Uscita dalla doccia indossai una semplice tuta con sopra una felpa, fuori c'era il sole ma io morivo di freddo.
- ehi bellezza... i tuoi panckake - disse Lucas mentre metteva sul tavolo due piatti ricolmi di panckake e sciroppo d'acero.
- grazie Lucas-
- Lucas? - mi domando lui.
- si , Lucas... è il tuo nome-
- ma io volevo un nome carino, insomma io ti ho chiamato; amore bellezza diamante...-
- lo so ma io non sono una fabbrica di nomi sdolcinati come te-
- lo so in effetti sono una persona fantastica-
- non intendevo questo- dissi mentre addentavo un pezzo di panckake.
fui fermata da un suo bacio , poi però squillo il telefono. Era papà.
- ciao Emily, pronta per la scuola?- erano le sette e trenta quindi per mio papà starei uscendo di casa adesso.
- in realtà questa mattina non ci vado...-
- CHE COSA? PERCHÉ?-
- ieri sera sono tornata a casa tardi e questa mattina avevo un po di febbre...-
- daccordo amore, ora devo andare a lavorare. Ci sentiamo dopo.-
- ciao papà- riattaccai e lancia i il cellulare sul divano. Intanto sentivo Lucas imprecare.
- ma dannazione mai un bacio fatto bene.-
- io lo so che vorresti una cosa, e non è un bacio.-
- in effetti ci hai azzeccato, ma per metà.-
- cosa? In che senso per metà?-
- nel senso che io voglio una cosa, ma una cosa che appartiene a te.-
-dovrai aspettare allora-
- lo so, spero ne valga la pena-
- e smettila- gli tirai un pugno sul braccio che per lui era soltanto del solletico fastidioso. Mi prese in braccio in modo sacco di patate sulla sua spalla destra, in meno di un secondo mi ritrovai il mio naso al contrario sulla sua schiena.
- mettimi giù -
- no-
- dimmi, qual è il problema che ti affligge-
- e tu perché sei così disagiata?!-
- tusche- poi un dubbio mi pervase la mente - tu non vorrai mica, insomma intendo...Mi vuoi obbligare?-
- che cosa? Ma cosa cazzo pensi? Lo sai che non ti farei nulla senza la tua approvazione-
- scusa non volevo- mi fece scendere dalla sua spalla posizionandomi davanti a lui.
- non devi neanche più pensare a una cosa del genere, cosa ti sembrò io... un mostro?-
- scusa, e che io...-
- senti per oggi basta, torna a letto, domani si va a scuola.-
- no, tu non mi dai degli ordini!-
- ho detto che devi tornare a letto.- stava alzando la voce.- io non prendo gli ordini da te.- in quel momento cambiò espressione, il suo sguardo divenne malizioso.
- sei così dannatamente eccitante quando fai così.-
- e tu sei dannatamente lunatico-
- oh ma smettila, pensavo che oggi non ti avrei fatto niente, invece tu mi hai fatto venire ancora la voglia.-
- forse hai ragione, dovremmo andare a letto- la mia voce era terrorizzata e nei miei occhi si leggeva perfettamente la paura. Lui continuò.
- ma sono solo le otto del mattino, e anche se non sei ancora pronta saprò io come farti divertire, ma per molte cose avrò bisogno del tuo permesso.
...VI RINGRAZIO PER LE 400 LETTURE E LE 50 STELLINE. Non so che altro dire... viva i pandacorni pucciosi!
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LA RAGAZZA DAGLI OCCHI DI FUOCO
Storie d'amoreEmily, ragazza timida che cambia città in continuazione per seguire il padre sempre in viaggio per lavoro, ma un giorno tutto cambierà perché...