Capitolo 18 -Andrea-

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Penso di impazzire a contatto con Sofia. So com'è fatta, ma questa sua ansia mi fa entrare letteralmente nel panico. Il che mi ha portato ad urlarle a squarciagola. Non volevo essere così brutale nei suoi confronti ma avevo proprio perso la pazienza nei suoi confronti.
Perdere una figlia è doloroso non solo per le madri che li hanno portati in grembo per ben nove mesi, ma anche per noi padri.
Non so che cosa abbia in mente Marco, so solo che non mi posso fidare abbastanza delle sue parole. Ho una strana sensazione che non posso rivelare neanche a Sofia per evitare che anche lei si preoccupi.
Il senso di colpa mi attraversa le vene mentre ripenso agli occhi della mia donna pieni di lacrime. Nel momento in cui ho capito che le trafissi il cuore anche i miei occhi non ce la facevano più e mi sono lasciato andare in un pianto liberatorio prima di andare a parlare con Marco.
Dio, mi sento impazzire! Non penso di potercela fare. Questi pensieri mi stanno uccidendo. Pezzo dopo pezzo si stanno portando una parte di me.
Prendo il telefonino iniziando a girovagare tra le app. Sofia non c'è e devo ammettere che mi manca. La casa non è la stessa senza di lei, più cupa, più triste. È in certi momenti che capisci quello che hai perso veramente nella vita. Ripenso a tutto quei momenti passati insieme. Così dolci e magici.
Il suono di una notifica mi distoglie dai miei pensieri. La luce quasi sembra disturbare i miei occhi abituati ormai al buio.
"Dormo da Alessandro e Rossella ." Il messaggio di Sofia è abbastanza chiaro. È ancora infuriata con me e non penso che questa sensazione gli possa passare al più presto. Dopo quasi due anni ormai la conosco e appunto per questo motivo penso che se non prendo in mano la situazione potrebbe essere la fine. La nostra per la precisione.
Poso il telefono distrutto da questa situazione. I miei sospiri sono gli unici elementi che mi fanno compagnia oltre che al silenzio. Penso che vivere così sia qualcosa di veramente impossibile. Vivere senza la donna che ami, senza il suo meraviglioso sorriso senza le sue battute. Lei mi fa stare bene e io gliene sono completamente grato perché mi ha salvato da una vita caratterizzata dal caos e priva di amore.
Sorrido ancora una volta ripensando a tutte le difficoltà che siamo stati costretti ad affrontare. Lei a un certo punto voleva mollare, ma alla fine l'amore vince sempre ed eccoci quà, più forti che mai. O forse solo in parte.
Mi manca, mi manca terribilmente tanto. Mi manca in una maniera indescrivibile, una mancanza che mi porta a piangere delle lacrime piene di dolore e piene di rimpianto per il mio stupido comportamento. Se io non le avessi urlato contro avremmo potuto affrontare la situazione insieme senza alcuna preoccupazione se non quella di ritrovare nostra figlia, tenerla tra le nostre braccia e abbracciarla. Sussurrarle quanto in realtà l'amiamo nonostante il tragico accaduto.
Mi addormento così: con questi  pensieri e una birra in mano, segno della mia distruzione interiore.

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