capitolo 26: sempre nei miei pensieri

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*Dopo 2 mesi*

Il tempo passa in fretta, io e Nate viviamo a Los Angeles già da 2 mesi.
Abbiamo preso subito i biglietti appena avevamo trovato la casa giusta, decidendo poi che ci divideremo le spese con i nostri soldi, senza più chiedere niente ai nostri genitori.

In questi giorni ho sentito poco Marie e i miei genitori perché lavoro molto di mattina, oppure vado in palestra la sera per scaricare un po' la tensione. E aiuta, forse anche più del lavoro.

Tutte le cose che mi creano dolore cerco di mandarle via tirando pugni ad un sacco. Mi tornano per la mente tutti i ricordi dolorosi e belli, quelli con lui, con Alys, con i miei genitori, con i miei amici... Pensare che sto cercando di crearmi una vita nuova, per andare avanti e finalmente dire ''Sto bene'' non è facile come credevo. Devo riuscire a superare lentamente tutte le cose negative che mi sono capitate ed andare avanti.

In oltre lavoro in un ristorante, faccio la cameriera e mi pagano abbastanza bene.

Ora sto tornando a casa con la macchina di Nate.
È molto geloso della sua macchina e per fortuna me la fa usare!
Altrimenti avrei dovuto prendere il taxi anche qui.

''Tutto okay oggi a lavoro?'' Mi chiede lui appena mi vede.
''Come al solito, a te?''
''Tutto bene'' dice per poi rivolgermi un sorriso.

Arrivati a casa vado in cucina dove preparo qualcosa per il pranzo.
''Nate, non ho fame. Vado un po' in palestra, se hai fame ho preparato un po' di pasta. A dopo''
Vado su in camera mia dove mi cambio e prendo l'attrezzatura per la palestra.

'Devo scaricarmi un po' non devo pensare a niente ora' Dico tra me e me.

Inizio a dare dei pugni al sacco, passo ai calci e poi mi alterno, faccio delle flessioni e poi riprendo a colpire il sacco.
Ho deciso di crearmi una palestra, in cui mi possa sfogare quando voglio, nello scantinato sotto casa, che è bello grande.
Ovviamente mi sfogo anche suonando il piano, ma preferisco questo metodo.

Finito l'allenamento ritorno su a casa e vado a farmi una doccia; ci voleva proprio.
Mi asciugo, mi cambio e poi vado al piano terra, dove trovo Nate addormentato sul divano con ancora la TV accesa.
Vado in cucina, mi faccio un piccolo panino e dopo averlo mangiato vado a sdraiarmi nella poltrona e guardo un po' di TV.

''Cloe, hey!''
Sento qualcuno che mi chiama, ma non riesco a capire chi sia.
È tutto buio.
''Chi sei? Dove mi trovo?'' Urlo.
Lentamente vedo una figura che si avvicina
''Cloe, sono io'' dice e io spalanco gli occhi
''Cosa ci fai tu qua? Perché sono qui? COSA VUOI DA ME?!''
Ormai sto urlando, piango.
Attorno a me regna il silenzio, si sentono solo i miei singhiozzi.
''Mi hai fatto male, mi hai tradita, non dovevi farlo. Io ti amavo e credo di amarti ancora. Il dolore che mi hai provocato é ancora vivo e non so come mandarlo via. Mi hai ferita'' Sussurro tra le lacrime.

''Ascoltami'' dice sedendosi davanti a me, facendomi accorgere che sono inginocchiata per terra.
''Io non ti ho mai amata, ti ho solo usata per i miei scopi, sei stata solo un giocattolo per me, tu non sei mai stata niente'' dice con tono duro.
''NO!'' urlo ''NON PUOI DIRMI QUESTO, IO CI CREDEVO. NON DEVO ASCOLTARTI''
Continuo ad urlare.
''CLOE!'' sento in lontananza
''CLOE, CAZZO, SVEGLIATI!''
La sua figura piano piano svanisce, l'ultima cosa che vedo è il suo sorriso che va tra il dolce e il maligno.

''CLOE, SVEGLIATI!'' sento, ora meglio.
''Richard...'' sussurro
''No, Cloe, sono Nate'' dice lui.
Si fa spazio nella poltrona e mi abbraccia
''Mi hai fatto spaventare, continuavi ad urlare il suo nome..'' sussurra.
Io sto zitta, beandomi delle sue dolci braccia che mi stringono al suo petto.

Dopo svariati minuti rimasti in silenzio in quella posizione, Nate rompe il silenzio:
''Da quando fai questi incubi?'' Chiede sussurrando.
''Non lo so. Credo da quando è successo...'' dico lasciando la frase in sospeso, lo sento annuire e continuo a parlare:
''Sogno che lui mi dice che non mi ha mai amata, che per lui sono stata solo un giocattolo''
Alzo lo sguardo per incontrare i suo occhi
''Nate, non lasciarmi mai'' dico
''Non lo potrei mai fare'' risponde per poi appoggiare il mento sulla mia testa e con una mano mi accarezza la schiena.

''Non riesco a dimenticarlo. Certe volte penso di farcela, ma poi mi succede questo. Mi ripeto costantemente che sono forte e che posso superare tutto, ma poi la notte mi sveglio piangendo con il cuore a pezzi... Sto crollando..'' dico ormai abbattuta.
''Se tu crolli, crollo anche io'' dice
''Non puoi crollare insieme a me, non potrei mai permetterlo'' dico
''Neanche io posso permettere che tu crolli, quindi se non mi vuoi veder crollare resta in piedi con me. Riusciremo a superare tutto insieme, non sei sola: ci sono io con te'' dice determinato.

Sorrido, ma questa volta sorrido sinceramente, dopo avergli dato un bacio nella guancia mi accoccolo di più tra le sue braccia, addormentandomi per la prima volta un po' meno abbattuta.


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Sono tornataaaa.
Sembra passato un secolo dall'ultima volta che ho aggiornato.
È incominciata la scuola e auguro buon anno scolastico a tutti.
Per questo motivo ho deciso di pubblicare almeno 2 capitoli a settimana.
Scusatemi per essere stata assente, cercherò di rimediare.
Grazie a tutti per le visualizzazioni, per chi mi segue e anche per chi mi consiglia le loro storie.
Un bacio 😙😙😙

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