Io sono Tory

45 7 2
                                    

Pov. Caleb

Non ero riuscito a chiudere occhio per l'ansia e la felicità che mi invadevano tutte le volte che penso alla giornata che avrei passato con Alexandra e successivamente con Mark e Caroline.

E così eccomi a fare colazione alle sei del mattino, già pronto per uscire. Anche se vedrò Alexandra solo alle dieci...

Decido di mettermi a leggere qualcosa per far passare il tempo, ma dopo nemmeno cinque minuti mi ritrovo ancora alla prima frase, avendo la mente da tutt'altra parte.
Sbuffo e chiudo il libro, per poi accendere la PS4 e giocare a qualcosa.

Fortunatamente riesco a starci su per un po', anche se non molto, ritrovandomi nuovamente senza qualcosa da fare.

Decido di ucire a andare a fare una passeggiata per la città, mentre aspetto che quelle dannate lancette, sempre troppo lente o troppo veloci, segnino le dieci.

Pov. Alexandra

Mi sentivo particolarmente stupida ad essere in agitazione per un normalissimo giorno in cui esco con Caleb, va bene che è il suo compleanno ma, dannazione, non faremo niente di diverso dal solito, quindi piantala di essere agitata e finisci ciò che stai facendo!

Abbasso lo sguardo e vedo il regalo che ho fatto per Caleb, quasi terminato. Mi mancava solo la dedica finale, ma stranamente mi mette in agitazione anche quella.

Dopo aver finalmente finito il regalo, infilo una leggera felpa nera sopra alla camicetta senza maniche blu, per poi tirare su le maniche fino ai gomiti.
Lo infilo nella scatola blu, piena di disegni in indelebile nero fatti da me.

- Ma'?

- In giardino!

Raggiungo mia madre in giardino, intenta a curare le piante già perfette.

- Oggi esco, ok? Probabilmente starò via tutto il giorno... sai è il compleanno di Caleb e ha organizzato una giornata intera di divertimenti... credo - aggiungo poco convita.

Lei mi sorride:- Ma certo...
Continua a guardarmi sorridente per poi sospirare:- Come sei cambiata, tesoro mio.

Sollevo un sopracciglio, per poi sedermi sulla panchina, dove lei mi raggiunge, togliendo i guanti e appoggiandoli a fianco a lei.

Continua il discorso iniziato prima:- Ricordo quando uscivi dicendo di andare dai tuoi amici, ma, sai, non avendoli mai visti o sentiti mi ha fatto pensare che non volessi presentarmeli o che io ti avrei messo in imbarazzo con loro...

Rido leggermente:- Non è così mamma, io non ho niente di cui vergognarmi, tantomeno di te.

Guardo il suo viso in profilo, mentre sorride osservando i fiori colorati davanti a lei:- Forse mi sbaglio io e loro semplicemente non erano persone adatte a te. Da quando frequenti Caroline e Mark, poi ti sei fidanzata con Caleb... come dire, ti vedo sorridere come mai prima e sono immensamente felice per questo.

Rimango in silenzio sorridendo leggermente: è vero, Caroline, Mark e Caleb mi hanno completamente cambiata. Prima stavo sempre immersa nei libri, nella musica e nella natura, fregandomene altamente di tutto ciò che mi circondava, ignorando il mondo intero, ad eccezione di mia madre. Non ho completamente lasciato le mie abitudini, ma quei tre riescono sempre a trascinarmi fuori dal mio mondo personale.

Ora eccomi qui, preoccupata per un dannatissimo regalo. Non avrei pensato che nella mia mente sarebbero sorte spontaneamente domande come "Gli piacerà?" "Non è un po' esagerato? O forse è troppo banale?" "Sono degna di passare tutto il giorno con lui, al posto di qualcuno di più adatto? Perché esiterà sicuramente..."

Quella fatidica panchinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora