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25 giugno 1940

Lo avrei voluto vedere scritto su una lapide con tanti bei fiori e tante candele.

Ma chiedevo troppo.

Non capivo più nulla di quello che stava succedendo intorno a me, ero come perso, ero uno dei tanti puntini sulla mappa del nemico e non potevo ancora tornare a casa.

Non ancora.

Piangevo e urlavo disperato in qualsiasi momento, non mi rendevo conto, ma le lacrime scendevano da sole.

Ero di nuovo lontano da lui, ma "solo"... per sempre.

Sembra banale se dico che lo riuscivo a  vedere dappertutto?

Sentivo una risata e cercavo il suo volto in continuazione oppure sentivo cantare e cercavo la sua voce. Non pensavo potesse essere così difficile superare la morte di qualcuno di così importante. Sembravo accecato dall'idea che lui fosse ancora presente: il suo pantalone di cotone con la cinta di cuoio che calzava troppo largo; la camicia sgualcita e bucata; il cappotto con le maniche troppo lunghe; il profumo forte della sua acqua di colonia e l'orologio bloccato alle dieci di sera.

Mi disse che gli sarebbe piaciuto, una volta tornati a casa, costruire una casa solo per noi e viverci insieme, come una vera coppia, ma sapeva benissimo che sarebbe stato il desiderio più inesaudibile del mondo per quanto fosse malsano e contro natura.

Sapevamo benissimo cosa ci sarebbe potuto succedere se ci fossimo dichiarati: occhiatacce, offese, sputi, ricatti...
Ricordo di un ragazzo che era stato trovato morto in mezzo a un campo di grano con il naso spaccato e un buco in testa o di quello che stavano molestando dietro a uno dei tanti locali dove mi sbronzavo.

A quel tempo pensavo fosse giusto, che qualcuno dovesse portarli sulla giusta via e che una bella lezione non gliela togliesse nessuno. Ora che vivevo la loro stessa situazione, seppur in modo differente, mi sentivo indifeso come quei due, da solo senza nessuno.

Sapevo benissimo che sarebbe stato difficile convivere con quella mancanza.

Scavai una fossa non tanto profonda, lontano da tutto quel disordine, in un piccolo campo incolto ingiallito dal sole con tanti tulipani rossi, e lo seppellii in quel punto: non potevo fare a meno di piangere mentre gettavo la terra sul suo cadavere, con la paura inevitabile di sporcarlo. Una volta ricoperto tutto, cercando di calmarmi un po', presi un'asse di legno, dove, dopo averla conficcata per bene nel terreno, a fatica, incisi le sue iniziali e la data di morte.

In quel momento mi resi conto che non ero mai venuto a conoscenza del giorno del suo compleanno e mi ricordai subito del fatto che il mio lo "festeggiammo", per così dire, con una razione di riso in più per tutti.

"Signori, un attimo di attenzione,  prego,: oggi bisogna festeggiare un caro compagno d'avventura, il soldato Styles, che oggi compie gli anni!" - Disse Tommy e gli altri si complimentarono in coro - "Auguriii!! Auguriii" disse Matt

Fu un risveglio piacevole e davvero insolito: chi si aspettava un compleanno nel bel mezzo di una guerra?

Sapevo benissimo che prima del mio ce ne fossero stati diversi, ma nessuno aveva aperto bocca, e provai una sincera commozione a pensare che in molti si rincuorarono a festeggiare il mio.

Ero davvero contento e non fui triste di non ricevere regali, mi bastava il fatto che quella giornata sarebbe stata diversa per tutti.

"Così è il tuo compleanno, potevi anche dirmelo ieri! Quanti anni?"

"Ne compio 20, Louis"

"Tanti auguri! Mi dispiace non ho il regalo per te"

"Cosa mi avresti potuto regalare, stiamo in mezzo al nulla! Ahahah"

"Mi sarei inventato qualcosa, non preoccuparti"

"Beh ti ringrazio per il pensiero!"

"Io devo aspettare ancora tanto per il mio" disse sorridendo

"Perché quando diventi vecchio?"

"Quando sarà il giorno, te lo dirò Ahahaha, e non sono vecchio!"

"Hai ragione dimostri giusto l'età di un bimbo con i denti da latte"

"Sai, penso di aver fatto proprio bene a non farti il regalo!" sbuffò

Alla fine è così che trascorrevamo le giornate: a prenderci in giro a vicenda fino a stancarci, a ridere fino a scoppiare, a fare battute sceme senza senso... e le mie erano davvero, davvero pessime.

You're my wind roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora