*Domenica*
Sono le 10 del mattino, decido di alzarmi perché non ho voglia di stare ancora a letto e vado in cucina.
Mi alzo controvoglia dal letto, soprattutto perché devo uscire con Richard stasera.Anche oggi sono sola perché i miei lavorano, quindi decido di mettere la musica al massimo e mi preparo la colazione, cantando a squarcia gola. Finito di fare la colazione vado su nella mia camera e mi faccio il letto, ovviamente sempre cantando.
È una cosa che amo, se non si era notato.
Quando ad un certo punto sento il campanello suonare.
Corro giù, spengo la musica; saranno i vicini che si sono stufati della musica sempre così alta.
Apro la porta e incontro i suoi bellissimi occhi.'Cosa ci fa qui?' mi chiedo.
Lo vedo sorridere e cerca di trattenere una risata e mi dice
'Ti piacciono così tanto gli unicorni?' Ma che problemi ha ques...
MERDA, ho ancora il mio pigiama addosso, ero così tanto presa cantando che mi sono dimenticata di cambiarmi prima di aprire la porta.'Veramente si, sono bellissimi non credi?' Mi difendo.
Scoppiamo a ridere e lo faccio entrare in casa.
'Sono venuto per chiederti di andare a pranzo insieme ma vedo che non vuoi abbandonare i tuoi bellissimi unicorni'
Ride e io rispondo
'Beh in realtà mi piacciono molto questi unicorni e credevo di stare con loro tutto il giorno'
dico, lo guardo con uno sguardo un pò arrabbiato e continuo;
'quando QUALCUNO è venuto a rompere il mio momento con loro'
metto in evidenza la parola qualcuno e indico il mio pigiama ; lui scoppia a ridere e io come sempre mi incanto.Ha proprio un bellissimo sorriso.
'Dammi mezz'ora e sono pronta per andare a pranzo, intanto tu.. aspettami o fatti un giro per casa non so' rido nervosamente, sorriso e corro su a cambiarmi.
Mi faccio una doccia veloce e come esco sento qualcuno che sta suonando il pianoforte.
Ma aspetta, è il MIO pianoforte. Nessuno lo può toccare!
Mi cambio veloce e corro verso il suono, apro piano la porta e vedo Richard suonare un pezzo che non conosco, mi avvicino a lui
'BUUU'
si ferma e scatta in piedi spaventato 'Scusa Cloe, credevo fossi su a cambiarti e ho trovato questa stanza con il piano.. io mi dispiace non volevo usarlo. E solo che...'parla così tanto velocemente che non ci sto capendo niente, è proprio a disagio; scoppio a ridere;
'Anche tu suoni il pianoforte a quanto pare, che brano suonavi prima?'
Lui mi guarda perplesso e poi sorride
'è un brano che sto scrivendo io.. ti.. ti piace?' lo guardo affascinata
'ANCHE TU COMPONI?'
'Sì' ride leggermente
'è una mia passione,' mi confida 'quindi suoni anche tu?' Mi chiede
'Certo è la mia vita suonare e comporre' dico
'P-posso sentire una parte del tuo brano?'Un po' sconcertata dalla domanda annuisco, mi siedo e inizio a suonare il brano che ho intitolato
'Un casino di ragazza'.
Finisco di suonare e ora è lui che mi guarda affascinato.'È bellissimo, sei davvero brava. Ma una domanda.. perché l'hai chiamato 'Un casino di ragazza?'
Abbasso la testa e inizio a parlare ricordandomi del mio passato
' Vedi.. io avevo una sorellina piccola, è morta a 4 anni a causa di un incidente. Dal giorno della sua morte la mia vita è cambiata, é stato tutto completamente un casino.'
Dirlo ad alta voce mi distrugge.
Mi fa male sapere che lei non ci sia più.
'Litigavo spesso con i miei, mi sono creata questo muro che mi separa dalla realtà, vivo con le cuffiette nelle orecchie o suonando il piano. Sono diventata un casino, neanche io mi riconoscevo e mi riconosco più, sono passata ad essere una bambina sempre sorridente, socievole e che stava sempre bene a essere acida, permalosa, asociale e anche stronza. Per un periodo mi sono anche tagliata' gli mostro il braccio.Lui lo guarda e spalanca gli occhi.
'Non giudicarmi' dico in un sussurro 'Non riuscivo a stare senza di lei e non ci riesco nemmeno adesso'
Sospiro
'Sono passati cinque anni dalla sua morte e io ancora non ho realizzato che non avrò più vicino quella bellissima bambina che ogni giorno stava accanto a me e mi faceva felice... se ne vanno sempre le persone migliori' dico.Questa frase me la ripeteva sempre Alys quando doveva dire 'addio' ai suoi personaggi preferiti quando le leggevo una storia.
Sorrido a quel ricordo'per questo tendo ad essere asociale con la gente: non voglio e non riesco ad affezzionarmi alle persone perché ho paura che prima o poi loro se ne andranno e io non potrò soportare la loro lontananza e cadrò senza riuscire a rialzarmi più... ' spiego.
Richard mi guarda con dispiacere
'Mi dispiace' dice
mi abbraccia per darmi conforto; non so perché ma lo lascio fare.Alzo la testa incontrando i suoi occhi e forzando un sorriso dico
'Non è colpa tua'.
'Nemmeno tua' dice serio.
'Mi manca' sussurro
'Ti vorrà bene e sarà sempre qui con te' dice indicando il mio cuore. Annuisco e gli sorrido.Andiamo con la sua macchina in un ristorante vicino al parco, dove ci siamo incontrati venerdì mattina.
Durante il pranzo abbiamo parlato e riso molto e ho notato che il cameriere appena arrivati,
come stavamo prendendo gli ordini rivolgeva uno sguardo prima a Richard e poi guardava me, soffermandosi un po' troppo.'Senti perché non pensi a fare il tuo lavoro invece di fissarmi per tutta la mattina?'
Gli dico seccata, il cameriere si ricompone e Richard continua a fulminarlo con lo sguardo.Dopo aver pranzato camminiamo un po' al parco, lasciando la macchina davanti al ristorante.
Richard mi ha raccontato che ha i genitori separati e che con il padre non va per niente d'accordo,
'Ci odiamo a vicenda' mi ha detto. Chissà come sarà vivere lontano dal padre e vivere solo con la madre e il fratellino.
Sarà stata molto dura.
Adesso però vive da solo e certe volte il fratellino va a casa sua.Ci sediamo in una panchina, ormai si è fatta sera e abbiamo camminato per quasi un'ora.
Parliamo ancora e ridiamo, finquando a Richard squilla il telefono e si allontana per rispondere.'Pronto?' Silenzio
'Ancora tu? Te l'ho detto mille volte che non mi devi chiamare, come hai fatto ad avere questo numero?'
il suo tono di voce si fa sempre più arrabbiato ed alto.
'Non ti voglio più sentire' ho fatto in tempo a sentire solo questo, poi ritorna a sedersi nella panchina un po' troppo arrabbiato.'Era una persona a cui vuoi molto bene quella?' Dico ironica, lui gira la faccia e passa da un espressione arrabbiata a una più serena
'Sei sempre così ironica?'
'Ma chi io? Ma quando mai' scoppiamo a ridere e poi mi riaccompagna a casa.'Grazie per avermi fatto ridere oggi, mi serviva davvero' Mi giro a guardarlo
'Non c'è di che' ci sorridiamo entrambi e poi scendo dalla macchina,
'A DOMANI' urlo quando sono quasi entrata e lui mi saluta con la mano.Mi sono davvero divertita oggi, solo che sono curiosa di sapere chi sia la persona che l'ha chiamato oggi.
Entro a casa, mi infilo il mio adorato pigiama
- che è adorabile, chiaramente - mangio qualcosa in cucina e poi quando sono in camera leggo un po' addormentandomi con il libro in faccia.---------
VI RINGRAZIO CON TUTTO IL CUORE. Siamo arrivati a 100 e passa visualizzazioni. Davvero non so come ringraziarvi.. Votate e scrivetemi se la storia vi piace (come sempre ahahahah). Grazie ancora a tutti quanti ❤❤❤
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Un Casino Di Ragazza
DiversosCloe è una ragazza di 17 anni che ha avuto un passato che l'ha cambiata. Dopo la morte della sorella si è chiusa in se stessa e non ha più avuto amici o qualcuno vicino che l'aiutasse.. Riuscirà a farsi una nuova vita dopo il trasferimento?.. sopra...