25. Fiducia.

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Una principessa, è questo ciò che volevo essere sin da quando ero piccola.
Un mondo pieno di fiori e pace.
Un mondo pieno di gioie e sorrisi.

Non amavo per niente le guerre, i pianti, le disperazioni e tutto ciò che mi circondava: non si poteva fare nulla.

Ero una bambina ribelle, una bambina con molta immaginazione e fantasie.
Ero pazza.

Ora mi chiedo: perché dev'essere tutto così complicato?

Perché la vita ci vuole felici, se poi ci fa incontrare queste delusioni?

"Si deve imparare dagli errori." La mamma spunta dalla soglia della mia piccola camera e io sorrido.

La mamma è sempre stata con me, e in qualche modo, riesce sempre a capire a cosa penso.

"Credo che tu abbia ragione!" Rispondo ridacchiando.

La mamma si siede accanto a me, sul letto, e mi abbraccia.

"Piccola, dovresti ritrovare i tuoi veri sentimenti." Dice.

Alzo la testa, incuriosita e confusa da ciò che la mamma ha appena detto.

"Cosa intendi, mamma?" Chiedo.

Lo chiedo comunque per esserne certa, perché penso che la risposta io già lo sappia.

"Qui dentro - mi punta il punto in cui si trova il mio cuore - c'è la persona che ami, ma tu non riesci a capire quello che il cuore ti dice." Continua, ma io veramente non riesco a capirla ora.

"Sto parlando di Cameron." Dice con faccia annoiata, dopo essersi accorta della mia espressione confusa.

Tiro un sospiro.

"Ho visto come lui ti guardava, e ho visto come tu guardavi lui. So di voi: si nota." Dice sorridendo, e accarezzandomi i capelli.

"Dimmi, tu cosa provi quando sei con lui?" mi chiede, sorridendo.

Ci penso un attimo, e con la mente torno all'ultimo momento in cui sono stata con lui.
Provo dei sentimenti per lui?
Ho veramente amato?

"Io.." guardo un punto del pavimento.
"..non lo so."continuo.

E sono seria.
Non so veramente che sentimenti provo quando sono con lui.
Diciamo che mi sento diversamente da come sono con altri.
Ma non credo io sia già pronta ad accettare ciò che penso di provare.

Non so se posso più fidarmi di lui.
Tante volte l'ho perdonato, e tante volte mi ha mentito.
Non sopporterei un'altra cazzata.
Non sopporterei essere trattata nuovamente come uno stupido giocattolo.

Sono una persona con delle emozioni, non un pupazzo da usare quando si vuole e come.

Sono stanca.
Penso di dover ricevere altro tempo per decidere.

"Okay, ho capito. Hai bisogno di tempo." Dice la mamma, notando il mio silenzio.

La mamma è riuscita di nuovo a capirmi!

"Comunque, c'è una persona in cucina che ha il bisogno di parlarti." Mi avvisa la mamma ed esce dalla mia camera, lasciandomi sola con i miei pensieri e indecisioni.

Vado in cucina o no?

Alla fine decido di doverci andare, perché se fosse una cosa importante..

Mentre scendo le scale ripenso alla domanda della mamma.

Tu cosa provi quando sei con lui?

Una domanda che molto probabilmente non mi lascerà più in pace.
La risposta non la so, ma devo trovarla.. o scoprirla.

La voce di Cameron si sente già dalle scale, perciò io allento il passo, nella speranza che se ne vada.

Ma io lo conosco troppo bene: non se ne andrà finché non avremo discusso.

Sbuffo e supero la soglia della cucina, ritrovandomi un paio di occhi puntati addosso.

"Cameron"dice la mamma e lui mi porta in giardino, senza salutare, né chiedermi nulla.

Decido di non ribattere, per non rovinare il momento e che lui si affretti ad arrivare al succo.

"Ariana, questa sarà la medesima scusa che ti chiederò, ma non importa, perché io non ti lascio andare. Non lascio andare una persona a cui io tengo molto, a una persona che mi ha fatto vivere momenti indimenticabili. Non ti lascio andare così facilmente Ariana, lo sai anche tu questo. E sai pure come mi sento io in questo momento, perciò, te lo chiedo per favore, non allontanarti da me, perché tu sei tutto.. tutto ciò di cui ho bisogno, tutto ciò che ho." Dice, per poi ridacchiare e guardare in basso.

"Mi sto rendendo ridicolo con queste scuse. Tu non mi perdonerai mai.. avrei dovuto fidarmi veramente di te." Continua.

Stringe il ponte del suo naso e scuote la testa.

"Cameron"

"Lo so, ora me ne dovrei andarmene"dice, per poi girare i tacchi e cominciare a camminare.

"No! Fermo! Senti ti devo parlare anche io." Dico, abbassando lo sguardo.

Sta' attenta a ciò che dirai, Ariana.

Prendo un gran respiro e cerco le parole giuste per elaborare il mio discorso.

"Cameron, io accetto le tue scuse, come sempre. Il problema, è.."alzo lo sguardo e incontro i suoi fantastici occhi così espressivi, così pieni di sentimenti indescrivibili.

"Non so se posso ancora fidarmi. Mentendomi in quel modo rischi di perdermi." Continuo.

Non voglio perderlo neanche io, ma io voglio la fiducia.

-spazio autrice.

Okay, odiatemi pure.
Mi dispiace non aver pubblicato in questi moolti giorni, è che.. ragazzi non trovavo l'ispirazione.

Sto vivendo un periodo di despressione, ma oggi sono riuscita a scrivervi qualche capitolo.
Credetemi, ero disperata ieri quando non riuscivo ad inventarmi nulla!

Ora vi lascio e spero di poter aggiornare al più presto!

Bye:)

//xoxome.

Hidden Love 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora