Come sempre, fatemi sapere se il testo è tagliato. L'ultima parte dovrebbe risultare un paragrafo in grassetto.
Grazie a tutti quelli che seguono questa storia :)
EMMA POV
-Smettila di tormentarmi, Killian. No!- ripetei per l'ennesima volta, stanca della sua insistenza che durava da due giorni, dal momento stesso in cui gli avevo rivelato della lettera.
Volevo davvero che mi capisse e che lasciasse perdere quell'argomento, in fondo avevo notato il suo sguardo sconvolto nel momento in cui gliel'avevo mostrata.
Aveva pensato esattamente ciò che io avevo pensato, ne ero certa: sei mesi senza vederci, e la fine della nostra collaborazione. Perché una volta uscita dall'accademia, era ovvio che non avrei comunque potuto tenerlo come consulente, e inoltre sarei stata via così spesso che ci saremmo persi di vista.
E allora perché quando gli avevo confessato che avrei rifiutato era sembrato ancora più sconvolto? Ovviamente era mio amico a sapeva che quella sarebbe stata una grande opportunità, ma perché insistere tanto? Mai nella vita avevo neanche pensato di entrare nell'FBI, e nonostante l'offerta mi avesse leggermente allettata, mi ero resa conto di non volere. Fino ad allora ero stata bene con ciò che facevo, e non avevo bisogno di cambiare.
-Emma...
-No Killian! Se avessi saputo che avresti rotto così non te l'avrei neanche detto. Quindi smettila e pensiamo a sistemare casa, che tra mezz'ora devi andare in aeroporto. La questione FBI è chiusa.
-Ok... scusa. Ma ne sei sicura? Non mi nascondi niente?
-Ne sono sicura, sono 48 ore che te lo ripeto. A te direi tutto, e lo sai.- sorrisi cercando di calmarmi, e posai l'aspirapolvere per pararmi di fronte a lui ed accarezzargli la guancia. Era difficile rimanere arrabbiata quando con il solo tono di voce mi faceva capire che il suo essere cocciuto era semplicemente dovuto al suo affetto per me.
In più, e dovevo dargliene atto, di solito le sue sensazioni erano giuste, e sapeva quando qualcosa non andava. Questa volta però si sbagliava, perché per quanto assurdo potesse sembrare, ero stata sincera. Probabilemente.
Fin dal primo momento tra noi si era instaurato un legame forte che ci spingeva a confidarci l'uno con l'altra.
C'era una sola cosa che tuttavia non potevo far altro che tenere nascosta: il fatto che le sue labbra già mi mancassero.
Ma mi sarebbe passata. Doveva passarmi. Proprio come sembrava essere passata a lui. Quel bacio era stato insignificante, era stata una messa in scena per via di Walsh, ed era stato piacevole solamente perché Killian era un gran baciatore. Per nessun'altra ragione.
-D'accordo. Non ne parliamo più.
-L'hai detto anche ieri sera.- gli feci notare, incrociando le braccia al petto.
-Ora puoi fidarti. È solo che voglio che tu sia felice.
-Ma io sono felice. Adoro il mio lavoro, e... adoro condividerlo con te. È così sbagliato? Sono stata sola troppo a lungo, e se accettassi tornerei ad esserlo. Comunque sei dolce a preoccuparti... però credimi, non ne hai motivo.
Mi guardò dritto negli occhi e finalmente annuì, per poi stringermi in un caldo abbraccio nel quale mi lasciai avvolgere più che volentieri. Lui non lo sapeva, ma quella che da parte mia era sembrata una decisione superficiale, non lo era affatto: avevo passato la prima notte dopo aver letto la lettera ad indugiare sul da farsi, e la mia scelta era stata frutto di un attento esame di pro e contro.
I contro avevano superato i pro di gran lunga, quindi non avevo alcun rimpianto. Avrei fatto il possibile per convincerlo, perché il fatto che non ne avrebbe più parlato non voleva dire che non ci avrebbe pensato, ed io non volevo. Volevo fosse sereno, proprio come lo ero io.
La mia amicizia con lui valeva un milione di volte un lavoro che avrebbe distrutto tutto.
Non vedevo l'ora che arrivasse Febbraio, e scadesse il termine ultimo di quell'offerta.***
Gli amici di Killian erano fantastici, e li conoscevo da meno di cinque minuti. Si erano posti fin da subito in maniera molto simpatica e da veri gentiluomini, al contrario del mio amico quando era diventato mio vicino di casa. Inoltre, erano tutti dei bei ragazzi, tanto che dopo un paio di drink probabilmente gli avrei chiesto se il loro fosse un club esclusivo nel quale accettavano solo uomini di un certo tipo. I più affascinanti, almeno per me, erano Jefferson e Graham, e proprio vicino a quest'ultimo avevo preso posto sul divano, lasciando libero l'altro lato a Killian che stava finendo di fare le presentazioni.
Le mie amiche nel frattempo si erano sistemate sul secondo divano – quello che avevamo trascinato io e Liam da casa mia – e sul pouf accanto a Mary Margaret si era seduto David, l'uomo con cui io e Ruby eravamo certe si sarebbe sposata a breve.
Avevamo portato anche le mie poltrone per avere abbastanza posti a sedere, e i tre pouf che aveva aggiunto Killian per completarli erano un tocco di classe: ne avrei preso volentieri uno io stessa se i ragazzi non se ne fossero appropriati per primi.
-Ok, credo di non aver dimenticato nessuno!- esordì infine il padrone di casa, buttandosi a sedere accanto a me, -Ora servitevi pure, c'è altro cibo in cucina quindi non fate complimenti e mangiate quanto vi pare!
Nonostante il tavolo che avevamo sistemato fosse già pieno di bontà di ogni genere, ne avevamo ancora e a quantità industriale. Il giorno prima ero stata coi due fratelli al supermercato a fare una grossa scorta di cibo e bevande; dunque anche gli alcolici non mancavano, ne avevamo tanti da poter tranquillamente aprire un bar: birra, whisky, rum, spumante, vodka, grappa e tequila. Ci eravamo anche procurati del Lemon Soda, Coca Cola, RedBull e succo alla pera per poter preparare qualche cocktail più semplice.
Per il suo bene avevamo chiuso il piccolo Hook in camera da letto con cibo, acqua, lettiera e giocattoli, in modo che non gli mancasse nulla: fortunatamente si era innamorato del tiragraffi che gli avevo regalato per Natale, quindi difficilmente si sarebbe lamentato di quella temporanea prigionia.
Anche festeggiando a casa ci saremmo divertiti alla grande, ne ero convinta; la compagnia non mancava, e neanche le cose da fare: io e Killian avevamo preparato una lunga lista di giochi alcolici divertenti che ci avrebbero resi brilli ben prima della mezzanotte.
-Will, allora, com'è che ti sei rotto la gamba proprio prima di Capodanno?- fece Ruby dopo averci riempito i bicchieri di whisky – per iniziare –, studiando il ragazzo in poltrona col suo bicchiere in mano: non aveva tutti i torti, era stato parecchio sfortunato!
-Beh, posso darti solo un consiglio bellezza: se tua madre ti chiede di spalare la neve dal tetto alla vigilia di Natale, non farlo! Potrebbe presentarsi un coro di anziane signore coi loro canti e farti prendere un colpo!
Seguì una fragorosa risata, e per ciò che sapevo Will era quello divertente del gruppo: a detta di Killian aveva ogni volta storie assurde da raccontare, e tutte vere a quanto pare!
-Wow. È già tanto che non ti sia spaccato l'osso del collo allora!
-L'ha detto anche la dottoressa sexy che si è occupata di me- ammiccò, per poi concedersi un generoso sorso dal suo bicchiere. Non ero affatto stupita che ci avesse provato anche con una dottoressa, l'espressione da donnaiolo un po' l'aveva, e dal modo in cui lo guardava la mia amica mi resi conto che avrebbe potuto rendersi disponibile a finire i festeggiamenti sotto le lenzuola.
Scoccai un'occhiata a Killian e dal modo in cui ricambiò sembrò capirmi immediatamente: dovevamo tenere lontani Ruby e Will. Avevamo già deciso che Ruby poteva essere una potenziale fidanzata per suo fratello, e avremmo fatto di tutto per avvicinarli. Lei stessa aveva dichiarato di trovarlo molto affascinante, e lo stesso aveva fatto il ragazzo: sapevo fosse sbagliato cercare di programmare le cose, ma se alla fine avesse funzionato, i sensi di colpa ci avrebbero abbandonati.
-Ok, sentite questa allora- presi la parola per distoglierla dal ragazzo -Killian vi ha raccontato come si è fatto quel taglio sulla mano con tanto di punti?
-Swan... chiudi quella bocca. O racconto io qualcosa su di te!
-Scusa, ma non credo di aver fatto figure di merda paragonabili allo scontrarmi con un bambino di 7 anni sul ghiaccio per poi finire col culo a terra! Per non parlare della tua faccia terrorizzata mentre aspettavi di essere cucito...- dissi mentre gli altri scoppiavano a ridere, e saltai su per scambiarmi il posto con Graham prima che il mio amico potesse fare qualcosa per vendicarsi.
-Poi ne ho a bizzeffe di aneddoti su di te... vi ha mai raccontato come ci siamo conosciuti? Aaah fermo! Aiuto!
Me lo ritrovai addosso prima di rendermene conto: quel maledetto sapeva bene che soffrivo il solletico. Cercai di dimenarmi ma fu inutile, e solo grazie a Graham riuscii a scacciarlo via prima di decidermi a prenderlo a pugni; a sapere che sarebbe andata così, invece del vestito avrei indossato una comoda tuta!
-Ma siamo sicuri che voi due non stiate insieme?- fece quello che doveva chiamarsi August; di solito ero pratica di nomi, ma conoscere otto bei ragazzi in una volta non era cosa da tutti i giorni.
-Con questa qua?!- alzò il sopracciglio Killian, tornato al suo posto come me.
-"Questa qua"?! Chi è che mi ha guardato il culo ancor prima di guardarmi in faccia?
-Chi è che per poco non è svenuto quando mi ha guardato negli occhi?
-Chi è che vuole scommettere che questi due entro un paio di mesi staranno insieme?
-Robin!!- esclamammo all'unisono, al che alzò un sopracciglio come per dire "Ve l'avevo detto".
-Ok, scommetto 50 dollari.
-Regina!
-Scusa Emma, ma ha ragione. Ecco qua- aggiunse sorridendo all'uomo e porgendogli una banconota da 50: probabilmente non se ne accorse nessuno a parte me, ma quando quello le sfiorò la mano un piccolo brivido la attraversò. Era presto per dirlo forse, ma più che io e Killian erano quei due ad avere un certo feeling.
Alla fine, tra tutti e 13 in 8 avevano scommesso che io e Killian entro due mesi ci saremmo messi insieme, e solo in 5 avevano votato contro, soltanto perché secondo loro ci conoscevamo troppo bene per poter diventare una coppia. Buon per loro, si sarebbero presi 130 dollari a testa quando, ovviamente, avrebbero vinto.
-Ora se la smettete di fare i coglioni, propongo un altro giro di whisky. O apriamo qualcos'altro?- proposi, accennando alla trentina di bottiglie in fondo alla sala.
-Vi faccio degli ottimi Cuba Libre- fece Killian -Rum e Cola ne abbiamo in abbondanza, e anche il limone!
-Io non bevo rum, mi dispiace!- intervenne Mary Margaret, ma quello la liquidò con un gesto della mano.
-Tranquilla tesoro, come lo preparo io ti piacerà. O faccio un bicchiere più grande al tuo fidanzato e assaggi da lì.
-Sì come no, se gli riempi il bicchiere se lo scola tutto da solo!
-Whoa David, la tua ragazza già controlla quanto bevi? Mi dispiace amico!
-Emma, gli puoi fare del male da parte mia?
Le risposi con un occhiolino e pizzicai la coscia del ragazzo mettendoci anche abbastanza forza, e il suo lamento causò l'ormai ennesima risata da parte di tutto il gruppo. Dopo un "Me la pagherai" molto minaccioso si alzò e raggiunse la cucina seguito da David, che si offrì di aiutarlo a preparare i cocktail.
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Two Unusual Manhattan's Partners in Crime - The Lost Swan Trilogy
FanficHo intenzione di tradurre questa ff anche in inglese, se c'è qualcuno disposto a darmi una mano mi faccia sapere :) Intanto buona lettura, e spero che la storia vi piaccia. _______________________________________________________________________...