No Time.

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Dakota's pov.

« Cosa significa che è venuto a parlarti sul set? » ripeto, non credendo alle mie parole.

« Lo ha fatto. Al ragazzo piace parlare e fare discorsi in grande, a quanto pare. » dice.

Ma cosa le avrà detto?

« E tu cosa pensi? » chiedo, sospirando e incrociando le braccia.

« Sempre le stesse cose.. Cosa dovrei pensare? Non sarà un discorso sdolcinato a farmi cambiare idea. È troppo pericoloso. » dice, senza guardarmi negli occhi.

« E io cosa dovrei fare? Lasciarlo? Lasciarlo perdere e basta? Mi dispiace, mamma. Non ne sono capace. » dico a denti stretti, cercando di trattenere le lacrime.

Non. Devo. Piangere.

« Dakota, ne stai facendo un dramma per niente.. È solo una cotta. » si ferma, come se avesse appena realizzato chissà cosa e si gira verso di me. « Perché è solo una cotta, vero? » mi chiede. Io apro la bocca e poi la chiudo, incerta su cosa dire.

« Hai anche il coraggio di chiedermelo? Non lo lo so! Come faccio a saperlo?! Speravo di capirlo insieme a te, ma a quanto pare sei troppo impegnata a comportarti solo e soltanto come una madre, non più come quella che una volta mi ascoltava. » dico e il mio battito accelera. Mi aspettavo che lei mi stesse vicina, invece ottengo solo urla e litigate. Noi non siamo mai state così. Ho fatto tantissime stronzate, ma sono sempre stata sicura del fatto che lei era dalla mia parte, sempre porta a sedersi accanto a me ed ascoltarmi.

« Dakota.. Non posso incoraggiare una relazione tra una minore e un venticinquenne. Che madre sarei? » mi chiede in tono più calmo.

« Una madre che ama sua figlia. Ti ho spiegato più volte, anzi, ho cercato di spiegarti più home cosa provo per lui, ma non mi hai mai dato retta. Non sai nemmeno cosa significa lui per me, perciò parli così.. » mi siedo sul letto, prendendomi la testa tra le mani.

« Allora parlami adesso, dimmi cosa significa per te.. Ti ascolto. » incrocia le braccia.

« Non ci stai provando davvero. Hai già la tua idea, la tua opinione.. Dovevi chiedermelo prima, adesso non ha senso. » scuoto la testa.

« Quando sei diventata così, Dakota? Ti rendi conto dell'effetto negativo che ha su di te? »

Non ci credo..

« L'effetto negativo che LUI ha su di me? Dici sul serio? E riguardo l'effetto che hai tu su di me? Che effetto hai avuto su di me per spingermi ad andarmene nel bel mezzo della notte? » sputo fuori, alzandomi in piedi, mentre la rabbia si impossessa di me.

« Non me ne pento. Sto facendo tutto questo solo per il tuo bene. Questo non è un gioco. Sono tua madre, e abbiamo già giocato abbastanza. » sospira.

Che vuol dire?

« Tra tre giorni torniamo a casa. » dice e sento il cuore che sprofonda nel mio petto. Non riesco a più a trattenere le lacrime a lungo e sento che tra qualche secondo usciranno fuori.

« Cosa? » chiedo in un sussurro.

« Torniamo a casa. Ho sbagliato ad accettare questo progetto, in più non mi trovo molto bene sul set, quindi perché dovrei restare? Per di più penso che altri due mesi qui sarebbero la fine per te, meglio tornare a casa. » mi spiega. Dalla sua voce non traspare nessuna emozione, mentre io invece mi sento morire. Mi sento come se stessi per precipitare, come se la mia più grande paura stesse per diventare realtà. Infatti è così.

Forse abbiamo parlato troppo delle nostre paure ultimamente..

"Io non lo permetterò."

Cerco di pensare solo alle parole di Jamie.
Cerco di ancorarmi ad esse, ma come può aiutarmi in questa situazione?

« Dakota, lo so che adesso mi odi, ma.. » si avvicina a me, stringendomi le spalle. « Lo sto facendo per il tuo bene.. Tra qualche anno, vedrai che mi ringrazierai.. Farà male, all'inizio, ma un giorno, quando anche tu sarai una madre, potrai capirmi. »

« Sai qual'è la cosa peggiore? Che io mi sforzo di capire il tuo punto di vista, tu invece no.. Tu vai dritta per la tua strada, e non pensi a me. » mi asciugo le lacrime. « Dicevi sempre che avrei pianto tanto per il mio primo amore.. Invece guardami, sto piangendo perché tu, mia madre, me lo stai rovinando. » giro le spalle, divincolandomi dalla sua stretta e mi avvicino alla porta.

« Dove vai adesso? » mi chiede.

« Vuoi vietarmi anche di passare questi ultimi tre giorni con lui? » chiedo, buttando fuori tutto l'odio che posso. Lei alza le mani in segno di resa. « Grazie della concessione. » dico, prima di lasciare la stanza e andare in ascensore, dove continuo a piangere contro la parete, fino a rannicchiarmi contro il pavimento.

Non ho mai provato così tanto dolore in vita mia. Ti assorbe. Ti afferra. Non puoi scapparne. La consapevolezza che non hai potere, che non puoi fare nulla per evitarlo. Le promesse che adesso non valgono più niente. Le sicurezze, le speranze, le preghiere.. Non conta più niente.

Contano solo questi ultimi attimi che passerò con lui, voglio solo lui adesso.

🐹🐹

Preparatevi psicologicamente.

Stiamo per arrivare alla fine, mancano pochi capitoli. Credo che per sabato già sarà finita, così potrò iniziare la nuova storia che ho in mente. 🙊

Fatemi sapete cosa ne pensate!

Damie • My burning sun.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora