Cap.2

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DOMINIK.
"Nono...Olivia posso parlare con lei un attimo in privato?!".Mi diede il permesso di allontanarmi con mia sorella,la presi per il braccio e la portai in un angolo,"Mi fai male!".Con uno strattone si allontanò da me,"Ti faccio male?!Ti rendi conto di quello che vuoi fare?!"."Si lo so,non sono una bambina!So perfettamente il rischio che corro","Hai visto com'è conciata quella ragazza?Non voglio che tu faccia la stessa fine okay?!?Sei mia sorella!La più piccola di casa,non posso permette che ti facciano del male!".I suoi occhi si fecero cupi,aveva messo il broncio come faceva da piccola quando voleva fare una cosa ma qualcuno le diceva di no,era ancora una bambina in fondo,"Ragazzi torniamo in centrale",Olivia ci fece tornare sulle nostre scrivanie per iniziare le ricerche,Jois era andata alla ricerca di una tazza di caffè.
JOIS.
Dopo la litigata con Domi appena tornammo in centrale andai alla ricerca di un po' di caffè,dovevo bere,la macchinetta era fuori servizio,non potevo andare alla ricerca di una caffetteria,dato che era ora di punta,tutta la marmaglia di New York a quest'ora occupava tutti i bar,allora mi venne in mente l'ufficio di Barba,aveva sempre una caraffa di caffè e due tazze,allora mi intrufolai piano piano nel suo ufficio,"Perfetto",versai il caffè nella tazza blu,stavo per bere quando toc toc toc,mi girai piano e vidi Barba con in mano il suo cellulare e il suo sorriso stampato sulla faccia,"Si lo so...Scusaaa","Oh no tranquilla anche se avrei voluto berlo con te,magari in un bar e non nel mio ufficio",si avvicinò a me e prese la sua tazza,così gli versai un po' di caffè nella tazza,"Posso farti una domanda avvocato?"."Certo","Secondo te,potrei fare da infiltrata?".Mi guardò con un sopracciglio alzato,"State lavorando a un caso?".Annuì,"Su cosa?"."Uno stupro...",scosse la testa,non capivo se era per la mia idea o per il caffè,"Quel caso sulla ragazza di 17 anni?"."Si,Rachel!".Mi guardò male,"Lo sai vero i pericoli che corri?".Sbuffai,credevo di aver trovato in Barba un amico/alleato,"Si okay...Ho capito",appoggiai la tazza sulla sua scrivania,"Allora tolgo il disturbo così continui con le tue scartoffie",mi avvicinai alla porta,"Jois!".Mi immobilizzai,"Sei libera domani a pranzo?"."Sisi!Sono libera",sorrisi,mi aveva chiesto di pranzare con lui,mi fece l'occhiolino e lo lascia lavorare in pace.

La sera...

"Sono a pezzi",Amaro appoggiò la testa sulla tastiera del computer,io presi l'ultimo foglio che uscì dalla stampante,Fin appoggiò una busta di plastica sulla sua scrivania,"Uh?Cos'è?"."Un pensiero per mio figlio,oggi è il suo compleanno",che pensiero dolce,Fin era un vero duro,ma anche lui aveva un cuore d'oro.

Rimasi sola in centrale,avevo delle cose da finire,anche Domi che era andato via,aveva detto di avere un appuntamento,"Sto morendo di fame e ho un sacco di cose da fare",gettai la testa all'indietro e giravo con la sedia per il corridoio,ma venni fermata,pensai di aver sbattuto contro qualcosa,"Sei rimasta solo tu?".Alzai lo sguardo,"No,siamo rimasti solo NOI",Barba si sedette sulla sedia di Amaro,"Ti va di cenare insieme?".Gli indicai la mia scrivania,"Uh ehm si hai un sacco di scartoffie,porta anche loro".
RAFAEL.
Jois era rimasta in centrale da sola,vidi che stava girando per la sala con la sedia girevole,aveva i capelli sciolti,era divertente,"Non dovrei uscire da qui,insomma...Ho un sacco di cose da fare sul caso di Rachel e su altre cose dovrei sistemare anche casa...Da quando mi sono trasferita non ho sistemato praticamente nulla!".La guardai stupito,"Nulla?Ma sei qua a New York da...Da 4 mesi abbondanti","Lo so ma Domi mi ha sempre portata a casa sua per mangiare insieme,ovviamente quando non esce con qualcuno...Ma vai pure a casa insomma,qualcuno ti starà aspettando no?".Scossi la testa divertito,"A casa mi aspettano solo un sacco di fogli",le porsi la mano,lei accettò il mio invito,prese la cartella che era sul tavolo,poi si mise la giacca e andammo alla ricerca di un ristorante.
Durante la cena parlammo molto di diverse cose non solo di lavoro,dall'aspetto era una ragazza dolce,elegante,solare e sorridente ma quando lavorava su un caso metteva tutta se stessa per trovare il colpevole e diventava un'altra donna,seria,decisa e determinata,"Grazie Barba per la cena","Tu sei l'unica che mi chiama ancora per cognome","Lo so",si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio sorridendo,"Ma mi piace",ci salutammo e la vidi andare via,"Che ragazza...".
Tornai a casa in taxi,sistemai i documenti sulla scrivania che era nello studio e andai a letto,con un unico pensiero....

La sbirra e l'avvocato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora