Speravo di non sbagliarmi.

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Pov. Caleb

Avevamo deciso che avremmo visto il suo regalo dopo aver pranzato, dato che oramai era già mezzogiorno passato. Ci incamminammo con calma.

- A proposito, com'è andata poi la partita?

- Bene, a parte qualche livido un po' doloroso, direi che è stato divertente e molto coinvolgente.

- Sì? Ne sono felice. Erano poi così bravi come dicevi?

- Erano decisamente molto più bravi di quanto avessimo immaginato, nonostante fossero come idoli per noi, li abbiamo in un certo senso sottovalutati dato che si sono dimostrati addirittura più abili. Abbiamo vinto per pochissimo e tutto grazie a Mark, che ha superato se stesso agli sgoccioli.

- Era anche motivato dalla promessa fatta a Carol, dato che le aveva promesso di vincere e lei gli aveva promesso a sua volta un regalo.

Risi appena:- Già, sai cosa gli ha regalato?

Lei sorrise furba:- Certo, ma non posso dirtelo io, ho promesso, chiedilo direttamente a Mark.

Sbuffai divertito:- Come vuoi.

Il suo cellulare vibrò, facendo dividere le nostre mani e permettere ad Alex di tirare fuori il cellulare e rispondere a Caroline.

Stranamente non mi sorprende il fatto che vogliano aggiungersi a noi per pranzo, ma non mi disturba più di tanto: avrò il resto del pomeriggio da passare con Alex e mi va bene.

Ci dirigemmo verso un ristorante elegante che aveva una terrazza dalla quale si vedeva la città. Trovammo Caroline e Mark già là che ci salutavano quando eravamo ancora lontani.

- Quella ragazza è sempre piena di energia.

Sorrisi per l'osservazione di Alex e ci avvicinammo ai due ragazzi.

Caroline indossava un vestito di un verde chiaro con dei tacchi neri e i capelli lasciati in balia del leggero vento estivo, mentre Mark era sempre vestito con stile, con la sua leggera t-shirt nera e i jeans grigi.

Gli occhi chiari del mio migliore amico mi guardavano divertiti.

- Auguri Caleb! - disse Carol abbracciandomi forte, per poi lasciarmi a Mark.

- Hey amico, auguri.

- Grazie.

Abbracciai anche lui, mentre Caroline spiegava che avevano già prenotato un tavolo e che era proprio sulla terrazza.

Mark mi fermò lì, lasciando andare avanti le ragazze, per poi mettermi un braccio sulle spalle:- Amico, chi l'avrebbe mai detto che avresti conosciuto questa che è ora la tua ragazza solo grazie a un disegno?

Sorrisi per l'affermazione di Mark:- Già, io non so come mai abbia avuto questa fortuna, ma sì, a quanto pare l'ho conosciuta grazie a quel suo disegno.

- Menomale che ti eri puntato con lei, se no saresti ancora single.

- Hah, ha parlato quello che sarebbe stato con ragazze per cui non provava niente, tanto per tentare.

- Beh, non potevi mica solo essere tu il fortunato. Però, amico, sono davvero felice per te.

Gli sorrisi e lo ringraziai prima che raggiungessimo le ragazze.

- Beh, quali cose segrete vi siete detti, eh?

Sorrisi a Carol:- Niente di che. Mangiamo?

Pranzammo con calma, chiacchierando del più e del meno. Alex sembrava aver rimosso l'incontro con il padre avvenuta quella mattina, eppure, conoscendola, direi proprio che è il contrario.

Quella fatidica panchinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora