Capitolo 55

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Elizabeth
Sono in casa a fare un po di pulizie. La pancia è cresciuta notevolmente e io non lavoro più per non affaticarmi. È molto tardi e Alex non è ancora a casa. Lo chiamo al telefono e dopo cinque squilli risponde.
-Alex, dove sei?-
-Chi è lei?-chiede una voce femminile.
-Sono la moglie. Chi è lei invece?-ma chiude.
Stronzo! Mi tradisce! Io sono incinta e in questi momenti ho grande bisogno di lui, e quello stronzo che fa?! Si scopa le altre!
-Non appena torna mi sente...-mi asciugo le lacrime e vado nella nostra stanza. Mi metto una camicia da notte, vado sul divano e accendo la TV.
Le ore passano lente mentre io mi dispero. Perché non torna a casa? Ho fatto qualcosa per allontanarlo?
La porta si apre, si chiude di colpo e dei passi pesanti avanzano verso il salotto.
-Dove sei stato?!-chiedo incazzata.
-Fatti i cazzi tuoi!-il suo alito puzza di alcol.
-Ma davvero?! Ti ricordo che qui dentro porto tuo figlio e ho bisogno di aiuto per gestire la casa!-
-È questo il lavoro di voi donne. Non aspettarti che lo faccia io!-
-Ti scopi le altre vero?! Mentre io sto qui a deprimermi tu ti fai le altre! Stronzo!-
-Cazzi miei quello che faccio.-
-Esci subito da questa casa!-ordino.
-Mi butti fuori da casa mia?!-sbraita. Gli mollo uno schiaffo.
-Non parlare così a tua moglie, nonché madre del tuo futuro figlio!-urlo.
-Ellie....-sussurra.
-Esci di qui.-
-Ellie, scusa io...io non ero in me...-
-Esci.-cerco di rimanere impassibile.
-Ti prego piccola, non mi mandare vai.-mi prende per le spalle delicatamente.
-Non mi toccare.-indietreggio.
-Piccola....-sussurra.
-Esci da questa casa o me ne vado io.-

Alex
-No. No. Vado io. Restate voi qui. Avete bisogno di una casa bella, sicura e calda. Non voglio che soffriate.-dico disperato.
-Non lo capisci che così ci fai soffrire? E più di un mese che fai così, torni tardi a casa, ubriaco, con l'odore di un'altra donna addosso e poi mi menti dicendo che le fan ti hanno assalito. Io sto male Alex.-le lacrime scendono dai suoi occhi mentre la voce rimane sicura e il mio cuore si spezza.
-Io non voglio farti star male. Voglio vedere solo sorrisi sulle tue labbra.-la guardo distrutto dal dolore.
-Mi stai facendo star male e se io sto male, il bambino ne soffre.-
-Io non sono andato a letto con altre, voglio solo te.-
-Avevi il loro odore sui vestiti.-
-Lo ammetto, le baciavo ma non andavo oltre perché il contatto con le loro labbra mi faceva ribrezzo. Io voglio solo le tue.-
-Allora perché le baciavi?-
-Lo so che non è una giustificazione valida, ma ho paura. Ho paura di fallire come padre e come marito. Ho paura di non potervi offrire abbastanza. Ho paura di non darti tutto ciò che meriti e poi al lavoro mi stressano.-mi siedo sul divano e mi prendo la testa tra le mani.
-Ti ho spostato perché ti amo alla follia, perché voglio avere figli da te e perché credo che tu sia l'uomo perfetto. Le tue paure non hanno senso.-si siede accanto a me.
-Perdonami. Ti prego di perdonarmi. Ho bisogno di te, di voi. Io non ho altro sulla faccia di questa Terra. Voi siete il mio tutto. Non ve ne andate.-poggio la testa sulle sue gambe.-Ti prego amore mio dammi un'altra possibilità.-cerco il contatto visivo ma lei tiene lo sguardo fisso in avanti.-Ti scongiuro...farò qualsiasi cosa pur di riconquistare la tua fiducia. Ho bisogno di voi.-le bacio la pancia.
-Mi hai abbandonata a me stessa.-piange. Sto morendo. La sto facendo soffrire.
-Scusa.-
-Mi sentivo sola al mondo, con un figlio da crescere.-
-Scusa.-
-Mi sentivo tradita dall'uomo per cui darei e ho quasi dato la vita.-
-Perdonami.-
-Ero arrabbiata perché tu mi rimpiazzavi con tutte quelle puttane dei bar mentre io tiravo avanti la casa.-
-Sono uno stronzo.-
-Ero preoccupata perché pensavo che ti avessi messo sotto pressione.-
-Ti chiedo perdono.-
-Ho paura di perdonarti.-ammete in lacrime. No. Non può lasciarmi. Io senza di lei non vivo!
-No...-mi copro il viso con entrambe le mani e trattengo le lacrime.
-Come posso sapere che non ripeterai questo errore?-
-Mettimi alla prova ma ti prego, dammi la possibilità di rimediare ai miei errori.-la supplico.
-Non mi farai mai più una cosa simile?-
-Mai più.-la guardo negli occhi.
-Mi aiuterai quando te lo chiederò?-
-Anche quando non lo farai.-mi immergo nel suo verde.
-Mi concederai più attenzione?-
-Certo che lo farò.-

Continua.....

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Ciao a tutti! Non sono sicura che oggi aggiornerò ancora. Spero che questo capitolo vi piaccia. Vi voglio bene ❤

Amami  (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora