Capitolo 15 -Alessandro-

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La vista di Jo mi ha completamente destabilizzato. Essere convinto che lei fosse morta mentre adesso la ritrovo sotto ai miei occhi mi ha letteralmente sconvolto. Ancora adesso ringrazio che non ci fosse con me Rossella perché in quel momento veramente non avrei saputo cosa fare. Quante lacrime ho speso per quella donna che in realtà non è nemmeno morta. Una finta morte... per quale fine poi?
Ripenso immediatamente a quello scontro accidentale e ai suoi occhi che alla mia vista subito si illuminarono. Sembrava quasi che quell'incontro non fosse poi così tanto casuale. Sicuramente sarà tornata per un motivo, per uno scopo, forse per distruggermi definitivamente o forse per...
-Alessandro? Ci sei?- domanda Sofia scuotendo una mano davanti ai miei occhi. Scrollo la testa cercando di tornare alla realtà anche se sembra a dir poco impossibile date le mie continue disavventure. -Mi vuoi raccontare che cosa è successo?- domanda ancora una volta cercando di convincermi a parlare. I miei occhi penso che dicano tutto e poi comunque con lei non ho bisogno di mentire. Con Sofia, con la mia migliore amica, sono libero di esprimere il mio lato più femminile, quello più nascosto che non mostrerò mai a nessuno, nemmeno ai ragazzi.
-Ho rivisto Johanna.- affermo insicuro di una sua qualsiasi reazione. A causa di quella donna ho rovinato una parte della sua vita anche se devo ammettere che ciò ci è servito per essere ciò che siamo diventati ora. Come previsto i suoi occhi si ingrandiscono preoccupata. Tutto poteva immaginarsi, ma non una notizia esplosiva come questa.
-Ma Alessandro sei sicuro di stare bene? Sai che Rosse...- poggio una mano sulla sua guardandola dritta negli occhi.
-Non è morta. L'ho vista in carne e ossa e ti posso assicurare che non sono pazzo. Lei eri li che mi sorrideva come se niente fosse mai successo. Come se io non l'andassi a trovare al cimitero. Come se io non avessi mai pianto su quella fasulla tomba. È stato tutto un errore, Sofia e se lo venisse a sapere Rossella non so quello che potrebbe succedere. Lei è così... impulsiva a volte che neanche io riesco a controllarla. Se si dovessero incontrare sarebbe la fine per tutti: per me, per lei, per noi. Voi perderesti i vostri migliori amici, mentre io penso che potrei finire all'inferno per le sciocchezze che potrei commettere.
-Ma sei proprio sicura che fosse lei? Alessandro mi hai portato sulla sua tomba qualche mese fa!- questa volta la mia migliore amica sembra proprio furiosa. Non volevo parlargliene a causa dei problemi che già ha con Andrea e con la storia del rapimento. Non ha bisogno di altre distrazioni, di altre follie. A quelle posso badare anche io.
-Ha detto che mi ama ancora e io sono stati rude con lei. Le ho chiaramento riferito quanto mi faccia schifo e forse ho sbagliato lo so, ma il mio odio per lei è tornato a galla come...- non riesco nemmeno a completare la frase che delle lacrime iniziano a solcare il mio volto. Non piangevo da molto tempo, forse dalla sua morte e riaverla quì davanti a me, mi fa tornare tutto il dolore che forse in realtà non avevo mai superato.
-Ne hai parlato con Andrea? Cosa ti ha detto?- chiede cercando di consolarmi. Scrollo la testa in risposta alla sua domanda, ma non solo.
-Non voglio parlare adesso di quella donna che ha distrutto così velocemente la mia vita. Tu hai problemi più gravi. Avete scoperto qualcosa?- cerco di cancellare e accantonare i miei pensieri cercando di occuparmi della mia migliore amica.
Sofia abbassa lo sguardo dispiaciuta.
-Litigare con Andrea mi distrugge, così come mi distrugge ancora di più amarlo. È faticoso.- annuisco comprendondo, anche solo in parte, il dolore che sta provando in questo momento. Nessuno merita di soffrire come sta soffrendo lei. Penso che sia la donna più forte che io conosca. Si, penso che sia proprio così. -Per quanto riguarda Beatrice non so ancora niente. La polizia sembra inerte nella sua posizione. Non sappiamo dove cercare. Ieri sera Marco ha ricevuto un messaggio da parte di Elizabeth, ma da quel momento non ho più avuto alcuna notizia. Penso che abbia parlato con Andrea, ma parlargli in questo momento significherebbe uccidersi. E io non voglio morire per lui per questa cosa perché io so di essere dalla parte della ragione.- le sue parole mi lasciano completamente ammutolito. Non ha neanche compiuto trent'anni e sembra proprio che tra i due quello più maturo sia lei nonostante gli anni in più di vita vissuta da parte mia.
-Sta bene?-
-Chi Andrea?- la ragazza dagli occhi verdi mostra una faccia divertita, quasi come se io avessi fatto una battuta da vincere il trofeo dei buffoni. -Lui non sta bene. È palese, ma non lo vuole ammettere e non lo ammetterà mai perché l'orgoglio lo uccide e neanche se ne accorge. Non mi ha mai trattata come mi sta trattando in questo periodo, non mi ha mai urlato contro come sta facendo per ora. Questo non è già un chiaro segno che sta male? Sta male dentro e non lo vuole ammettere perché sentirsi forti viene prima di ammettere le proprie debolezze.- i suoi occhi diventano lucidi mentre il suo labbro inizia a tremare.
-Hai mai pensato forse che Andrea stia cercando di mantenere saldi i suoi nervi e in particolar modo il vostro rapporto? Ha perso una figlia così come te. E in un rapporto uno dei due deve per forza mostrarsi forte, il più sicuro.-
-Bhe lo sta facendo nel modo sbagliato. Avevo pensato di lasciarlo, sai? Ma l'amore che provo per quell'uomo mi porta a pensarci più di una volta. Questo tipo di amore mi sta distruggendo, mi sta uccidendo. Ormai Andrea mi è entrato nelle vene e sembra quasi impossibile farlo uscire; mi è entrato fin sotto la pelle.-
Dio sentirla parlare così mi distrugge. Non può veramente aver pensato ciò. Loro sono l'amore più puro che io conosco, l'amore più vero, quello più sincero. Se si dovessero lasciare loro allora l'amore non esisterebbe. Ne sono più che convinto. Lei è sopraffatta dal dolore e non comprende le intenzioni di Andrea, quelle di proteggerla.
-So che magari anche lui è distrutto, ma si dovrebbe mettere anche nei miei panni. Beatrice è cresciuta per ben nove mesi nel mio ventre. Questo attaccamento è qualcosa che nessuno può capire perché nessuno di voi due l'ha mai vissuto. Le nausee mattutine, i dolori, gli sbalzi d'umore. Ti chiedo solo di capire.- Sofia mi sorride quasi mortificata da ciò che hanno appena pronunciato le sue labbra e quasi mi metto a ridere. È in fondo così innocente quanto forte e posso dire che è stato impossibile inizialmente non innamorarsene perché si, in fondo io l'amavo. Amavo la sua persona, anche se, forse, paraganoto a quello che provo per Rossella, il mio non era vero amore.
-Dai basta parlare di me. Spero solo che qualcosa si mobiliti e che nessuno rimanga con le mani in mano.-
-Sofia?-
-Si?-
-Penso di chiederle una pausa...-

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