Gabriel era rigido sulla sedia, con le mani sudate poggiate sulle gambe per asciugarsele –anche perché tenere i gomiti sul tavolo rappresentava maleducazione; una parte dell'etichetta che suo figlio non considerava nemmeno–
I cinque avevano appena terminato di cenare ed ora stavano prendendo un po' di tempo per digerire il buon pasto, bevendo del tè o del caffè.
«Signor Agreste, vorrei dirle che ci fa molto piacere conoscerla personalmente.» sorrise Sabine, sistemandosi sulla sedia dopo aver versato del caffè nella tazza dell'ospite.
«Vero. Siamo felici di conoscere il padre di Adrien e l'artista che ha ispirato nostra figlia.» aggiunse Tom, facendo arrossire la figlia.
Adrien la guardò fingendosi offeso: «E che credevo di essere io la tua ispirazione.»
«Il mondo non gira tutto in torno a te, Mister Sono-Il-Più-Figo.» rispose la ragazza, scompigliandogli giocosamente i capelli.
«E pensare che in camera tua ci sono appesi fogli che mi rappresentano.»La corvina si voltò dall'altra parte, facendo per alzarsi.
«Torno tra qualche minuto, giusto il tempo di ritagliare la faccia di Adrien dai poster.» spiegò, venendo immediatamente bloccata dal suo ragazzo, che mise il broncio.
Gabriel sorrise, tornando a rivolgersi ai Dupain-Cheng: «Sono io a dovervi ringraziare, per la cena e per sopportare mio figlio quando viene a farvi visita.»
«Non è per nulla di disturbo, anzi, siete e sarete sempre i benvenuti entrambi, anche per venire a mangiare i dolci che prepariamo o per fare una semplice chiacchierata.» rispose Sabine, sorridendo dolcemente.
«Non vorrei disturbare.» si affrettò a dire lo stilista.
«Si figuri. Sa cosa dico di solito?» chiese Tom ammiccando all'ospite.
«Papà, no.» mormorò Marinette, coprendosi il viso con la mano.
«Se vuoi del pane, vieni dai Dupain.» concluse l'uomo, gonfiando il petto per mostrare il suo orgoglio.Le due donne gemettero esasperate al gioco di parole, mentre Gabriel nascose il sorriso bevendo il caffè.
«Questa me la devo segnare. Tom, sei un grande.» esclamò entusiasta Adrien, battendo il cinque con il padre di Marinette. «Ti prego, insegnamene altre, oh grande maestro.» aggiunse, facendo un semi-inchino.
I due iniziarono a parlare, raccontandosi barzellette e inventando giochi di parole, mentre Sabine li ascoltava ridacchiando.
Lo stilista rimase a guardare la scena: suo figlio si stava proprio divertendo, anche se le sue battute erano davvero pessime.
«Ora capisco perché ad Adrien piace venire qui.» sospirò l'uomo, provando malinconia al ricordo che anche casa sua una volta era così animata, attirando su di sé l'attenzione di Marinette. «Questo è esattamente il tipo di famiglia di cui Adrien ha bisogno, non un padre scorbutico, assente e che ha messo a repentaglio la vita di tutti per i propri scopi personali.»
La corvina si spostò più vicino a lui, capendo che aveva bisogno di essere ascoltato e capito.
Delicatamente gli posò una mano sulla spalla e gli sorrise.
«Lei è la persona più importante di tutte per Adrien. Le vuole un mondo di bene e non ce l'ha con lei per essere divenuto Papillon.» spiegò, notando un cipiglio crucciato sul volto dell'uomo come a chiederle se fosse vero. «Non ditegli che gliel'ho detto, ma lui mi ha confessato che è orgoglioso di lei per essere il prossimo Grande Guardiano e che è più che sicuro che sarà un degno successore di Fu.» sussurrò, non volendo essere sentita dai suoi.
L'espressione di Gabriel si illuminò, non riuscendo a reprimere un sorriso non appena i suoi occhi si posarono su suo figlio mentre continuava a ridere, per poi tornare a guardare la ragazza seduta accanto a lui, facendole un sorriso di ringraziamento.
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Masque sans visage
Fanfiction•Terzo libro della serie Masked• ~ Sequel di "Amour masqué" e di "Masque tombé" ~ ----------------------------------- L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" co...