capitolo 33: lasciami andare

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Mi sveglio.
Sento un peso nella schiena e il mio cuscino che si muove.
Ma cosa...?!

Apro lentamente gli occhi e realizzo tutto: sono rimasta a dormire a casa di Marie.
Cazzo, me n'ero dimenticata.
Quel peso è Alex ancora addormentata sulla mia schiena e il mio cuscino è la pancia di Marie.
Sorrido e cerco di non ridere per la buffa situazione.
Un po' troppo buffa...

Dopo essermi alzata, mi sciacquo velocemente in bagno con l'acqua calda e poi dopo essermi cambiata in fretta per il troppo freddo, nonostante la stufa accesa, cerco disperatamente un quaderno con una penna.
Trovo un quaderno con una penna... viola!
Odio scrivere con questa, ma lo devo fare per forza.
Scrivo alle ragazze che sono uscita e di non preoccuparsi.

Respiro l'aria di Londra, capendo sempre di più quanto mi sia mancata.
Visto che è presto e che per fortuna ho la macchina fotografica dietro, scatto un po' di foto.
È quasi l'alba quindi giro un po' per la città trovando un posto dove godermi meglio il panorama.

Vado sempre dritta, seguo il mio istinto quindi, quasi sicuramente, mi sono già persa.

Accendo il telefono che ha la batteria a metà e cerco su Google maps la strada per quel posto.
Dopo dieci minuti di camminata, riconosco la strada.
Beh, il mio istinto non è messo così male.

Una grandissima casa bianca è alla mia destra. Mi fermo un attimo.
I ricordi riaffiorano: è la sua casa.
Spengo il telefono e alla fine vado nel solito posto: L'Hyde Park

So benissimo che potrei andare oltre, potrei andare in qualsiasi posto oltre quello, ma il cuore decide che devo andare lì e per la prima volta ho deciso di ascoltarlo.
Forse anche il mio istinto mi stava guidando verso questo parco, come se mi stesse dicendo
"Vai lì! Devi andare lì!"

Oltre che con me, cioè la tua coscienza devi parlare anche con il tuo istinto? Ti guido io adesso, andiamo da un bravo psicologo.
Sta zitta và

Arrivo davanti al parco.
Mi guardo in giro.
Ho uno strano presentimento.
Metto bene a fuoco e nel parcheggio vedo una macchina molto familiare, non ci faccio molto caso ed entro nel parco.
Ci sono delle paperelle che sguazzano nell'acqua tranquillamente, gli uccellini che cantano...

Vuoi anche degli unicorni? Ma che droghe prendi?! E io dovrei saperlo.
Magari del cibo..
Riesci a non pensare a mangiare per una volta?
Mmh.. No.

Il cielo passa dal rosa al rosso, segno che il sole sta sorgendo.
Non perdo tempo, scatto subito delle foto.
Queste le conserverò quando sarò di nuovo a Los Angeles e le farò vedere a Nate.

Il parco è quasi deserto e ne approfitto per farmi anche io delle foto.
Metto l'autoscatto e mi metto in posa.
Una la faccio di profilo, mentre guardo l'acqua oppure mentre guardo l'alba, una sorridendo e un'altra mentre sono pensierosa.

Ad un certo punto mi viene un'idea.
Farò un video ricordo, dove saluto Nate e parlerò un po', così saprà cos'ho fatto durante il mio piccolo viaggio.

Dopo vari minuti, vedo qualcuno passeggiare con delle cuffiette nelle orecchie.
Continuo con il mio video quando questa persona si avvicina e appena capisco chi sia emetto quasi un urlo. Cosa cazzo dirò a Nate?
Ci penserò dopo...

''MA PER CASO MI STALKERI? PERCHÉ SEI QUA, PERCHÉ NON STAI DORMENDO? PERCHÉ TRA TUTTI DEVO INCONTRARE TE?''

Sono fuori di me, ne ho abbastanza.

''Cloe, calmati, non ti sto seguendo e se noti dalla mia faccia non sto dormendo ultimamente'' dice lui.
In effetti avevo già notato le occhiaie.

''Perché sei qua?''
Chiedo guardandolo negli occhi
"Perché è l'unico posto dove posso sentirmi bene, perché questo posto mi ricorda te e mi fa pensare a quanto io sia stato uno stronzo egoista"
sussurra lui
"Bravo, pensaci bene allora e capisci cos'hai perso"

Mi sto comportando da vera stronza ma non mi importa

''Cloe tu, tu non puoi capire! Non sai quanto ho sofferto e sto soffrendo tuttora per te. Mi manchi, cazzo. Perché non ti entra in testa il fatto che io, quando avevo fatto quella cosa, credevo che fossi tu e non qualun'altra. ERO UBRIACO E VEDEVO SOLO TE, E NONOSTANTE TUTTO QUELLO CHE STO PASSANDO IO TI AMO ANCORA, DANNAZIONE!"
Urla alla fine e io rimango impalata.

Sto per dire qualcosa ma non faccio in tempo che mi trovo le sue labbra sulle mie.
Cerco di oppormi, cerco di mandarlo via, ma più ci provo più mi arrendo a lui. Alla fine mi arrendo, davvero.
Mi concedo a quel bacio lento, passionale, mancato.
Mi concedo quelle labbra che mi mancavano disperatamente, mi mancava lui.
Ho sofferto, pianto, urlato per lui.
Penso al male che mi ha fatto e mi stacco dal bacio.

"NO!" Urlo con tutte le mie forze.
''NON DOVEVA SUCCEDERE. NO! NO! NO! TU..."
Lo indico e lui mi guarda con occhi disperati.
''Tu per me non sei più niente, non sei più nessuno. Tu per me fai parte del passato, che assolutamente voglio dimenticare. È colpa tua se adesso sono così, è colpa tua se le persone mi vedono diversa, se ho sofferto e mi stavo facendo del male. È tutta colpa tua. IO TI ODIO. TI ODIO, CAZZO. DEVI SPARIRE DALLA MIA VITA!"
Dico tutto con un profondo disprezzo, con acidità, insensibilità.
Porto fuori tutto quello che mi sono tenuta dopo tutto questo tempo.
Lo sputo fuori con tutta la forza che ho facendogli arrivare ogni mia singola parola.

Lui si rattrista e io mi concedo ad un pianto profondo.
Mi siedo per terra, ormai sconvolta.
Piango tutte le lacrime che ho tenuto dentro, piango tutto il mio dolore.
Lui segue ogni mio movimento, poi si siede per terra davanti a me.
Non dice niente, mi guarda e basta.

Noto i suoi occhi, pieni di lacrime, si sta impegnando per non farle uscire, lo conosco troppo bene.
Mi asciugo le lacrime e rimaniamo a fissarci.

Faccio qualcosa di inaspettato, istintivo: lo abbraccio.
So che è un controsenso ma sono fatta così.
Lo abbraccio perché finalmente gli ho detto tutto quello che penso di lui.
Lui, ancora scosso dal mio gesto, alza le braccia e mi stringe forte a lui.
Il tutto rimanendo in silenzio.
Un silenzio assordante, dove i nostri cuori così vicini, che si sono mancati tanto, battono più veloci che mai.

Riprendo la situazione in mano e gli sussurro nell'orecchio:
"C'è un motivo per cui io ti odi così tanto. Neanche ti immagini quanto. Ma, non ti odio per avermi tradita, ti odio perché, da quando mi hai rubato il cuore, non sono stata mai capace di riprendermelo. Non ho neanche voluto pensare di riprendermelo, ormai è tuo e di nessun altro. Ma vorrei che oggi mi concedessi di riavere almeno la metà di esso, per poter amare un'altra persona che non sia tu. Come ultima cosa, vorrei che tu potessi lasciarmi andare come io farò con te.."

Mi alzo da terra, mi pulisco i jeans, riprendo la macchina fotografica e me ne vado.
Lasciando lì, ancora seduto a terra con lo sguardo perso, l'unico ragazzo di cui non mi potrò mai scordare, lasciando lì una parte del mio passato.

Sento un "Va bene" e poi il rumore delle sue scarpe che si fa sempre più lontano, segno che sta andando via anche lui.

Finalmente posso andare avanti, l'ho lasciato andare, questo significa che d'ora in poi potrò concedermi al sentimento che provo per Nate...

Mentre vado via però noto una cosa:
Non ho stoppato il video!

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Buonasera a tutti, come va?
Io in questi giorni non sto avendo una vita sociale perché sto fisso studiando 😱
Come dico sempre, ringrazio a tutti quelli che leggono la mia storia!❤
Al prossimo capitolo 😘

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