~CAPITOLO 30~

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Alessia ha la testa bassa e non dice nulla.

Le mie lacrime scendono interrottamente, non posso credere che sta succedendo questo.

-Lucy, mi dispiace, avrei voluto dirtelo, ma non sapevo come...Ti vedevo così presa dalla situazione di scegliere che non avevo il coraggio di rovinare tutto dicendo che Alex si è trasferito di nuovo.- dice lei con voce triste.

- N-non è q-questo...é che non c-capisco il motivo per c-cui non me lo abbia riferito...Forse ha frainteso tutto e ha capito che non volevo avere niente a che fare c-con lui...Ma non è così, i-io...-

Non riesco a finire che entra la prof e quando ci alziamo per salutarla decido che è meglio se vado in bagno a lavarmi il viso, prima che pensi chissa cosa.

Uscita dalla classe, mi avvio verso il bagno asciugandomi le lacrime, ma dato che la sfortuna non manca mai vedo Elia che cammina verso di me.

Cerco di sembrare una persona normale e tranquilla, ma vedendo la sua espressione preoccupata penso che non posso imbrogliare neanche uno sconosciuto, figuriamoci Elia.

-Hey, hey...Che succede?- Mi domanda lui venendomi incontro velocemente e abbracciandomi... Cosa che mi lasciò abbastanza sorpresa, ma non ci penso più di tanto perchè l'unica cosa di cui ho bisogno ora è di un suo abbraccio.

Restiamo così per un paio di minuti e quando ci stacchiamo inizia ad asciugarmi le lacrime, dato che ho pianto anche stando tra le sue braccia.

-Ho scoperto una cosa orribile, non so se l'hai saputo da qualcuno...- dico io cercando di tranquillizarmi.

-Si...Lo scoperto mentre ero in bagno, ho sentito due ragazzi parlare di questa notizia, che Alex si è trasferito di nuovo perchè non si trovava bene nella scuola e cose così... Poi ora stavo ritornando in classe.- dice lui guardandosi le scarpe.

Non riesco a crederci...Si è trasferito perchè non si trovava bene? E solo una scusa perchè io l'ho lasciato e siccome era sicuro che non lo avrei scelto non voleva soffrire ed è tornato lì...Oddio...Non so cosa pensare, l'unica cosa che mi viene in mente è parlargli al telefono, ma lo farò dopo scuola.

-Io non ne sapevo niente, non mi ha detto niente, se n'è andato così... Senza chiedermi cosa ne pensavo...- rispondo trattenendo le lacrime.

-Neanchio non so cosa pensare...Mi sembra strano...- dice lui.

Rimaniamo in silenzio per un po'.

-Senti, ora non mi importa più cosa farai, se sceglierei ancora o meno, ma sappi che per qualsiasi cosa io ci sono sempre e puoi venire da me quando vuoi.- con questa frase conclude dandomi un bacio sulla guancia e tornandosene in classe.

Io sospiro e mi avvio verso il bagno.

Mi guardo allo specchio e ho un aspetto orribile...

Decido di lavarmi subito e di rimettere il mascara e il rossetto.

Non riesco a rimetterlo decente come stamattina, ma va bene anche così..

Esco dal bagno e decido di camminare velocemente per non incontrare nessuno.

Quando entro in classe vedo lo sguardo di Ale ed Elia puntati su di me, abbasso la testa e vado a sedermi.

-Tutto a posto?- mi chiede preoccupata Ale.

Faccio cenno di sì con la testa e inizio a prendere appunti.

RICREAZIONE

Finalmente la parte più bella della giornata, oggi, dato che è l'ultimo giorno, la ricreazione dura mezz'ora e dopo, le ultime ore andiamo in palestra per ascoltare la preside che ci deve parlare.

Quando esco dalla classe mi avvio velocemente verso il tavolo pieno di cibo e fregandomene di tutti mi abbuffo come se non ci fosse un domani.

C'è di tutto: pasticcini, bibite, dolci, patatine, pop-corn e addirittura cibo vero è proprio.

Almeno qualcosa di positivo in questa giornata.

Mentre bevo il mio the al limone intravvedo tra la folla Elia che sta parlando con Alessia...

Mai visti loro due parlare...

Strano.

Vabbe, affari loro.

Continuo a mangiare fino a quando, all'improvviso sento una mano pendermi il polso e tapparmi la bocca.

Merda.

Non mi giro per paura di scoprire chi è. Chiudo gli occhi.

Il rapinatore mi trascina fino all'uscita della scuola e mi porta dietro dove si trova la palestra.

All'entrata della palestra mi sbatte contro il muro e toglie la mano dalla bocca e appena apro gli occhi mi assale un'ondata di sollievo.

Era solo Elia.

La rabbia mi invade e inizio a urlare.

-Ma che cazzo di problemi hai? Ti sei bevuto il cervello? Come hai potuto prendermi e tapparmi la bocca? Non sai quanta paura ho avuto. Stronzo di merda!-

Olà! Ora mi sento decisamente meglio.

Elia mi guarda storto e inizia a ridere.

-E ora che cosa c'è da ridere? Stavo per morire dalla paura!-

-Madonna Lucy, vedessi la tua faccia, sta bollendo! No, dai, a parte gli scherzi, ti ho presa via così perchè sapevo che se te lo avrei chiesto come una persona normale, avresti rifiutato con una delle tue scuse. E poi se ti avrei portato con la forza avresti urlato come una bambina. Ti conosco fin troppo bene mia cara.- dice Elia iniziando a ridere di più.

Impossibile rimanere seri in questo caso.

Mi unisco a lui finchè il suo cellulare non suona.

Elia apre la schermata e smette di ridere.

-Ora tu devi venire con me.-

Senza aspettare una mia risposta mi prende per il polso e mi trascina dietro la palestra, dove ce un campo da calcio.

Non posso credere ai miei occhi.

La perfezione non esisteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora