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"Perché?" chiesi ingenuamente e confuso

"Non lo so... forse mi andava di correre" disse sorridendo e spiazzandomi letteralmente.

"...Ma io non sono una donna..."

"E allora? A chi importa?"- sorrise- "Non ho saputo resistere ai tuoi occhi, di che colore sono precisamente?"

Era così tranquillo, come se non fosse successo niente...

"Ehm, non lo so... cambiano in continuazione, ma forse il verde è il colore che prevale di più"

"Sono bellissimi" disse ed io arrossii involontariamente.



Cosa mi stava succedendo? Avevo paura. Mi sentivo a disagio ed evidentemente non riuscii a nasconderlo:

"Che ti prende?"

"Niente, ho un po' di freddo" mentii

"Sei tutto rosso, non è che hai la febbre?"

"No no, tranquillo, sto bene..." dissi senza guardarlo negli occhi. Erano ipnotici.

Avete presente quando guardate qualcosa che non vi fa fare altro che sorridere? Ma non un sorriso qualunque, un sorriso che riservate solo a quella cosa, tanto da sembrare degli ebeti? Vi rimane il rossore sulle guance per un paio di minuti e la lucentezza negli occhi. È quasi imbarazzante.

Ecco mi sentivo così: sorridevo appena lui mi guardava, era inevitabile, senza controllo.


Ero lo scatto automatico per il suo sorriso.



Credete fosse sbagliato? Che cosa sarebbe successo se mi fossi innamorato di lui?

Già sapevo che sarebbe stata difficile come situazione.

E se lo avessero saputo gli altri? Che cosa avrebbe pensato mia madre? E mia sorella?

Stavo delirando, forse avevo veramente la febbre...


"Si può sapere a cosa stai pensando?"

"Niente... nulla di serio"

"Ne vuoi un altro?"

"Cosa??"

"Lo so faccio questo effetto!" Lo guardai malissimo e intanto si accese una sigaretta. Era così sfacciato. Ora desideravo tornare indietro. Mi sentivo preso in giro.

"Qui non c'è niente, meglio se torniamo dagli altri!"

"Aspetta, fammi finire questa, l'ho appena accesa!"

Aspettai in silenzio. Il fumo mi stava nauseando, e lui l'aspirava lentissimo. Lo faceva apposta. Continuava a guardarmi di sottecchi senza spiccicare parola.

"Non ti ho mai chiesto la tua età, quanti anni hai?" chiesi incuriosito

"22"

"Sei più grande di me??"

"Quindi?"

"Non si direbbe dalla statura..."

"... potevi anche evitare..."- disse irritandosi -"forza, torniamo all'accampamento!"

Si era veramente arrabbiato, ma a me faceva troppo ridere quella situazione: nonostante avesse una barba leggermente folta non credevo che fossi io quello piccolo.


Così iniziammo a incamminarci e intanto la luce delle nostre lanterne si stava affievolendo sempre di più, fino a spegnersi. Ci rimaneva solo il pallore della luna a guidarci.

Come se non bastasse, cominciò a piovere e ormai iniziò a farsi sempre più buio: non ci rendemmo conto di esserci persi e non aiutava il fatto che il bosco fosse così fitto.

Fummo costretti a dormire lì, poi con l'alba ci saremmo riavvicinati alla base. Era sicuramente la miglior soluzione da prendere. Cercammo un posto dove poterci riparare e finalmente ci sdraiammo sotto un albero più coperto e:

"Buonanotte Louis!" dissi con un filo di rabbia

"... notte"

Si girò verso di me e ricominciò a baciarmi: non ascoltai le mie preoccupazioni stavolta e ricambiai.

Fu una delle sensazioni più belle e inconsuete che provai in vita mia. Ci addormentammo lentamente, con il rumore della pioggia in sottofondo, abbracciati su un letto di foglie. Mi batteva forte il cuore e più ci baciavamo più non riuscivo a farne a meno, ero ubriaco della sua dolcezza.


Ciononostante i problemi arrivarono quando ci svegliammo: il generale Shepherd venne personalmente a cercarci e ci trovò abbracciati, Louis con la testa sul mio petto e bagnati fracidi per l'acquazzone della sera precedente.

Ci spaventammo. Come spiegare quella situazione? Eravamo fin troppo intimi, non era difficile da capire.

"Cosa ci fate voi due qui??" Ci interrogò mentre avevo il batticuore

"... ci siamo persi, signore" disse Louis

"Certo...è ovvio..."- disse ironicamente -"da oggi, lei, soldato Tomlinson, combatterà con la 18° divisione, CHIARO??"

"Signorsì, signore"

"Voi due non potete stare insieme!"

Quelle parole erano spade ben affilate. Mi veniva da piangere, ma Louis mi precedette perché continuava a nascondere il viso nel suo casco verde, singhiozzando.

Stava soffrendo e per la prima volta capii che stavo perdendo qualcosa d'importante per me. Non mi volevo separare da lui per nessuna ragione al mondo... io lo amavo. Ne avevo la certezza. Avevo finalmente imparato ad amare e lui era la persona che finalmente mi aveva stregato.

Dovevo solo dirglielo.

Ritornammo a testa bassa dagli altri compagni che intanto ci chiesero dove fossimo stati.

Non dovevano assolutamente sapere, non volevo che si prendessero gioco di noi, era già un problema che il nostro generale ci avesse scoperti , ci mancavano solo loro.

Louis però doveva allontanarsi da me e andò a prendere la sua roba.


Quando uscì dalla tenda, lo raggiunsi. Potevo almeno salutarlo, no?


You're my wind roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora