Passare le giornate in ospedale è decisamente noioso. Nessuno ti viene a fare visita tranne che negli orari stabiliti. Nessuno può entrare prima e questa è una vera rottura. Meno male che c'è la mia piccola Beatrice che mi fa un po' di compagnia perché penso uscirei pazza da qui.
Sorrido verso la culla dove all'interno si trova la mia bambina, così piccola e sorridente mentre mordicchia con le sue gengive il ciucco in attesa che gli infermieri passino per darle il suo amato biberon. Sono sicura che sarà una gran mangiona come suo padre. Si da dentro la mia pancia, quando era solo un piccolo puntino, mangiava come Andrea, non mi dava tregua. Da lì ho capito che sarebbe diventata una grande donna: combattiva e piena di sogni, gli stessi dei suoi genitori.
Non so cosa mi serva i futuro con Andrea ma l'unica cosa che so è che lo amo con tutto il mio cuore e che dopo questa splendida bambina non posso fare a meno di lui. È diventata come dipendenza, una dipendenza che fa bene e che non fa stancare. Non è una di quelle dipendenze che ti fa diventare più irascibile, bensì più propenso alla dolcezza.
Inizio a cantare una dolce ninna nanna che permetta alla mia piccola bambina di addormentarsi subito anche se dalla grandezza dei suoi occhi è palese che le sue intenzioni sono ben altre, vale a dire di farmi restare sveglia tutta la notte. La mia voce si propaga per tutta a stanza mentre la piccola Beatrice mi sorride teneramente della sua culla. La copertina e ricopre tutto il corpo riscaldandola. Il suo corpo non è ancora abituato alla temperatura esterna.
L'ultima nota della canzoncina segna il mio ingresso nel mondo di Morfeo. La stanchezza si impossessa de mio corpo fino a farmi sognare la mia vita in futuro con questo piccolo esserino, magari con un nuovo bambino da cullare, un fratellino preferibilmente per la mia Beatrice. Non avrei mai immaginato che la mia vita in pochi anni avrebbe preso una tale piega. A Settembre, quando ho iniziato a lavorare, non facevo altro che piangere e soffrire a causa di Andrea. Da una parte il mio cuore diceva di lasciarlo andare via definitivamente, ma l'altra parte, il mio cuore, si aggrappava a lui come se fosse la mia ancora di salvezza. Non riuscivo a concretizzare la nostra separazione. È stato un duro colpo principalmente per chi ama così intensamente. Non so lui che cosa ha fatto di preciso dopo la nostra separazione, ma di sicuro non avrà sofferto come ho fatto io per interi mesi.
<<Sei contenta che sia tornato presto da lavoro? >> domanda Andrea inginocchiandosi sul letto per baciarmi la fronte. Ieri a causa di un virus ho preso l'influenza restando tutto il giorno coricata. La febbre non sembra voler scendere, così come la tosse non sembra voler passare. Non sembra uno di quei raffreddori destinati a passare tanto velocemente. Per di più se ne sta per andare anche la voce.
Annuisco mostrandogli un sorriso stanco, uno di quelli forzati che ti sottraggono tutte le forze.
<<Sei stato davvero gentile, ma non dovevi! >> esclamo un po' arrabbiata in quanto ha lasciato prima il suo lavoro per venire da me. Non è giusto che faccia così. Anche se il suo datore di lavoro è uno dei suoi amici più fidati non deve approfittarsene perché potrebbe rischiare grosso. Non voglio che perda il lavoro a causa mia.
<<Non ci pensare adesso. Piuttosto pensiamo a noi. Pensiamo a viverci! >> esclama felice d tutto ciò che sta capitando nelle nostre vite. Non potevamo desiderare di meglio. Ci amiamo, condividiamo lo stesso letto e vorremmo sposarci per consolidare finalmente la nostra favola d'amore.
Ripenso a questo magnifico momento passato con l'uomo della mia vita mentre sorrido nel sonno. Le finestre sono aperte facendo penetrare la luce del sole mista all'aria fresca di Settembre. È bizzarra la vita. La nostra bambina nasce in questo mese, lo stesso in cui io e Andrea ci siamo ritrovati. Apro leggermente gli occhi notando la porta socchiusa. Ero sicura che fosse chiusa prima di addormentarmi. Richiudo gli occhi senza preoccuparmi. Sarà entrato qualche medico per farmi qualche controllo, io e la mia bambina siamo al sicuro.
La porta si apre definitivamente facendo entrare tutti i rumori e le voci del corridoio. Le porte sbattono, le ruote dei carrelli sfregano lungo il pavimento, i bambini piangono, altri ridono, alcune nonne sono davanti la porta singhiozzando per l'arrivo del loro primo nipotino.
L'ospedale, nonostante possano succedere cose terribili, penso sia il luogo più magico della Terra. È qui che nascono i bambini, il futuro del nostro pianeta. È qui che vengono curati per una migliore vita. Alcuni riescono a lottare, altri sono così deboli che non ce la fanno, ma forse è proprio questo il destino che Dio ha scritto in ognuno di noi. Un destino senza valore, senza sentimenti se non quello del dolore. Ma come si fa a sopportarlo? C'è forse un rimedio?
<<Sofia dov'è Beatrice? >> sento la voce di Andrea in lontananza mentre i suoi passi si fanno sempre più vicini alla mia parte di letto. Senza aprire gli occhi mugugno che è dentro la culla che dorme beatamente come un angioletto, ma la sua risposta mi terrorizza. Il mio cuore inizia ad accelerare mentre un nodo allo stomaco mi fa contorcere dal dolore. La paura di perdere una persona non è niente in confronto alla morte, al paura di perdere un figlio in qualsiasi modo umanamente possibile. Ora capisco il vero significato della parola paura.
<<I medici non sono passati per nessun controllo. La bambina è scomparsa Sofia, l'hanno presa. >>
Il dolore causa tristezza, causa malinconia e voglia di gridare. Ho voglia di gridare. La paura alla fine è solo un accessorio che ti permette di vivere male la tua vita. Colpisce gli innocenti, coloro che hanno più bisogno di amore. Li rende deboli e insicuri. L'insicurezza alla fine del tunnel ti travolge, t uccide più di qualsiasi altro sentimento, è la più terribile.
Beatrice è scomparsa e io ne sono l'unica responsabile.
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Green eyes 2
RomancePer più di qualche mese dal loro incontro una verità è stata mantenuta nascosta nell'ombra del passato di Alessandro. Quando finalmente si pensava che la sua vita fosse tornata alla normalità un ritorno dal passato cambierà per sempre la sua vita...