Sospeso

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L'ho avuto alla mia mercé ancora una volta. Quando lo vidi davanti a me, due anni fa, al colloquio di lavoro, con lo squardo contrito mentre si torceva le mani lo volli subito come mio schiavo...

Tre giorni lo legasti al soffitto, con i polsi tenuti imsieme da sottili corde rosso scuro, una benda di seta nera a coprirgli gli occhi e gli girasti attorno con un gatto a 9 code in una mano e delle unghie di acciaio sulle dita dell'altra. Gli percorsi la schiena con queste per poi fermarti sul davanti, proprio sopra al suo inguine e per poi pungolargli la pelle con le punte d'acciaio. Lui lanció un urlo e ti chiese dipiù, spingendo i fianchi contro la tua mano, ma gli girasti uno schiaffo, lasciando l'ennesimo graffio sanguinante sul suo viso, dopotutto, non aveva il permesso di parlare...
<<oh piccolo mio dimmi cosa vuoi, vorresti che ti baciassi? Che ti facessi male? Implora per quello che vuoi, ora puoi parlare>> gli dicesti.
<<voglio te mia padrona, che tu mi tocchi, che tu mi possegga>> rispose lui in un gemito.
Come avresti potuto non assecondare il desiderio del tuo sottomesso? È sempre stato così bravo nel suo ubbidire, parla solo quando interpellato, esegue senza ripensamenti, e ti dona degli orgasmi fantastici con la lingua, mioddio cosa non fa con quella lingua... Comunque adesso non perdiamoci in chiacchiere. Per premiarlo della meravigliosa sessione appena avuta e che stava giungendo al termine, gli presi il viso con una mano e lo baciasti con violenza, lui spalancò subito la bocca per me e gli mordesti l'interno della guancia, sentendo il sapore metallico del sangue sulla tua lingua, lui mugoló di dolore e tu gli cingesti il collo, ciò non fece altro che aumentare la sua eccitazione, la sua erezione ti premeva su un fianco. Gli lasciasti il viso e facesti scendere la tuaa mano finché non glielo prendesti. Iniziasti a pompare avanti e indietro ad un ritmo lento ma costante, lo stavi torturando, lo sapevi, era tutto troppo lento ma maledettamente sexy. Ti inginocchiasti davanti a lui e ne baciasti la punta arrossata e grossa dopo i tuoi movimenti. Lo prendesti in bocca e lo succhiasti e lo leccasti vidamente come la più dolce delle leccornie, ti fermasti un attimo proprio nel momento in cui stava per venire, emise un grugnito di protesta, e tu per vendicarti lo mordesti. Ricominciasti un secondo dopo spingendoti sempre più a fondo finché non sentisti il seme della sua eccitazione colarti giù per la gola, dolce e salato allo stesso tempo. Ingoiasti tutto.

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