Capitolo 29 -Andrea-

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L'idea che ha partorito il mio cervello poteva essere tanto assurda da funzionare. Ero certo delle parole dette ad Alessandro come sono sicuro del mio amore per Sofia. In questo modo sono più che certo che inizierà a pensare a Rossella capendo quello che in realtà ha sempre provato.
Non capisco come quell'uomo si sia potuto confondere a causa di questi sentimenti. In realtà non penso che in una qualsiasi evenienza avrei dimenticato i sentimenti che mi legavano a Sofia.
-Quindi gli hai suggerito questa grandissima stronzata?- urla la madre di mia figlia dal bagno mentre si dedica alla cura del magnifico aspetto. Anche se le ho ripetuto centinaia di volte che non c'era bisogno che si "acconciasse" in quel modo perché risultava sempre splendida, ma si sa le donne come sono!
-Si. Sai, quando stavo con Elizabeth, quando la toccavo, la sfioravo pensavo sempre a te, principalmente dopo che sei ricomparsa nella mia vita. Penso che sia, non dico ottimo, ma un metodo carino per mhm, capire ciò che sta succedendo nel suo cuore?-
-Sei assurdo. Non penso che le situazioni si possano risolvere in questo modo. E poi la illuderebbe, soffrirebbe di più.- 
-Lei andandosene gli ha fatto più male. Ha rotto il suo cuore appena ricostruito. È stato tanto forte da riuscire a distruggere l'uomo che credeva e crede di amare, sarò pure cattivo, ma penso che un pò di sofferenza faccia bene a quella donna così poco sensibile. Insomma che donna sarebbe che spunta dopo così tanto tempo e che gli confessa ancora di amarlo? Io non amerei mai una donna del genere.-
-Beh tu hai fatto la stessa identica cosa.- mi ricorda Sofia con la piastra in mano mentre arriccia una ciocca dei suoi morbidi capelli. Colpito e affondato.
-Si, ma noi siamo diversi. Le situazioni sono diverse. Insomma io sono stati costretto ad abbabdonarti e poi sono ricomparso nella tua vita per pura casualità. Se il destino non avesse voluto che tu trovassi lavoro proprio in quell'atelier, a quest'ora sarei infelicemente sposato con quella donna. Magari sarei anche diventato padre di una bambina che avrei amato alla follia perché sarebbe stata mia figlia, ma non avrebbe portato i tuoi occhi.- 
-Beh se dobbiamo essere sinceri la bambina non sarebbe stata ne tua ne sua. Sua magari si, ma vorrei ricordati che il padre era Alessandro.- i suoi occhi si rabbuiano ripensando a tutto ciò che abbiamo passato in questi ultimi mesi. La sofferenza ha sempre colpito le nostre vite, bersaglio facile piene di lacune. 
"Amore mio,
ti recapito questa lettera a lavoro tramite mia madre. Avevo proprio voglia di scrivere e non di parlare. A volte le cose più sincere si scrivono, non si dicono.
Non capisco ancora come il destino abbia voluto che io stia con un uomo come te, meraviglioso, dolce, gentile, unico e sopratutto MIO. Non ci sono parole per descriverti il mio amore... un amore che sarebbe capace di fare qualsiasi cosa. Un amore che genera un altro amore. Guarda, guarda il nostro bambino. Mentre scrivo sto guardando la sua prima foto e piango, piango perché il nostro amore ha generato un nuovo essere da amare, da proteggere, come tu proteggi me.
Guardalo, crescerà forte come il suo papà, oppure dolce come la sua mamma. Ma una cosa è sicura, avrà tutto l'amore che non abbiamo mai avuto nella nostra vita perché se lo merita. Vorrei essere li mentre leggerai questa lettera, ma forse era meglio lasciarti da solo a pensare. Ricordati che ti amo...
Tua Elizabeth."
Le parole sono ancora fresche nella mia mente. Quella lettera è rimasta conservata per un lungo periodo nel mio cassetto, prova di quanto fossi stato idiota a credere una donna come quella.
-Tu credi che un giorno possa tornare?- domando a Sofia mentre la osservo mettersi quella meravigliosa vestaglia trasparente che lascia poco all'immaginazione. Al solo pensiero...
-Non saprei...- sussurra avvicinandosi a me ed intrecciando le sue lunghe gambe alle mie. Non stavo così bene con una donna da tanto, troppo tempo. Il suo respiro mi confonde, i miei pensieri inziano ad essere molto confusi e se continuo di questo passo non avrò più via di scampo. Sofia ormai è diventata la mia droga, e si sa: delle droghe si diventa dipendenti.
-Sai, a volte ho paura.-
-Paura di che?-  domanda Sofia accacolandosi tra le mie braccia. Mi inebrio del suo magnifico profumo ai lamponi e il suo sorriso cresce a dismisura.
-Paura di perderti.-
I ricordi di una Sofia dolce e ingenua riaffiorano nella mia mente come un'iceberg in un oceano. Non capisco perché una semplice e stupidissima lettera mi abbia riportato a così tanti ricordi.
L'arrivo di un messaggio mi permette di distrarmi dai miei pensieri. Devo dimenticare quella donna, perché si sa, ha causato più guai che altro, ha rapito mia figlia e mi voleva intrappolare. Non merita neanche di essere ricordata per tutte le cattive cose che ha fatto e per le disgrazie che è stata capace di portare nelle nostre pacifiche vite. Il fatto che noi la odiamo non rende giustizia a ciò che abbiamo provato in questi ultimi due anni. Il rancore nei suoi confronti non è minimamente paragonabile alla sofferenza provata da Sofia nell'assistere a determinate scene.
"Ho trovato questa lettera. Non so perché, ma vorrei fartela leggere, vorrei farti provare, o solo immaginare, per un breve istante, quello che ho provato nel vivere determinate situazioni. Non voglio farti pena, solo farti capire quanto in amore si possa soffrire, anche se forse già lo sai.
"Amore mio,
ci sono le tue scarpe ancora qua, 
ma tu te ne sei già andata, 
c'è ancora la tua parte di soldi in banca, 
ma tu non ci sei più! 
c'è ancora la tua patente rosa tutta stropicciata, 
e nel tuo cassetto un libro letto e una winston blu... 
...l'ho fumata! 
ci sono le tue calze rotte la notte in cui ti sei ubriacata, 
c'è ancora lì sul pianoforte una sciarpa blu, 
ci sono le tue carte, il tuo profumo è ancora in questa casa 
e proprio lì,dove ti ho immaginata... 
...c'eri tu! 
ah!da quando senna non corre più... 
ah! da quando baggio non gioca più...
oh no,no!da quando mi hai lasciato pure tu... 
...non è più domenica! 
e non si dimentica,non si pensa,non si pensa più! 
ci sono le tue scarpe ancora qua 
ma tu non sei passata 
ho spiegato ai vicini ridendo che tu non ci sei più 
un ragazzo in cortile abbraccia e bacia la sua fidanzata 
proprio lì dove ti ho incontrata... 
...non ci sei più! 
ah!da quando senna non corre più... 
ah! da quando baggio non gioca più...
oh no,no!da quando mi hai lasciato pure tu... 
...non è più domenica! 
e non si dimentica... 
ora vivo da solo in questa casa buia e desolata 
il tempo che dava l'amore lo tengo solo per me 
ogni volta in cui ti penso mangio chili di marmellata... 
quella che mi nascondevi tu... 
...l'ho trovata!!
E adesso tu non ci sei più mentre sono quì a piangere con un mazzo di fiori in mano.
Abbiamo litigato è vero, ma per me rimarrai per sempre l'amore della mia vita, così come io sarò per sempre tuo. Non amerò altra donna all'infuori di te nonostante tutto perché io ti amo e sono più che certo chr se davvero esiste un'anima gemella, quella sei tu."
Beh, che dire... già ai tempi ero un maledettissimo bugiardo. Ma se in questa lettera le ho mentito involontariamente, adesso, caro amico mio, sono intenzionato a farlo per andare in fondo a questa storia. Lo faccio per me, per lei, ma principalmente per Rose perché lei non merita tutta questa sofferenza a causa di un mio fantasma del passato. Uno di noi tre ne uscirà sconfitto e io voglio vincere questa battaglia."

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