13. Memories.

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"Auguri,tesoro!"esclamò la mamma, vendendomi incontro a braccia aperte.

Le lacrime iniziarono a scendere e abbracciai tutti quelli che erano venuti alla festa a sorpresa organizzata dalla mia famiglia e Jay.

Dopo aver finito, mi rimane solo una persona da ringraziare, ossia Jay.
La mamma mi accompagnò in camera mia e mi diede un vestito corto: la parte sopra è di pizzo bianco e la gonna è blu.
Era stupendo.

Me lo misi e mi specchiai allo specchio.
"Sei meravigliosa, piccolina mia".

Sorridente ed emozionata, andai ad abbracciarlo e lui mi strinse forte, come se fosse tanto tempo che non ci vedevamo.

"Auguri piccola"sussurrò al mio orecchio.

"Grazie papà"esclamai, sorridente.

Il papà tornò nel piano di sotto, e io mi guardai un'ultima volta allo specchio.
Sentii che quella fosse la miglior festa che io abbia mai fatto.

Quel giorno feci sedici anni.
Durante tutta la settimana non feci altro che tormentare la mamma riguardo all'argomento della mia festa dei sogni.

Non ricordo esattamente qual era la festa dei miei sogni, per i sedici anni.
Ma ricordo solo che era fantastica la festa che immaginai, e addirittura la sognai qualche volta.

Capisco che la mamma e il papà non ebbero potuto procurarsi tutti quei soldi per i miei Sweet Sixteen.

Potrebbe essere divertente.
Pensai.

Era stato fantastico!
C'erano i miei parenti lontani, e molti amici che non vedevo da parecchi anni.

È stata la miglior festa che io abbia mai avuto.

Scesi in giardino, dove mi trovai tutti in cerchio, i bambini correvano per tutto il giardino, e la persona che in quel momento era il mio ragazzo, era al centro del cerchio e una canzone partì.

Rule The World - Take That.

La canzone che Jay mi dedicò.
Le parole che descrivevano il nostro futuro, oramai distrutto, iniziarono a risuonare nell'aria e io mi avvicinai a lui.

Jay mi guardò con il suo solito sguardo senza emozioni, senza niente.
Uno sguardo che in fondo rivelava migliaia di emozioni.

Jay mise le sue mani sui miei fianchi e io sulle sue spalle.

Niente più era visibile.
Niente più era presente.
Era come se vedessi tutto scuro intorno a noi.
Non vidi nessuno.

L'amore rende cechi.

In quel momento mi sentii amata, protetta, da quel grand'uomo che io consideravo il mio uomo.

Era troppo presto per crederlo.

Finito il ballo, la mamma iniziò a parlare, con un microfono in mano e posizionandosi al centro del cerchio.

La canzone Heart by Heart by Demi Lovato, fece da sottofondo e le lacrime iniziarono già a rigarmi il viso, non appena vidi la mamma nello stato in cui mi stavo riducendo.

"Mi hai complicato la vita."iniziò la mamma, ridacchiando e piangendo allo stesso tempo.

"Ma allo stesso tempo me la migliori ogni singolo giorno che passa. Ariana tu ci hai migliorato la vita, a tutti. Sei una ragazza solare, allegra, sempre a sorridere, nonostante qualcosa ti fa del male. Nonostante qualcuno ti fa del male - continua la mamma, guardando di sottecchi Jay, che le sorride - sei il miglior regalo che Dio mi ha fatto. Ricordo ancora quel giorno: era il mio compleanno e io per il dolore atroce che tu mi feci, arrivai addirittura a pensare a non riuscir a farcela. Ti amo piccolina. Cavolo, stai invecchiando, ma per me e per tuo padre rimarrai sempre la nostra piccolina."conclude la mamma, abbracciando il papà, che fu la persona che pianse più di tutti.

Infatti per il discorso non fu riuscito a farcela per le troppe lacrime.

Se tu piangi al mio sedicesimo compleanno, quando mi sposo farai un oceano?

Dissi, al termine della festa.

Stringo il vestito che avevo messo quel giorno, e le lacrime mi rigano velocemente il viso.
Nella mia stanza rimbombano solamente i miei singhiozzi, e io alzo la testa al cielo.
Questo vestito è il vestito che mise la mamma nel giorno in cui io nacqui.

Domani me lo metterò.
Domani è il mio compleanno e mi metterò qualche accessorio della mamma e mi farò i boccoli.
In qualche modo è come se la mamma fosse fiera di me, come se fosse contenta.

"Non vuoi proprio saperne di andare avanti, eh?"Ben è appoggiato al muro, e mi guarda.

Si avvicina e mi abbraccia.

Ridacchio e rispondo "no", mi asciugo le lacrime e lo guardo, come se so che sta per dire qualcosa di 'saggio'.

Ben mi si siede per terra, accanto a me.

"La vita è come una strada: non ti aspetti di trovar qualcosa di brutto che te la blocchi, e non ti permette di andare avanti. Ma se lo oltrepassi, magari anche con un po' di fatica, riuscirai a continuare ad andare avanti"dice Ben, lasciandomi un bacio tra i capelli.

A quanto pare lui è riuscito a superare la morte di mamma e papà.

Mi sorride e io ricambio.

"E ora vieni giù con me, e ci guarderemo la terza serie di Pretty Little Liars"dice, alzandosi e prendendomi la mano.

Sono passati tre mesi, e in questi tre mesi io e Cam non ci siamo per niente evitati, anzi.
Lo invitavo parecchie volte da me e studiavamo insieme e volta veniva pure Jay.

È come se io e Cam stessimo ricominciando da zero.
Ho dimenticato tutto il dolore che mi ostacolava le giornate e finalmente ho ripreso a studiare e a prendere ottimi voti.

Era troppo presto quando dicevo che la mia vita era finita.

-spazio autrice.

Lo so che ieri eravamo a marzo e oggi siamo a giugno, vi lascio il permesso di odiarmi:)

Piccolo spoiler
La storia finisce col compleanno di Cam.

Per questo ho dovuto saltare tre mesi.
Avevo già programmato tutta la storia.
Se non saltavo tre mesi la storia finiva con Hidden Love 4, e questo deve essere l'ultimo.✋👅

Bye.

//xoxome.

Hidden Love 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora