Capitolo 22 -Sofia-

82 9 0
                                    

Le persone continuano a versare lacrime sopra tutti quei fiori colorati provenienti da amici e parenti. Ogni fiore rappresenta il dolore provato da ognuna di queste persone appena ricevuta la notizia della sua morte. Il sacerdote continua a parlare con un sorriso tra le labbra cercando di ricordare che persona meravigliosa fosse.
-Ogni giorno ci regalava sempre magici sorrisi. Ho visto crescere questa famiglia. Li ho visti maturare e cambiare. Non posso credere che un componente di questa famiglia non ci sia più. Era così piccola mentre giocava a pallone con i bambini della sua età. E adesso lasciamo parlare chi la conobbe veramente.- immediatamente ci zittimmo cercando con lo sguardo la persona che avrebbe parlato della vera persona che era e che forse sarebbe diventata.
-Siamo cresciuti insieme e insieme avremmo voluto continuare a vivere., ma le nostre strade si sono separate quando quel fatidico giorno decisi di mettermi dalla parte del bene. Mia sorella Elizabeth ha amato e per amore sappiamo tutti che si fanno follie. Questa follia l'ha portata lì dov'è situata.- Marco si avvicina scendendo le scale dell'altare. Le sue mani si poggiano sulla tomba mentre il volto di Elizabeth viene ritratto in una magnifica foto di qualche anno prima. Forse lì conosceva già Andrea e il suo sorriso lo dimostrava. Le sue mani tremani nell'accarezzare il legno nel quale è contenuto il corpo di sua sorella. -È sempre stata una persona fantastico, ve lo posso assicurare.- sussurra rivolgendosi in particolar modo a me ad Andrea. I suoi occhi sono pieni di lacrime, quasi non riesce a parlare. -L'ha fatto solo perché ha amato. Ha avuto il piacere di provare un amore che la distruggesse, in fondo è sempre stato il suo sogno. Un amore che la travolgesse, che la facesse smettere di respirare. Ha sempre aspettato il principe azzurro, un principe azzurro che non arriverà mai perché... insomma sappiamo tutti il perché. Lei era una brava persona. Nonostante tutto lo era e secondo me se quel giorno non mi avesse puntato la pistola non saremmo qui a ricordare il suo splendido sorriso, la sua splendida voce. Elizabeth era... era una grande donna. Non perché era mia sorella, semplicemente era così. Aiutava i più deboli, sfamava chi aveva bisogno di mangiare e sorrideva nonostante i brutti momenti. Lei era una ragazza speciale, una ragazza che non meritava di soffrire come ha sofferto fino alla fine dei suoi giorni.- Marco si alza dallo scalino sul quale si era seduto per ricordare sua sorella. Tra quei due c'è un legame indissolubile nonostante il quale Marco ha deciso di proteggerci, di mettere a repentaglio la sua vita a costo della sua.
Un insieme di applausi si fa spazio nella piccola chiesa rimbombando ad ogni singhiozzo da parte dei genitori dei due fratelli immersi ormai nel dolore e nella luce di Dio. Sappiamo, per quanto riguarda il dolore, a chi ci riferiamo. Lui non voleva veramente che finisse così, perchè una cosa era la prigione un'altra la morte. Senza neanche accorgermene inizio a ripensare al racconto affaticato di Marco mentre stringevo in mano la mia bambina.
-Stavo per girarmi quando poi sentii uno sparo. Pensavo di essere morto e caddi per il rumore così assordante. Il mio corpo tremava per lo spavento mentre la piccola Beatrice iniziò a piangere. Non so dirti Sofia come sia potuto succedere, ma io ero vivo e non potevo credere ai miei, principalmente dopo che mi voltai definitivamente.-
"-Sta bene?- sentì dire alle sue spalle mentre qualcuno lo sfiorava. Marco si girò di scatto ritrovandosi faccia a faccia con un agente di polizia. Il suo cervello elaborò immediatamente quello che era appena successo lasciando la bambina incuatodita tra le braccia di un qualsiasi polizioto li vicino. Il suo corpo era steso per terra sanguinante. I suoi occhi erano chiusi mentre il suo respiro piano piano inziò a rallentare. Il ragazzo corse immediatamente verso la sorella distesa a terra mentre qualcuno cercò di allontanarlo dal "luogo dell'omicidio".
-No, per favore! Non può essere! Lei è mia sorella- urlò ma invano, i poliziotti non volevano sapere altro, volevano solo allontanarlo per non farlo soffrire di più. Lo shock era già abbastanza nella sua vita.
-So-sorellina.- disse prendendola tra le sue braccia e nascondendo il viso tra le sue braccia cadute. I suoi occhi si aprirono lentamente lasciandolo senza parole. Lei era viva, non poteva finire così, ne era sicuro.
-Perchè!?- iniziò ad urlare contro il cielo, magari contro qualche uomo o forse con chi aveva scritto questo destino, con chi aveva più potere di diversi poliziotti messi insieme in un'unica squadra. Le braccia della ragazza sembrarono muoversi mentre si avvicinava con le sue fredde mani al viso del fratello.
-Io lo amavo...- disse con voce flebile per poi continuare -Dii a Sofia che mi dispiace, che non  fare soffrire nessuno.- le sue parole sembrano dei piccoli ansimi, gli ultimi sospiri prima di chiudere gli occhi abbandonandosi a un lungo sonno.
-Ci dispiace, siamo stati costretti a sparare. Non poteva succedere diversamente!-""

Green eyes 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora