Cap. 31

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AVVISO: mercoledì 21 e giovedì 22 non credo sarò in grado di aggiornare ne questa ne Monster per via degli esami. Ho preferito avvisare ora ^^
Buona lettura :3
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Gabriel si sistemò gli occhiali da sole dopo essere sceso dal taxi, per poi pagare l'autista ringraziandolo per la corsa e vederlo sfrecciare verso un altro cliente.

«Certo che tuo padre fa invidia ad Horatio Caine con quegli occhiali.» sussurrò Christian, sperando di non farsi sentire.
«Se ora spara una battuta è perfetto.» rispose l'altro, sperandoci.
«Dove dobbiamo andare ora?» domandò Marinette, guardandosi intorno.
«Catherine ha detto che ci avrebbe atteso davanti all'entrata dell'aeroporto, ma non so chi sia.» affermò con un'alzata di spalle, scrutando tra la folla in cerca di qualcuno di sospetto.
«È quella donna dai capelli rossi.» disse Lila con un cenno della testa.

Subito gli sguardi degli altri cinque portatori si spostarono verso una donna dal fisico slanciato e dai capelli rossi che sembravano quasi essere tinti; dei pantaloni neri le rendevano le evidenziavano le gambe, sopra indossava una camicia a maniche lunghe bianca, un paio di occhiali da sole le nascondevano gli occhi e le labbra carnose erano evidenziate da un rossetto rosso acceso, che richiamava il colore dei capelli.

«Meno male che avete deciso di seguirmi con le buone o avremmo sguinzagliato un bel po' di mutanti, questa volta.» disse la donna con estrema monotonia, fermandosi davanti ai portatori.
«Sì, lo hai lasciato detto nel messaggio.» esclamò Adrien a denti stretti.

Catherine fece scorrere lo sguardo su tutti i portatori, notando i loro kwami sbucare dalle borse o dal colletto delle magliette, non lasciando trasparire il suo stato d'animo quando osservò Adrien.

«Bene, seguitemi allora.» disse dopo qualche secondo, girandosi di spalle e iniziando a camminare lungo la sala dell'aeroporto.

I sei la seguivano senza dire una parola, scrutando ogni suo movimento e tenendosi pronti in caso attaccasse.

Arrivarono al check-in, camminando fino all'ultimo metal detector della lunga serie, dove tre uomini li stavano attendendo.

Catherine passò senza venire controllata, fermandosi dall'altra parte del metal detector. «Seguite quest'ordine: possessore della tartaruga, della farfalla, della volpe, del pavone, della coccinella e del gatto nero.»
«Facevi prima a dire in ordine d'età.» sbuffò Adrien, mettendosi in fila.
«E quindi sei il più piccolo?» ridacchiò Christian, facendo capolino da davanti la corvina.
«Solo perché sono nato a novembre non significa che puoi prendermi in giro.» mormorò seccato, incrociando le braccia al petto.
«Lascialo perdere Chris, gli brucia il fatto che siamo tutti più grandi di lui.» disse Marinette agitando la mano.
«Mari, hai portato il ciuccio per il piccolino?» scherzò Lila da davanti, notando l'espressione irata del diretto interessato.
«Muoviti signorina.» sbuffò la guardia, facendo cenno alla mora di passare.
«Villani.» esclamò con una nota di finta offesa, facendo ondeggiare i capelli.

Marinette ridacchiò a quel gesto e la vide sorridere quando l'omone sbuffò nuovamente, serrando i pugni.

«Il prossimo.»
«Piano con il mio bel corpo da modello, mi raccomando.» disse Christian civettuolo, aprendo le braccia per dare possibilità ad una guardia di controllare che non portasse nulla.
«Rizzini, perdi in partenza contro di me.» mormorò Adrien da dietro il metal detector, aspettando il suo turno dopo che Marinette fu passata.
«Contaci, Agreste.» gli fece la linguaccia, per poi passare anche lui sotto lo strumento.
«Ditemi, come fanno a scherzare in un momento simile?» domandò Gabriel accanto a Master Fu.
«Non ne ho la minima idea, ma uno è tuo figlio, un paio di domande me le farei.»





Masque sans visageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora