New Beginnings

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KILLIAN POV

Emma mi lasciò per l'ennesima volta senza parole, quando mi raggiunse in salotto pronta per uscire. Aveva indossato l'abito che le avevano regalato i suoi genitori e le stava davvero d'incanto. Era piuttosto sobrio, bianco e corto, se non per lo strato superiore di pizzo fiorato e la fine cintura marrone che le segnava la vita. Lei non aveva bisogno di vestiti scintillanti per essere ancora più bella di quanto non fosse già, e neanche di trucco. Aveva solamente un filo di matita che accentuava i suoi occhioni verdi e un rossetto color pesca sulle labbra morbide e da baciare.
-Swan, sei... un incanto. Nessuno mi guarderà con te attorno...
-Non dire sciocchezze... comunque grazie- sorrise, poggiandomi un leggero bacio sulle labbra; -Anche tu sei molto bello... ed elegante.
-Lo so.- ammiccai, facendole sfuggire una flebile quanto melodiosa risata -Però la cravatta non mi avrà mai.
-No, hai ragione. Stai molto meglio così...- annuì, e la guardai slacciarmi i due bottoni della camicia più in alto -Così ancora meglio.
-Se lo dice lei, madame. Andiamo?
-Andiamo. E non essere nervoso, andrai alla grande.
-Ora che tutti sanno che sei mia lo sono di meno, tranquilla.- scherzai, prendendole la mano per condurla fuori dall'appartamento.
Il giorno prima era uscita su internet una foto di noi due che ci baciavamo sul balcone e come avevo immaginato, in men che non si dica, aveva fatto il giro del web. La ragazza mi aveva aiutato a scrivere un piccolo post sui social, breve ma efficace. Non perché avessi bisogno di giustificarmi, ma tanto per mettere a tacere le voci e semplicemente confermare la realtà.
-No... non può essere...- esordì Emma, non appena fummo fuori dal portone. Ad attenderci davanti casa c'era una grande limousine nera. Non le avevo rivelato quel dettaglio, avevo voluto che fosse una sorpresa e, a giudicare dalla sua mandibola cadente, avevo avuto successo.
-Mai stata in una limousine?
-No! Oh mio dio! Dovevi dirmelo!
-E perdermi questa faccia? Neanche per sogno, Swan!- risi, mentre la sua mandibola scese ancora di qualche centimetro quando l'autista uscì dall'auto per aprirci la portiera dietro.
Borbottò un leggero grazie mentre si infilava in auto stordita, e io la imitai. Al posto dei sedili ce n'era solamente uno lungo e grigio e di fronte a noi un tavolino con dei pasticcini, due bicchieri di cristallo e una bottiglia di champagne dall'aspetto molto costoso. Non era la mia volta in limousine, ma non avevo mai avuto nessuno di speciale con cui condividere il breve quanto intenso viaggio.
-Possiamo andare- dissi all'autista abbassando la tendina -Scusi il ritardo...
-Non si preoccupi signor Jones, 5 minuti di ritardo non sono niente per uno che guida limousine e porta in giro personaggi famosi tutti i giorni, mi creda...- scherzò mentre metteva in moto. Io ed Emma ridemmo, non aveva tutti i torti: doveva essere una vera tortura aspettare certe star.
Non appena partimmo, non persi tempo ed aprii la bottiglia per versare lo champagne nei bicchieri: sarebbe stato un vero spreco non assaggiarlo!
-Beh Swan, che dici... brindiamo? A noi.
-No. A te. È il tuo giorno, Killian... quindi ora brinderemo a te e al successo del tuo lavoro!
Accettai con un sorriso senza obiettare, e facemmo incontrare i due bicchieri per poi mandare giù un sorso della bevanda. Era uno degli champagne più buoni che avessi mai assaggiato, proprio come avevo sospettato.
-Però senza di te non ce l'avrei mai fatta, sai...- le ricordai, sfiorandole la guancia con un dito. Lei sorrise e scosse la testa, per poi stamparmi un piccolo bacio.
-Non è vero...
-E' vero. Non avevo idee, non avevo ispirazione... tu mi hai dato tutto questo, e l'amore.
-Ti prego... basta o mi fai sciogliere quel poco trucco che ho...- sussurrò commossa, sbattendo le palpebre e facendosi aria con le mani. Era buffa quanto adorabile e l'avrei stretta forte se non per il fatto che avrei rischiato di farle rovesciare il bicchiere di champagne ancora mezzo pieno.
-Anche tu mi hai cambiata radicalmente, Killian. In positivo. Ma non parliamone ora perché non è il momento migliore per metterci a piangere. Ti aspetta qualche centinaio di libri da firmare!
-Con la mia assistente sexy sarà tutto più semplice!- ammiccai per alleggerire nuovamente l'atmosfera e la ragazza si mise a ridere. Tuttavia mi avrebbe davvero fatto da assistente, ne avevo discusso col mio agente e l'avevo convinto. Nulla di impegnativo, ma abbastanza stancante e giustamente sarebbe anche stata pagata, nonostante si fosse offerta di farlo gratis. Era vero, quello non era il mio tour promozionale, non era nulla di nuovo... ma per la prima volta, a sostenermi avrei avuto la donna della mia vita. Sarebbe stato bello.
-Ci siamo Swan... guarda.
La bionda si voltò sorpresa, rimanendo nuovamente a bocca aperta. La fila usciva dalla porta della libreria e occupava tutta la strada, svoltando perfino dietro l'angolo. Dovevano esserci almeno un migliaio di persone e non osavo immaginare come avrei fatto a firmare una copia a tutti. Non avevo neanche un'altra mano con cui sostituire la prima, in caso fosse andata in cancrena. In camerino però mi avrebbe aiutato a mettere l'uncino, che alla fine mi aveva convinto ad indossare: se fosse andata male, avrei fatto dei segnetti con quello. Ruby, Liam e i suoi genitori ci aspettavano dentro, come mi aveva scritto poco fa mio fratello, mentre gli altri nostri amici avevano trovato postazione al piano superiore e per il momento avrebbero guardato da lì.
-Pronto, Capitano?- sussurrò, quando l'auto si fermò all'ingresso anteriore, dove non mancava un gruppetto di almeno una cinquantina di ragazzi e ragazze.
-Prontissimo, dolcezza. Se dovessi stancarti in qualsiasi momento, dimmelo, ok?
-Tu devi dire a me se sei stanco, non ti sei ancora completamente rimesso, ricordi?
-Sto alla grande, tranquilla... andiamo. Pronta a finire su tutte le copertine?
-Esagerato!- fece con una linguaccia, prima di darmi un bacio e uscire dall'auto.
Io la seguii a ruota e ringraziai il cielo che ci fossero i due grossi bodyguard a farci da scudo. Quasi mi ero scordato delle urla e delle folle di fan che spingevano per avvicinarsi, nonostante fossero passati meno di due anni dall'ultima volta. Presi Emma sottobraccio per essere più tranquillo e accertarmi che fosse vicino a me, poi rivolsi la mia attenzione ai ragazzi, salutando e prendendo più mani possibili. Qualcuno cerco di porgermi dei libri, ma non potei fare altro che scusarmi dato che, pur volendo, non avrei avuto modo di autografarli ora.
-Ragazzi, a tra poco! Scusatemi ma non ho modo adesso!
Qualcuno urlò "Sei bellissimo", altri urlarono dei complimenti riguardo il libro, e altri ancora il nome di Emma. Poi non sentii più niente, perché con l'aiuto dei due uomini riuscimmo a raggiungere l'interno della libreria – la parte anteriore chiusa al pubblico, dove ci aspettavano tre persone dello staff ed un paio di ragazze.
-Stai bene Emma?- mi rivolsi prima a lei. Eravamo stati piuttosto schiacciati e non mi sarei mai perdonato se si fosse sentita male, dato che in quei giorni non era al massimo della forma.
-Wow. Sisi, sto benissimo. Solo... wow- boccheggiò -Sapevo avessi tanti fan, ci siamo fermati spesso in giro per foto e autografi ma... così tanti e così... beh!
Scoppiai a ridere e la baciai sulla fronte stringendola leggermente a me: era genuinamente sorpresa, e le rare volte in cui lo era, diventava ancora più tenera.
-Ciao Killian! È un piacere averti di nuovo qui- esordì il paffuto proprietario della libreria, porgendomi la mano che strinsi.
-Ed è un vero piacere avere anche la tua musa!- sorrise ad Emma, e strinse la mano anche a lei. Era un tipo simpatico, mi era sempre piaciuto. Ogni tanto l'avevo incontrato anche passando semplicemente di lì a comprare qualche libro.
-Per me è un piacere, Wilson! Vedo che sei pieno, oggi.
-Assolutamente! Un'ora dopo l'apertura i 1000 pass erano già finiti. Ma ho venduto altre 2000 copie e passa... stai andando forte questa volta!
-Meno male! Negli ultimi anni ho fatto decisamente schifo...
-Non erano brutti romanzi. Ma non erano... i tuoi soliti, diciamo. Auguri comunque! Ho saputo dalle mie figlie- fece accennando alle due giovani, che immediatamente arrossirono con dei sorrisetti -che stai con questa incantevole signorina!
-Già, credo che questo sia il mio anno fortunato...- confermai, sorridendo nel vedere la mia fidanzata arrossire e abbassare lo sguardo. Era raro trovarla così timida e senza parole e avrei goduto appieno di quei momenti... chissà quando si sarebbero ripetuti.
Dopo i convenevoli firmai le copie delle ragazze e feci delle foto con loro, poi una insieme a tutto lo staff. Infine ci accompagnarono nella saletta che fungeva da camerino, dove ci aspettavano Liam, Ruby, Ester, i genitori di Emma e Will. Notai immediatamente gli occhi della donna illuminarsi nel vedere la figlia nel vestito che lei stessa le aveva regalato solo il giorno prima. Era una brava persona, alla fine, così come lo era James: avevano fatto del loro meglio per tenere al sicuro i propri figli, e nonostante alcuni errori dell'ultimo periodo, ce l'avevano fatta. Ero dell'idea che non fosse mai troppo tardi per rimediare ai propri sbagli e in loro leggevo una grande forza di volontà.
-Guarda qua, il nostro Killian tutto elegante... brava Emma!- commentò Liam, e dovetti dargliene atto. Fosse stato per me mi sarei messo un paio di jeans e una maglietta qualsiasi. Certo, non era riuscita a farmi rinunciare alla mia giacca di pelle, ma ne aveva scelta una elegante che si intonasse con la camicia e i pantaloni di cotone.

Two Unusual Manhattan's Partners in Crime - The Lost Swan TrilogyWhere stories live. Discover now