Capitolo 3 -Alessandro-

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Alle mie parole Andrea sgrana i suoi occhi non riuscendo a credere a ciò che gli ho appena confessato. Ciò che ho appena detto è come una bomba, principalmente se detta da una persona che è finalmente riuscita ad abbandonare il suo passato per un futuro migliore.

Non conosco da molto Rossella, ma sono più che sicuro che sia lei la donna della mia vita. Non come Johanna o come tutte le altre donne che sono venute prima di lei. Questa volta lo sento dentro. Una sensazione strana che non mi fa dormire la notte e che mi fa stare sveglio ad ammirarla mentre dorme. Di poche cose sono sicuro nella vita, ma questa è una di queste. Nessuno può immaginare come io la possa amare. Uno di quegli amori che ti fa stare bene e che ti fa svegliare, pensandoci, con il sorriso.

<<Sei sicuro di quello che stai dicendo? >> domanda incredulo. Ancora non riesce a riprendersi dalle mie parole così decise. Annuisco senza pensarci un attimo. È questo quello che voglio. Ormai gli anni iniziano a passare e se non mi affretto a realizzare uno dei miei piccoli sogni, finirà che crescerò mio figlio da anziano senza godermi la sua crescita perché, troppo stanco, finirò a badare a me stesso piuttosto che a lui o a lei. <<Neanche vi conoscete bene. Siete andati appena a convivere! Io ci penserei bene Alessandro prima di farle una proposta del genere. Non le stai chiedendo di andare a comprare il suo abito preferito, stiamo parlando di un figlio, di una famiglia. E se con Rossella non dovesse andare? Lascerai il bambino perché odierai la madre? >> Le parole di Andrea metterebbero paura a qualsiasi uomo, persino a me che di tanta sicurezza mi rimane il niente. Abbasso lo sguardo comprendendo le preoccupazioni di Andrea, ma lui si dovrebbe fidare di me. <<Alessandro sei appena uscito da una relazione morbosa con Sofia. Eri convinto di amarla quanto in realtà amavi il fantasma della tua Johanna... >>

<<Non è più mia! >> digrigno i denti puntualizzando il suo discorso.

<<Si, okay, non è più tua, ma ne eri ossessionato. Non voglio che Rossella soffra come Sofia. So che sei guarito da questa tua specie di ossessione, ma devi fare le cose con calma. Non puoi irrompere nella sua vita con questa notizia come uno tsunami. Si spaventerebbe. E se lei non volesse un figlio? Che cosa faresti? >>

Andrea mi lascia con questi interrogativi prima di entrare nella stanza di Sofia per coccolare sua figlia e fare un po' di compagnia alle due donne presenti lì dentro. Andrea ha pienamente ragione su tutto. Non posso metterle fretta, ma intanto il desiderio di essere padre aumenta sempre di più. Io amo Rossella, ne sono più che sicuro, così come sono sicuro che non la lascerei mai, neanche se non volesse avere figli. Non si abbandonano le donne solo per queste sciocchezze. Se si ama una persona si ama a prescindere da tutto e tutti.

Apro la porta della stanza facendo finta che niente mi abbia appena turbato. Sofia e Rossella si voltano all'unisono emozionate dalla mia presenza. Il sorriso della donna che amo cresce sempre di più mentre sposta gli occhi da me alla piccola. Gli occhi di Sofia nel frattempo si riempiono di lacrime di gioia. Corro ad abbracciarla stringendola forte tra le mie braccia. Non importa ciò che è accaduto tra di noi, l'importante è adesso essere qui insieme.

<<Sono felice che tu sia riuscito a venire. >> sussurro al mio orecchio tra le lacrime.

<<Non mi sarei perso questo evento per nulla al mondo. >> le sorrido compiaciuto. Mi avvicino a Rossella guardandola negli, lei ricambia il mio sguardo mentre sento la presenza di Andrea su tutto il mio corpo. Prendo Beatrice in braccio immaginando che quel piccolo essere possa essere mia figlia. È una sensazione così paradisiaca, così piacevole. Le braccia di Rossella circondano la mia vita facendomi sentire, come sempre, al sicuro. È strano questo nostro rapporto. Non è lei che ha bisogno di sentirsi protetta, sono io. Lei a differenza di me non ha paura di niente, non ha paura che me ne possa andare, che possa farla soffrire, io invece sì. Quest'ultima è una delle mie più grandi paure. Sono più che sicuro che nonostante la sofferenza lei rimarrebbe, perché è questo un rapporto di coppia: bisogna mettere da parte i proprio bisogni per il proprio partner.

<<Alessandro mi accompagni a lavoro? Sono venuta a piedi e sono in ritardo. >> scrollo la testa ascoltando le parole della donna accanto a me. Annuisco restituendo la bambina ad Andrea, poggiandole un piccolo bacio sulla fronte e scambiandomi un'ultima occhiata con Andrea. Ho afferrato il messaggio. Non devo parlare dei miei pensieri con Rossella. Sarà molto difficile visto che lei conosce ogni mio pensiero, voglio dire ho scelto una psicologa come fidanzata! Scrollo la testa sorridendo per le mie parole. Avrò scelto pure una psicologa, ma è la psicologa più attraente che io abbia mai conosciuto.

Salutiamo Sofia e ci prepariamo per andarcene. Penso che Rossella abbia diverse cose da dirmi da come mi guardava. Il suo sorriso così radioso sembrava parlarmi e dirmi tutto ciò che non mi ha mai detto da quando ci siamo conosciuti. I suoi occhi parlano ogni volta al posto delle sue labbra. Così brillanti da fare invidia alle stelle.

Arrivati in macchina metto in moto continuando a guardarla. È così bella che farebbe invidia a qualsiasi donna.

<<Tenere in braccio la bambina mi ha spaventata inizialmente... >> la donna al mio fianco inizia a parlare mentre io aspetto che continui a parlare. <<Poi però ho visto i suoi meravigliosi occhi e ho visto lì dentro il mondo. Ho realizzato che saresti un padre fantastico e io una madre strepitosa. Alessandro, so che sei guarito adesso dalla tua ossessione verso quella donna, Johanna, ma io ho bisogno che tu mi dica che non è un gioco tra di noi. Io voglio qualcosa di serio, voglio un futuro per noi perché non ho mai conosciuto un uomo così fantastico come te. Sei la mia luce e l'uomo con cui vorrei formare una famiglia. Sei la mia persona Alessandro e io la mia persona non voglio abbandonarla! >> le parole di Rossella mi commuovono. Non avrei saputo dirle meglio. Con le lacrime agli occhi annuisco baciandola.

<<Certo che faccio sul serio. Sei la donna per me, ne sono più che sicuro. Sei la mia persona, la mia migliore amica. Tu possiedi il mio cuore e penso che nessun'altra donna lo possa custodire meglio di te. >> mi avvicino lentamente a lei sorridendo, labbra contro labbra. Il mio cuore sembra fermarsi. Inspiro il suo magnifico profumo sentendomi in paradiso.

<<Per sempre quindi? >>

<<Per sempre, te lo prometto. >>

Dopo esserci scambiati queste piccole ma grandi promesse metto la cintura dirigendomi verso il suo studio non molto distante da qui.

Mantengo il mio sguardo sulla strada fino a quando le sue mani non accarezzano la mia ferma sulle marce. È in quel momento che distolgo lo sguardo per sorriderle, per vedere i suoi occhi brillare dalla felicità. I suoi occhi sono come una droga: non ne hai mai abbastanza fino a sentirti male e allora non smetti, no, ne vuoi sempre di più.

Distolgo appena in tempo lo sguardo dalla donna che amo per vedere una donna fermarsi davanti la mia auto e fermarmi di soprassalto. La sua chioma rossa impedisce la visuale del suo volto. Mi sporgo dal finestrino mantenendo lo sguardo su quella psicopatica.

<<No, ma dico, sei pazza? Avrei anche potuto uccidere! >> esclamo furioso. La sconosciuta non si volta neanche a guardarmi, corro verso la strada parallela a quella da dove era venuta. Certo che c'è gente così strana in giro. Dalla sua borsa cade qualcosa così scendo dal veicolo per restituirglielo, ma quando lo prendo in mano lei è già troppo lontana.

Il foulard che tengo in mano ha un profumo conosciuto, così come le sue forme. Lo osservo meglio cercando di capirne l'odore così familiare quando sento le braccia di Rossella stringere ancora una volta il mio corpo.

<<È andata via, non ci pensare. L'importante è che non sia successo niente di grave. >> annuisco alle sue parole corrugando le sopracciglia. Rossella ha ragione, è solo una donna che non ha guardato prima di attraversare la strada, è solo una donna che stava per fare un incidente.


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