Eravamo seduti sul letto in camera tua, tu eri accanto a me, eri così bella mentre mi raccontavi com'era andato il turno di lavoro da cui eri appena tornata. Mi hai detto che eri stanca e mi hai chiesto se ti massaggiavo la schiena. Hai acceso la luce piccola, hai tirato fuori l'olio per massaggi, ti sei distesa sul letto e io ti ho alzato la maglietta su fino alle spalle per sentire la tua pelle sotto le mani. Ho cominciato a massaggiarti le spalle, passando i pollici sul tuo collo magnifico, eri tesa, lo capivo dalle smorfie sul tuo viso ogni volta che premevo un pochino dipiù, scostandoti i capelli ho baciato gli angoli della tua bocca e poi di nuovo il collo. Avevo capito che volevi andare oltre. Mi sono allungato verso il comodino, ho aperto il cassetto chiuso a chiave, quello dove tieni nascosti tutti i tuoi giochi affinché non li veda tuo fratello. Ho tirato fuori il tuo preferito, quel piccolo ovetto viola che ti piace tanto, mi sono messo un secondo seduto accanto a te e ti ho aiutata a spogliarti, eri completamente nuda adesso, da quella maglietta trasparente che avevi e quegli shorts di jeans che ti facevano tanto sexy avevo gia scorto le tue forme, ma ogni volta era un piacere guardarti... Mentre eri ancora stesa sul letto ho preso l'ovetto e te l'ho infilato dentro, hai emesso un gemito, l'ho acceso al minimo, le vibrazioni leggere hanno iniziato a farsi sentire dentro di te, scommetto che ti stavi già bagnando. Con le mani sono sceso piano lungo la spina dorsale, ogni tanto mi abbassavo per farti dei leggeri succhiotti sulle spalle e sulle fossette di Venere, ogni volta che ti sfioravo mugolavi di placere, ti ho chiesto se ti piacesse, hai fatto sì con la testa, me lo aspettavo, ti erano sempre piaciute questo genere di cose, il dover aspettare per arrivare all'orgasmo, la lenta ascesa verso il piacere, ti facevano esplodere con tutta te stessa, ho aumentato di un livello le vibrazioni, te ne sei accorta, hai aperto la bocca per poi prenderti un labbro tra i denti, mi stavi ipnotizzando. Ti ho accarezzato le natiche scendendo lungo le gambe, ti ho massaggiato l'interno delle cosce, dal basso verso l'alto, ti aprivi per me, cercavi di spingerti verso le mie dita ma volevo farti venire così, senza toccarti. Ho continuato la mia discesa fino ai piedi dove ti ho baciato ogni singolo dito, avevi lo smalto quello nero... Era bellissimo, era Giugno... Mi hai detto continua nascondendo la faccia tra i capelli. Ho massaggiato le piante dei tuoi piedi, li ho baciati, ho continuato massaggiandoti le caviglie dandoti piccoli e leggeri morsi, ancora un livello di vibrazione, quello più forte, eri fradicia, l'avrei capito anche da lontano, i tuoi umori scintillavano alla luce fioca della lampada, non riuscivi ad emettere un suono tanto eri presa dalla situazione. Volevo essere tra le tue cosce fresche ma decisi di trattenermi, mi sono spostato verso il tuo viso, un sospiro ti ha lasciata quando le mie dita hanno percorso la tua schiena per poi insinuarsi tra i tuoi capelli dorati e mentre avevi gli occhi chiusi come le tue mani sul lenzuolo, ti ho sussurrato <<lasciati andare>> e senza urlare, con solo un paio di gemiti sconnessi, ho avuto il tuo orgasmo...
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Di Erotismo e di Altre Storie...
Short StoryTutti mi hanno sempre detto che ho una bella immaginazione, questa è la mia occasione per verificarlo.