebbe venuto da lei per levarsi un'immagine traumatizzante dalla testa.
La ragazza stava lavorando agli ultimi schizzi che aveva ideato il giorno precedente, con Tikki che sorrideva mentre la guardava concentrarsi; le due sentirono il campanello suonare e, con estrema velocità, il kwami si nascose tra i capelli sciolti della ragazza, che scese in salotto giusto in tempo per sentire la voce del biondo mentre si chiudeva la porta.
STAI LEGGENDO
Masque sans visage
Fanfiction•Terzo libro della serie Masked• ~ Sequel di "Amour masqué" e di "Masque tombé" ~ ----------------------------------- L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" co...