EMMA POV
La mia testa non era mai stata così pesante, ma mi costrinsi ugualmente ad aprire gli occhi e cercare di capire cosa fosse successo. Le parole "rischia una paralisi" mi risuonavano nella mente così forte da farmi venire voglia di vomitare.
-Signorina, si sente bene?
-Si è ripresa? Emma...
La prima voce mi fece rivoltare lo stomaco un'altra volta, mentre la seconda mi tranquillizzò. Era ancora nuova per me, ma sapeva farmi sentire a casa.
-Sto bene. Cos'è successo?- borbottai tirandomi su, sotto lo sguardo contrariato dell'uomo in bianco che cercò inutilmente di tenermi sdraiata. A quanto pare mi aveva sistemata sulla barella in fondo alla sala, dunque non doveva essere passato troppo tempo da quando ero svenuta.
-Sono quasi cinque minuti che ha perso i sensi... ancora un po' e avrei iniziato a preoccuparmi.
-Oh. No, no, no, sto bene. Killian... è lui... che...
Mi sforzai duramente di trattenere le lacrime, ma appena la prima riuscì a fare capolino, le altre si riversarono a ruota. Barcollando mi avvicinai quindi a Will, che mi strinse forte la mano per darmi supporto. Se fosse stato meno ammaccato l'avrei abbracciato, ma non volevo rischiare di fargli male. Troppa gente si stava facendo male per colpa mia.
-Faremo il possibile. Il secondo intervento è stasera, vogliamo dargli modo di riposare un po'. Lo spostiamo in un'altra stanza, tra mezz'ora lei e gli altri potrete andarlo a visitare a turno. Posso fidarmi a lasciarla qui? Vuole dello zucchero?
-Ok... cioé, sì, non mi serve niente. Grazie.
Quello annuì e, dopo avermi lanciato un ultimo sguardo, ci lasciò di nuovo soli in stanza. E le mie lacrime continuarono, incapaci di fermarsi. Non poteva essere vero... non poteva rimanere paralizzato. L'avrebbe odiato. Se la prima volta aveva superato il dolore provocatogli da suo padre, questa volta non ci sarebbe mai riuscito. Non se avrebbe dovuto passare una vita intera in sedia a rotelle, perdendo la sua indipendenza.
-Sorellina, il tuo ragazzo è un osso duro. Vedrai che l'intervento andrà bene e prima che te ne renda conto tornerà a ronzarti intorno...
-Io lo spero. Ma in ogni caso non gli permetterò più di affrontare pericoli simili! Non avrei dovuto farlo neanche adesso, dovevo costringerlo a stare alla larga dalla faccenda... Devo chiamare l'FBI! Devo confermare quel colloquio, così me ne andrò a Quantico. Starà meglio senza di me.
-Emma! Se per caso qualcosa dovesse andare storto... avrà bisogno di te più che mai. So di non conoscerlo, ma mi sembra una brava persona... e credo tenga a te. Così come tu tieni a lui.
-Lo è...- sorrisi tra le lacrime, abbassando lo sguardo per guardarlo negli occhi -Quel che abbiamo è... è perfetto. Non ero mai stata così felice e adesso... adesso... se finirà bene me ne andrò via. Lo amo troppo per condannarlo, io...
-Emma, sei agitata ora, non sai quel che dici. Sdraiati qui accanto a me e fatti abbracciare... ci penso io a te finché non ti chiamano a vederlo.
Volevo essere forte, ma stavolta semplicemente non ci riuscivo, quel che era successo era troppo anche per me. Quindi seguii il consiglio dell'uomo e mi feci piccola tra le sue braccia, per poi continuare a piangergli sulla spalla.
Aveva ragione, ero agitata e non ero lucida... ma sarebbe stata così cattiva l'idea di andarmene, se Killian fosse stato bene, e restituirgli una vita normale? Anche se senza di me?***
RUBY POV-Tesoro, ti senti bene? Sì, mi hai riempito di baci ma... sei silenziosa. Non è da te...
-E'... è che... tuo fratello...
-Anch'io sto male per lui, ma c'è qualcos'altro, lo so.
Certo che c'era qualcos'altro. Ovviamente ero anche preoccupata per Killian, Ester era arrivata da poco ed era passata a vedere suo nipote e a informarci delle condizioni dell'altro. Era entrata prima che trovassi il coraggio di dire la verità a Liam e, ovviamente, avevamo passato mezz'ora a consolare lei e a cercare noi stessi di assimilare la notizia. Killian correva il concreto rischio di rimanere paralizzato dalla vita in giù. Non osavo neanche immaginare come Emma avesse potuto prendere la notizia... se non fosse stata con suo fratello, sarei corsa a sostenerla, anche se ciò avrebbe voluto dire venire meno alla promessa che le avevo fatto. Ma, dopotutto, come potevo dare al mio ragazzo una notizia che avrebbe dovuto essere lieta, in un momento come questo? Quando il suo fratellino minore stava soffrendo così tanto?
-Non... non è niente...- borbottai quindi, incerta sul da farsi. Dal suo sguardo fu chiaro che non mi credette, ma non sapevo neanche come partire. Oltre al resto, ero ancora piena di incertezze: io lo amavo, non avevo dubbi, ma stavamo insieme da solo un mese! Mi aveva dato tante certezze ma conoscevo anche il suo passato e non ero certa fosse pronto ad un così grande passo. Diventare padre. Se avesse reagito male, mi avrebbe spezzato il cuore.
-Ruby... ormai ti conosco. Non ti costringerò a parlare se non vuoi, ma... io sono qui per te. Sei... sei arrabbiata per quello che ho fatto?
-Sì. No. Cioé... sì.- ammisi finalmente, alzando lo sguardo. Certo che ero arrabbiata. Avevo rischiato di perdere l'uomo che amavo e il padre di mio figlio. Ovvio che lo ero, come potevo non esserlo?
-Tesoro, mi dispiace così tanto... ma l'ho fatto per te. Non volevo rimanessi immischiata in quella faccenda, ciò che avrebbe potuto farti è... è atroce. Guarda Killian, guarda Ingrid...
-Sì, e guarda te. Ho rischiato di perderti...- singhiozzai, stringendogli forte una mano mentre le lacrime iniziavano a scivolarmi sul viso. L'avevo riempito di baci e l'avrei fatto di nuovo, perché averlo lì quasi incolume era il più bel regalo che avessi mai ricevuto. Lui era il più bel regalo che avessi ricevuto in tutta la mia vita, perché mi aveva resa migliore. Mi aveva cambiata e mi aveva fatta innamorare quando avevo iniziato a credere che non avrei mai trovato un uomo che potesse farmi venire le farfalle nello stomaco come quando ero bambina.
-Ti amo...
I suoi occhi si spalancarono e lo stesso fecero i miei. L'avevo ammesso. L'avevo davvero ammesso, sia a lui che a me stessa. E, nonostante avessi frequentato molte persone, quello era il mio primo "Ti amo". Era il primo, ma già mi ritrovavo a sperare che anche tutti gli altri che sarebbero venuti sarebbero stati destinati a lui.
Non protestai quando si tirò su a sedere e lasciai che mi prendesse una mano e la baciasse, commosso.
-Ti amo anch'io. Sei riuscita a far ripartire il mio cuore quando credevo avesse smesso di funzionare... Non pensavo di innamorarmi mai più, pensavo che il mio tempo fosse passato... e poi sei arrivata tu. Non sono bravo con le parole come mio fratello ma... ti amo, Ruby.
A quel punto non ce la feci più e scoppiai completamente in lacrime, stringendolo forte fino a farmi male alle braccia. Ma prima di cedere completamente dovevo fare un altro passo, dovevo dirgli la verità. Dovevo dirgli che saremmo diventati i genitori del bambino più bello del mondo.
-Sono incinta, Liam.- dissi d'un fiato, staccandomi leggermente per poterlo guardare negli occhi. E se non fossimo stati già in ospedale, probabilmente avrei chiamato un'ambulanza perché la sua espressione fu quella di un uomo sull'orlo dello svenimento. Ma per la felicità? Per lo shock? Per l'incredulità? Questo non riuscii a capirlo.
-Sei... sei... sei seria?- balbettò, aggrappandosi forte alle mie braccia. Forte ma con estrema cautela, senza farmi male neanche per un istante.
-Sì. Io... mi dispiace- sussurrai, mentre le lacrime tornavano a fare capolino -Lo so che è presto, lo so che prima di un passo del genere avremmo dovuto fare tante altre cose... se... se non lo vuoi, io...
Ma non riuscii mai a concludere la frase. Il bacio che mi diede placò una volta per tutte ogni mia preoccupazione, ogni incertezza. Fu un bacio diverso da tutti gli altri, un bacio carico di promesse che mi travolse a tal punto che se non fossi stata aggrappata a lui sarei crollata. Tuttavia riuscì a farmi sorridere tra le lacrime, direttamente sulle sue labbra, e lo spinsi leggermente indietro per poter ricambiare mentre lui portava una mano sul mio addome. E ridemmo insieme, ridemmo col viso a pochi millimetri l'uno dall'altra, poi tornammo a baciarci. Fu in quel momento che scoprii cosa fosse la felicita e, per la prima volta, realizzai che avrei finalmente fatto parte di una famiglia. Tutta la paura che provavo venne completamente annullata dalla gioia e dalla consapevolezza che finalmente avevo ottenuto il mio lieto fine. Ancora più bello di quello delle favole.
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Two Unusual Manhattan's Partners in Crime - The Lost Swan Trilogy
FanfictionHo intenzione di tradurre questa ff anche in inglese, se c'è qualcuno disposto a darmi una mano mi faccia sapere :) Intanto buona lettura, e spero che la storia vi piaccia. _______________________________________________________________________...