Capitolo 10 -Alessandro-

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<<È davvero brutto quello che è successo a Sofia, non è vero? >> domando guardando negli occhi Rossella che a sua volta mi scruta attentamente. Osserva ogni mio gesto, ogni mia parola che uscirà dalle mie labbra.

<<Non dovrebbe succedere a nessuna donna, a nessuna famiglia, di perdere il proprio figlio. È uni tipo stress che ti colpisce il cervello e non ti fa capire più niente. Questo avvenimento ti segnerà per sempre e ti farà sentire perennemente debole, inadatto alla situazione che stai vivendo. >> annuisco in quanto concorde con le sue parole. Nessuno dovrebbe mai perdere un figlio, che sia un aborto o un rapimento, che sia anche questione di legamenti.

Abbasso lo sguardo mentre prendo il mio pigiama per andare a dormire. Sono molto stanco e sopportare Andrea durante questo brutto periodo è abbastanza faticoso.

Non ragionava e non voleva ragionare. Era perso. Non so io come reagirei dopo una tale situazione.

Perdendo Johanna non mi sono più ripreso fino a quando non ho incontrato Rossella, non oso quindi immaginare se dovessi perdere un figlio.

Stringo la mia donna accanto a me cercando di riscaldarla con il calore del nostro amore. Fa freddo fuori nonostante ancora non sia arrivato l'autunno, ma già questa temperatura la dice lunga sul tempo che avremo questo inverno.

<<Ti amo, te lo ricordi sempre vero? >> domando a volte titubante guardandola negli occhi. Occhi così profondi nei quali perdi per sempre il tuo senno.

<<Fino a quando la morte non ci separerà ti prometto di amarti con tutto il mio cuore, proteggerti e costruire una famiglia con te. Perché è questo quello che desidero: una famiglia meravigliosa. >> alle sue parole mi blocco sul posto continuando ad osservarla e aggrottando la fronte. Lei vuole dei figli da me quando io ho appena ricominciato a vivere. Calmati Alessandro, calmati!

<<Sei sicura di quello che mi stai chiedendo? Ci conosciamo da poco e non penso sia necessario adesso pensare a degli ipotetici figli. Dopo tutto quello che ho passato sarebbe un bel colpo sapere che tu sia rimasta incinta! >> esclamo preoccupato dalla proposta della donna che tengo stretto tra le mie braccia nonostante tutto.

<<Sono sicura che ti amo. Quale maggior certezza? >> afferma convinta di ciò che ha appena detto. Scivolo sotto le coperte pensando alla sua proposta. È inaspettata per me e ad essere sincero non avevo mai pensato alla possibilità di diventare padre, di costruire una famiglia. Tutti questi sogni sono andati in frantumo quando Johanna mi abbandonò qualche anno fa lasciandomi un vuoto incredibile nello stomaco.

<<Non devi darmi una risposta adesso. Puoi pensarci e poi darmi una risposta... >> amo questa donna proprio per questo motivo: mi comprende, mi sostiene e non mi mette mia fretta. Se non sono pronto a fare una qualsiasi cosa lei lo capisce e aspetta con me fino a quando non trovo il coraggio di lanciarmi in quella nuova avventura da lei, il più delle volte, proposta.

Le bacio una guancia pronto per andare a dormire quando il mio cellulare inizia a vibrare contemporaneamente a quello di Rossella. Corrughiamo ambedue la fronte sorprendendoci di tale telepatia. Il nome di Andrea riempie tutto lo schermo illuminando l'intera stanza sopraffatta dal buio.

<<Pronto, Andrea? È successo qualcosa? >> domando preoccupato. Ormai è tardi e qualsiasi cosa mi debba dire significa che è importante.

<<Sappiamo chi ha rapito Beatrice! >> afferma cercando di recuperare fiato. Evidentemente mentre parla con me è impegnato in una corsa disperata. Nel frattempo la voce acuta di Rossella, allontanatasi per parlare in un posto più silenzioso, riempie l'intera casa. Dalle parole che escono dalla sua bocca capisco che sta parlando con Sofia cercando in tutti i modi di consolarla, non solo come amica, ma anche da psicoterapeuta. Affrontare una perdita del genere è sicuramente da persone forti e Sofia è una di queste.

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