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- non puoi obbligarmi- dissi mentre lui si rimettevs i boxer. Vi spiego la situazione, un suo amici ci ha invitato ad una festa a cui io non voglio andare, ma lui ovviamente dice che è maleducazione dire di no. ( lo so che all'inizio avete pensato male.)
- non fare la bambina, vestiti e muoviti-
- vuoi dire che preferisci andare ad una festa piuttosto che stare sotto le coperte con la tua ragazza?- feci finta di slegare il reggiseno, e lui ovviamente mi saltò addosso rendendosi conto che non era vero.
- adesso ti vesti o fai qual cos'altro- sbuffai e andai a vestirmi. Un semplice vestito blu con sfumature celesti e le scarpe bianche che mi aveva regalato Marco. Salimmo in macchina.
- Emily-
-si?-
- devi promettermi che se ti perdi verrai a cercarmi e non ti butterei tra le braccia di un altro ragazzo-
- cosa diavolo pensi? -
- tu sei mia -
- io sono e sarò per sempre tua - lo vidi rabbrividire. Dopo dieci minuti inboccammo l'autostrada, l'amico di Lucas abita in un altra città.
- ehi amore-
- dimmi Emily -
- ti vedo abbastanza agitato, hai qualcosa da dirmi?-
- no no. Tranquilla.- dopo un po si erano fatte le tre di pomeriggio e ancora non eravamo arrivati.
- quanto manca?-
- non lo so, guarda siamo incastrati in una fila che chissà dove finisce.- era irritato, Mi tolsi la cintura di sicurezza e iniziai a dargli dei baci sul collo ma lui mi spinse via.
- rimettiti la cintura e non distrarmi. -
- dai amore, vuoi fermarti in quel hotel la giù? -
Lo vidi annuire.
Io odio essere in auto strada quando qualcuno è agitato. - d'accordo fermiamoci.- lo vidi accennare un sorriso.

***
Una volta prese le chiavi della stanza prendemmo l'ascensore e Lucas avvicinò le sue labbra al mio orecchio avvolgendo le sue braccia intorno alla vita e inizio a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio, io mi irrigidi. Arrivammo in camera, ma lui non toglieva le mani dai miei fianchi.
- Lucas calmati- mi guardo lanciandomi un occhiataccia.
- ti ho detto che odio quando mi dai degli ordini- io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, ma questa volta non dissi nulla. Mi strattono e mi sbatte contro una parete iniziando a baciarmi con foga, mise le mani sotto la gonna. iniziando ad accarezzare la schiena e continuando a scendere arrivando al fondoschiena, rabbrividii e iniziava a mancarmi il fiato ma lui non la smetteva di baciarmi. Mi sfilo il vestito e lo lasciò cadere per terra. Io misi le mani sulla sua schiena togliendogli la maglia e subito dopo i pantaloni. Cadendo nel letto e lui sopra di me si reggeva con i gomiti mentre mi guardava con il respiro affannato. Inizio a baciare sul petto in cui mi tolse il reggiseno con cui giocava già da prima. Mordeva qua e la fino ad arrivare all'ombelico in cui iniziò a succhiare la pelle continuava con la sua scia e an un certo punto, un brivido, sentivo la sua lingua muoversi all' interno della gamba, era molto vicina agli slip. Una sua azione mi fece irrigidire, morse delicatamente l' elastico degli slip che inizio a sfilare sempre mantenendo la presa con i denti, mentre con le mani mi toturava le gambe, sapevo cosa stava per fare, non ero pronta dannazione.
...

CIAO RAGAZZI, COSA NE PENSATE DI QUESTI CAPITOLI UN PO PIÙ LUNGHI? LI CONTINUO COSI O TORNO A QUELLI NORMALI?

LA RAGAZZA DAGLI OCCHI DI FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora