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Solo allora mi ricordai di essere venuta in taxi e quindi avrei dovuto camminare un bel po prima di poter arrivare a casa di Mike ( ma ve pare che vado a dormí a casa di una pazza come Teresa??). Mi apparve un sorriso maligno sul viso tirai fuori il cellulare dalla tasca dei miei jeans e chiamai l'unico dei miei amici che aveva l'auto: Lucas! Feci la voce più spaventata possibile e appena rispose iniziai a parlare.
- Emily!?
- Lucas ti prego aiutami quello della festa, quel Dylan mi sta per violentare aiutammi, sono alla stazione per favore fai presto. A quel punto feci cadere ad un altezza di 3 millimetri il mio cellulare per fingere che me lo aveva lanciato a terra, poi ho riattaccato. Beh devo dire che se avrò mai bisogno di aiuto chiamerò sempre lui, è arrivato dopo neanche tre minuti. È sceso dall' auto e mi è corso in contro abbracciandomi, ovviamente essendo più grande mi alzo e io avvolsi le mie gambe attorno al suo busto. Lui mi guardo per chiedere dov'era  Dylan ma io lo guardai negli occhi proprio come mi aveva insegnato lui ci imbambolammo a vicenda e alla fine mi diede uno dei suoi soffici baci, non so cosa capì la gente intorno a noi, forse vedendo la mia valigia pensavano che non ci vedevamo da anni e quindi anno iniziato ad applaudire. Una volta in macchina mi chiese.
- era uno scherzo per non andare a piedi da Mike giusto?-
- si-
- se perfida lo sai?-
- si-
-bene-
-dopo cinque minuti misi la mia testa sul suo petto. Non ci posso fare niente, siamo attratti l'uno dall' altro. * pocker face*
Arrivati a casa di Mike notando la porta succhiusa così entrammo. Si sentiva urlare, cosi andai in salotto e vidi Marco e Mike che guardavano la partita.
...

LA RAGAZZA DAGLI OCCHI DI FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora