Far away from reality

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EMMA POV

Nulla riusciva più a togliermi il sorriso sulle labbra, soprattutto ora che l'auto del Blue Mountain Resort ci aveva portati quasi a destinazione; intorno a noi non c'era altro che bianco.
Alla fine avevamo optato per il Canada, vicino Toronto, dato che era l'unica destinazione dove poter unire sci e parapendio senza dover perdere lunghe ore in volo.
Dopo l'appuntamento più bello della mia vita avevamo passato una notte di passione pur senza andare fino in fondo – a causa mia – ed era stato magnifico. Il giorno successivo mi ero svegliata accanto al mio uomo pervasa da una nuova felicità, e nonostante non fosse la prima volta, era stato diverso; in qualche modo mi sentivo ancora più legata a lui. Dopo pranzo eravamo stati in ufficio per il primo caso dopo l'incidente con suo padre, a cui per ora avevamo deciso di non pensare. Ci aveva fatto bene, perché si era rivelato un compito facile quanto emozionante.
Avevamo riunito una madre alla sua bambina di 15 anni; l'aveva abbandonata molti anni prima perché si era ritrovata sola, appena maggiorenne, e senza soldi: eppure aveva trovato le forze per portare la piccola in un ospedale di Houston prima di essere deportata, e garantirle un brillante futuro.
Futuro che sembrava aver avuto dato che ora viveva con suo padre e un fratellino minore: l'uomo era vedovo, ma dallo sguardo che aveva scambiato con la giovane donna, qualcosa mi aveva fatto credere che non lo sarebbe stato ancora a lungo.
Non sapevo cosa sarebbe successo, ovviamente, ma grazie a quella commovente scena avevo deciso di credere in un lieto fine per tutti loro.
-Emma... ci sei? Siamo arrivati!- mi riscosse Killian, accarezzandomi la guancia col pollice.
-Sì, scusa. Mi ero persa nel panorama...- sorrisi, decidendo di dirgli una mezza bugia: il giorno prima si era preoccupato per me, perché quel bellissimo quadretto mi aveva inevitabilmente lasciato un velo di malinconia. Non avevo potuto fare a meno di pensare che anch'io, 10 anni prima, sarei stata sulle nuvole se i miei genitori o almeno uno di loro si fosse presentato a conoscermi.
L'autista scese quindi dalla macchina, e venne ad aprirmi lo sportello porgendomi una mano. Killian mi seguì a ruota, e restammo entrambi a bocca aperta davanti a quel bellissimo chalet di legno che sembrava uscito da un film.
-Eccovi le chiavi signori Jones, e qui a destra ci sono le indicazioni verso il resort. Da questo complesso sono solo 450 metri, quindi le auto sono su richiesta...
-Oh, non si preoccupi, andrà benissimo così... qualche passeggiata in mezzo a questa meraviglia di certo non può farci male!- assicurò Killian, evitando di citare il fatto che non fossimo i signori Jones. O almeno che io non fossi la signora Jones.
-Allora buona permanenza! All'interno avrete un telefono con accanto una rubrica di numeri utili. Se c'è qualsiasi problema, non esitate a chiamarci!
-La ringrazio!- risposi leggermente in imbarazzo, ma per qualche motivo non nominai neanch'io il fatto che non fossimo marito e moglie.
Salutammo quindi l'autista, e prima di entrare ci guardammo ancora intorno: oltre alla nostra baita, nella vallata innevata circondata da una pineta ce n'erano altre quattro, tutte a una ventina di metri di distanza l'una dall'altra. Sapevo bene che ovviamente quelle non erano casette di legno costruite da qualche pastore, ma erano state ricreate alla perfezione. Era tutto meraviglioso.
-Allora, signora Jones.. devo prenderla in braccio per farle attraversare la porta di casa della nostra luna di miele?- scherzò Killian, e non gli diedi un calcio soltanto perché i miei stivali erano già zuppi di neve: non per questo, però, si evitò un bel pizzico sulla mano, l'unica parte scoperta a parte la testa. Avevamo comprato delle giacche da neve sportive, io bianca e grigia e lui nera; era stato il nostro shopping dell'ultimo minuto, insieme a due paia di pantaloni abbinati e gli scarponi.
-Ahia, non si tratta così tuo marito!- si lamentò, ridendo e afferrando entrambe le valigie, mentre io pensai alle chiavi.
-Definisciti ancora una volta così e mi renderò vedova.- lo minacciai guardandolo negli occhi e cercando di infilare la chiave nella serratura. Con le mie mani erano irrigidite dal freddo si dimostrò un compito abbastanza arduo, ma non appena varcammo la soglia, il calore emanato dal camino acceso mi pervase piacevolmente.
Sentii distrattamente Killian chiudere la porta, ma la mia attenzione fu completamente rapita dall'ambiente circostante.
Come all'esterno era tutto completamente rivestito in legno, e sulle pareti c'erano qua e là quadri di splendidi paesaggi di montagna.
Di fronte al camino c'era quello che sembrava il più comodo divano che avessi mai visto, e una poltrona altrettanto morbida all'apparenza. Accanto al piccolo spazio cucina, con armadio, forno e lavandino, c'era una piccola finestra chiusa, che al momento non avevo intenzione di aprire dato che la luce giallognola era estremamente suggestiva. C'era anche un tavolo con tre sedie, ma ciò che catturò totalmente la mia attenzione fu la splendida vasca idromassaggio sotto la scala a chiocciola che portava sicuramente alla camera da letto.
-Dio, Swan... il prossimo inverno veniamo a stare qui per un mese?- propose Killian, con la stessa mia meraviglia nella voce.
-Sempre se riesci a portarmi via di qui lunedì... dio, non sono mai stata in un posto del genere!
-Neanch'io. Certo, questo anche perché non avevo una bella ragazza con cui valesse la pena farsi una vacanza così... guarda com'è romantico.
-Non farmi venire il diabete, ti prego. Però... sono contenta anch'io di essere qui con te- ammisi, accennando un sorriso e lasciando che mi desse un leggero bacio sulle labbra.
Con nessuno degli uomini con cui ero stata avrei mai fatto un week-end in una baita di montagna, neanche con Walsh: era troppo serio. Con Killian invece il divertimento era assicurato come sempre, quindi nonostante fosse il mio ragazzo, sarebbe stato anche il mio compagno di avventure.
-D'accordo... che ne dici di sistemarci, pranzare, e dormire un paio d'ore dato che sembriamo entrambi degli zombie? Anche se tu sei una zombie molto carina...
-Wow, me lo segno tra i più bei complimenti che abbia mai ricevuto! Andiamo. Però cucini tu, io voglio buttarmi sul letto! E togli la sim al cellulare, ricorda la regola! La rimetteremo solo una volta tornati a casa.

Two Unusual Manhattan's Partners in Crime - The Lost Swan TrilogyWhere stories live. Discover now