They don't know about us.

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Dakota's pov.

Quando mi sveglio, all'inizio mi sento disorientata, poi mi rendo conto di essere nella stanza di Jamie. Lui sta ancora dormendo. È meraviglioso. Finalmente ho l'occasione di osservarlo per bene. Osservo i lineamenti del suo viso, la bocca scolpita, i capelli in disordine.. Gli passo una mano fra i capelli. Lui apre gli occhi, mettendo a fuoco la mia immagine.

« Ciao.. » mormora.

« Ciao. » mormoro imbarazzata.

Mi ha sorpresa a guardarlo dormire..

« Scusa, non volevo svegliarti.. »

« È bello svegliarsi con te. Ed è strano. Non mi capita spesso di svegliarmi con una ragazza nel mio letto. » mi bacia la fronte.

« Di solito c'è un ragazzo? » lo prendo in giro.

« No.. No. Sono contento che ti sia tornato il senso dell'umorismo. » dice e io ridacchio. «
amo questo suono.. » mi stringo ancora di più al suo petto.

« Mi dispiace di averti fatto preoccupare ieri. Non sapevo davvero dove andare, cosa fare.. » dico.

Deve essergli venuto un infarto..

« Ti ho già detto che non c'è problema. »

« È così abbiamo passato la nostra prima notte insieme. » scherzo.

« È stato bello dormire con te, anche se scalci da morire. » gli dó una gomitata nel fianco.

« Scemo! Tu invece sei molto caldo. » dico, abbracciandolo di nuovo.

« Ti sta bene la mia maglietta. » dice con un sorrisino compiaciuto.

« Mi piacerebbe tenerla. » dico, mordendomi il labbro. Non voglio che pensi che sia invadente o frettolosa.

« Ne sarei felice. » risponde e si avvicina per baciarmi, ma io mi tiro indietro, quando dei brutti pensieri si fanno strada nella mia testa. « Che c'è? » mi chiede, confuso.

« Stavo pensando.. Cosa farò dopo? Insomma, con mia madre.. » dico, abbassando la testa.

« Prova a parlare con lei in modo più calmo. Prova a spiegarle tutto. Vuoi che venga con te? » mi chiede.

« No, no.. Si arrabbierebbe ancora di più. Proverò a parlarle da sola. » sospira.

« Per ora rimani qui. Non voglio che tu rimanga da sola. » dice, accarezzandomi il viso.

« Mia madre si infurierebbe ancora di più. Però mi farebbe piacere passare la giornata con te. » lo bacio dolcemente.

« Già, prima vediamo se siamo capaci di uscire da questo letto.. » scherza lui.

🐹🐹

Stiamo scendendo le scale per andare a fare colazione. Jamie ha intenzione di 'improvvisare' qualcosa per noi.

Quando entriamo in cucina, troviamo inaspettatamente il padre di Jamie. Lo guardo per un secondo..

Pensavamo che fosse già uscito.

« Papà.. » dice Jamie, stringendomi ancora più forte la mano.

« Ciao.. » dice, avvicinandosi a me. Mi tende la mano. « Io sono Jim. » dice. Gli stringo la mano, accennando un sorriso.

« Dakota.. » rispondo.

« Ho preparato qualcosa per colazione. Vi sedete? » ci chiede, ma non suona molto come una proposta. Jamie mi lascia la mano e ci sediamo a tavola.

Improvvisamente mi è passata la fame.

« Papà, devi dirci qualcosa? » chiede Jamie, sospirando.

« No, volevo solo conoscere la tua ragazza. Mi chiedevo chi fosse la ragazza che ha rubato il cuore a mio figlio, visto che è sempre così allegro e cammina tre metri sopra terra. » dice, sorridendomi. Vedo Jamie completamente in ansia.

Perché sta così?

Me lo chiedo perché suo padre non ci sta dicendo niente di che, anzi.. Si sta comportando gentilmente.

« Beh, non è il solo.. » replico al posto suo.

« Allora.. » si siede a tavola con noi « Cosa è successo stanotte? Siete arrivati verso le tre di mattina, mi sono preoccupato. »

Guardo Jamie sottecchi.

Merda.

« Papà.. » esita Jamie.

« Ho avuto dei problemi stanotte e non sapevo a chi chiedere aiuto, ma per fortuna Jamie mi ha aiutata. Per questo, la ringrazio per avermi permesso di rimanere qui stanotte. Non capiterà più, lo prometto. » dico, sorridendo alla fine. Anche il signor Dornan mi sorride.

« Ne sono sicuro. Spero che i tuoi problemi si risolvano al più presto. » dice con un sorriso sincero. « Bene, io devo andare.. » dice, alzandosi. « Mi ha fatto piacere conoscerti. Jamie, figliolo, mi accompagni? » gli chiede e Jamie si alza da tavola.

« Grazie.. Buon lavoro. » dico.

🐹🐹

Jamie's pov.

Non capisco perché mio padre si sia comportato in quel modo così falso con Dakota. Lei è stata così gentile con lui, invece lui..

« Dimmi, papà.. » gli dico, incrociando le braccia. Lui prende la sua ventiquattr'ore dal pavimento.

« Jamie... Hai idea di quello che stai facendo? Quanti anni ha? 16? 17? » dice a voce bassa.

Distolgo lo sguardo.

« Papà.. » mi interrompe.

« No, Jamie.. In questi anni te le ho fatte passare tutte, pur di vederti felice. Ma questa cosa è davvero grave, ti rendi conto che non è nemmeno legale? Spero solo che tu non ti sia spinto oltre. » dice, guardandomi negli occhi.

« Non sai di cosa parli. » mormoro, terrorizzato all'idea che Dakota stia sentendo.

« Spero di sbagliarmi, infatti. Jamie, falla finita ora, prima che sia troppo tardi. » dice categorico. Io scuoto la testa e mi allontano.

Come può dire anche lui queste cose?

Perché nessuno è dalla nostra parte? Perché nessuno ci capisce? Perché nessuno crede in noi?

Perché solo noi stessi crediamo in noi?

« Mi dispiace, papà.. Non posso farlo. » torno in cucina da Dakota e chiudo la porta.

« Jamie? » Dakota si alza, preoccupata, e viene verso di me. « Che è successo? » mi chiede. Sospiro e l'abbraccio.

« Succede che abbiamo tutti contro. » rispondo.

Devo fare qualcosa.. Devo inventarmi qualcosa.

🐹🐹

Damie • My burning sun.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora