Capitolo 16 -Rossella-

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L'ultimo paziente della giornata esce dal mio ufficio anche se un po' giù di morale. Vederlo in quello stato e capire che questa volta ho fallito nel mio intendo mi rattrista. Non ho mai sbagliato una diagnosi e ho sempre cercato di far ragionare le loro menti in modo positivo, ma dopo questa seduta posso affermare che il signor Cooper orginario della Scozia, è un caso estremamente difficile.
Afferro il mio cellulare sbloccandolo e cercando di leggere finalmente le notifiche.
Essere uno psicologo è veramente difficile, cercare di capire le persone, cercare di aiutarle senza provocarle maggiore danno. Penso che sia uno dei mestieri più difficili che si possano praticare. Apro il messaggio di Andrea sorridendo nel vedere che mi abbia scritto. Magari ha saputo qualcosa di Beatrice e vuole tenermi informata.
"Marco mi sembrava abbastanza nervoso dopo l'incontro di ieri con Elizabeth." Scrive facendomi corrugare la fronte. Non capisco ciò che mi voglia dire. A volte comprendere quei due risulta essere molto più complicato di comprendere i miei pazienti. Decido di chiamarlo mentre faccio un piccolo break aspettando il prossimo paziente.
-Pronto Andrea?- domando retoricamente, ma so già che la persona che ho chiamato è proprio lui.
-Si ciao Rossella, dimmi.- sembra quasi che voglia schivare l'argomento portandomi a parlare di altro, magari dei miei problemi con Alessandro. Ma conosco troppo bene certi trucchi.
-Andrea sai a cosa io mi riferisco. Forza dai parla. Cosa significa il tuo messaggio?- domando curiosa dalla sua risposta. Dall'altro lato della linea riesco a sentiro solo ed esclusivamente il suo respiro così affaticato. So già quello che sta pensando, ma voglio che lo dica lui stesso.
-Penso che Marco ci stia nascondendo qualcosa. Penso che sappia qualcosa che ci potrebbe ferire.- le sue parole mi fanno immeditamente preoccupare. Marco è un nostro amico, in particolare uno dei suoi più cari e fidati amici. Ad essere sincera non penso proprio che Marco stia nascondendo qualcosa anche se, a dire la verità, se mai dovvesse stare facendo qualcosa sono sicura che lo stia facendo per loro.
-Andrea devi stare tranquillo. Quando sarà il momento sono sicuro che ti racconterà tutto. Non  fargli nessuna pressione perché renderesti tutto più  difficile. Tiene alla vostra famiglia, quindi penso che devi stare abbastanza tranquillo.-
Anche se stiamo parlando al telefono so già che sta annuendo convinto che le mie parole siano le migliori e le più vere.
-Non so come farei senza di te.- annuncia, forse, sorridendo dietro lo schermo dello schermo.
-Per te e Sofia ci sarò sempre e lo sai. Adesso scappo che è arrivato Ale. Un bacio a tutti.- stacco la chiamata non riuscendo a capire il motivo per il quale Alessandro mi sia venuto a trovare. Sa che sto lavorando quindi per venire a parlarmi sarà sicuramente successo qualcosa di spaventoso. Magari neanche Andrea ne è a conoscenza perché sono sicura che a quest'ora me ne avrebbe parlato.
La porta si apre mostrando la figura del mio uomo davanti ai miei occhi e sorrido nel vederlo con un mazzo di rose in mano.
L'amore che provo nei suoi confronti è così profondo che a volte penso di morire con il suo solo sguardo.
-Amore mio, ciao!- esclamo andandogli incontro e prendendo le rose che senza ombra di dubbio sono destinate a me. -Grazie, sono meravigliose.- mi volto per mettere i fiori sulla scrivania del mio ufficio mentre mi soffermo a guardare la nostra foto incorniciata sull'immobile.
Siamo così felici in quel parco mentre ci guardiamo. La foto è stata scattata da Sofia qualche mese fa durante un picnic. La miglior giornata della mia vita.
-Dai Ale, smettila di rincorrermi!- urlo cercando di convincerlo, ma in vano. Le sue gambe lunghe mi rincorrono fino a raggiungere il mio passo e prendermi per i fianchi facendomi voltare. Le mie mani accerchiano il suo collo mentre le nostre labbra si sfiorano. Dai suoi occhi capisco che mi ama e che non riuscirebbe mai a farmi del male, perché ciò che ci lega è più forte di ciò che distrugge, che ci separa.
Sorrido mostrando una perfetta dentatura mentre le sue labbra si muovono in un leggere "ti amo" che mi fa commuovere. Sono a conoscenza dei suoi sentimenti da molto, ma ogni qual volta che me lo ricorda mi commuovo sempre in quanto capisco che siamo veramente felici.
-Ti amo anche io.- sussurro al suo orecchio mentre noto Sofia sghignazzare e venirci incontro con una macchina fotografica tra le mani. Immediatamente, capendo le sue intenzioni, nascondo il mio volto tra le spalle dell'uomo davanti a me mostrandomi molto imbarazzata. Alessandro poggia un dito sotto il suo mento portandomi a guardarlo.
-Non devi essere imbarazzata perché sei bellissima.- mi rivela facendomi arrosire ancora di più. Annuisco guardandolo ancora una volta. Giorno dopo giorno mi meraviglio che un uomo così possa appartenere a me. Più passano i giorni e più il nostro amore sembra rafforzarsi. I miei occhi brillano alla vista del suo magnifico sorriso, un sorriso che solo io riesco a creare. Il flash della fotocamera quasi ci abbaglia, così chiudo gli occhi confusa da ciò che è appena successo.
-Dio ti amo così tanto.- sussurra a bassa voce in modo tale da non farsi sentire. I suoi sentimenti sono i più veri che abbia mai sentito rivelare.
È stato abbastanza insolito e strano innamorarsi di un paziente. Tecnicamente sarebbe un errore, uno sbaglio, ma per è lo sbaglio migliore della mia vita. Per lui potrei perdere anche il lavoro perché l'importante è che ci sia l'uomo che porta il suo nome al mio fianco.
-Ti disturbo?- domanda Alessandro portandomi alla realtà. Scuoto la testa cercando di distogliere tutti quei ricordi dalla mia testa per dedicarmi completamento al mio uomo.
-Come scusa?- chiedo tornando alla realtà.
-Sei per caso occupata? Hai per caso qualche paziente?- scuoto la testa rispondendo negativamente alla sua domanda. Il mio prossimo cliente sarebbe stato tra un ora. Potevo dedicarmi tutto il tempo che volevo a lui.
Mi avvicino lasciandigli un bacio a fior di labbra e chiudendo immediatamente la porta.
-Possiamo fare quello che tu vuoi...- gli mordo il labbro inferiore cercando di essere seducente. So che a lui questo mio gesto lo fa impazzire. Chiude gli occhi, forse in preda al desiderio.
-Ti amo, sai? Non finirò mai di ripetertelo.- e sembra quasi una supplica la mia.
-Dobbiamo parlare.- dice alla fine deciso. Il suo tono è abbastanza preoccupante, pieno di rassegnazione.
-È successo qualcosa? A Beatrice forse? Ho parlato con Andrea. Gli ho semplicemente di stare tranquillo ma lui mi è semb...- non riesco a completare la frase in quanto le sue labbra si poggiano leggermente sulle mie provandomi una serie di farfalle nello stomaco. Questa sensazione non vuole mai cessare di esistere. Ogni volta che mi bacia è come la prima.
-Dobbiamo parlare di noi.-

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