Capitolo 5 : Unnatural Selection

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Lost in traslantion, due anime disperse nel tempo

Note dell'autrice Morgana/Luisa:

La storia inizia ad entrare nel vivo e con questo capitolo torna anche la parentesi musicale che fino ad ora è mancata.

Inizio di intrecci vari, gente...Pronte?

Baci a tutte

La musica impazzava per il locale, mentre al tavolo tutti continuavano a comportarsi come dei bambini dell'asilo.

Sergio aveva passato parte del tempo a fare battute idiote alle quali Saoirse aveva risposto con il suo solito sarcasmo pungente, mentre gli altri ridevano divertiti.

Poco dopo, l'irlandese si guardò in giro stringendo in mano il suo bicchiere, il terzo, offerto gentilmente da Marcelo convinto di poterla fare ubriacare: peccato che avesse dimenticato di avere a che fare con una tostissima irlandese, abituata a gradazioni alcooliche decisamente superiori. Risultato: lei era fresca e pimpante, lui totalmente sbronzo.

La ragazza si voltò verso Natalie che stava ballando avvinghiata con corpo e bocca a Sergio, poco più in là Gonzalo si agitava in mezzo a due donne praticamente seminude: Saoirse assunse un'espressione disgustata e si alzò dal divano dove era rimasta seduta gran parte della sera, avvicinandosi alla porta che dava su un terrazzino.

La spalancò e si sedette sul parapetto, contemplando la bellissima luna che brillava illuminando Madrid.

"Dove diamine sono finita, mamma?" chiese guardando il cielo "Questo non è il mio posto".

La brezza notturna la accarezzò, come se la madre cercasse un modo per far sentire la sua presenza alla figlia: si portò le ginocchia al petto e rimase così in silenzio per un tempo indefinito.

"Disturbo?" chiese una voce alle sue spalle.

Sisì si girò trovandosi faccia a faccia con Iker: "No" rispose semplicemente.

"Ti ho visto uscire e visto che non rientravi ho pensato che magari c'era qualche malintenzionato che ti stava dando fastidio" disse il portiere quasi imbarazzato.

"Sinceramente, credo che i molestatori abbiano prede migliori lì dentro rispetto alla sottoscritta" sorrise Saoirse.

"Non ne sarei così sicuro" sentenziò il numero uno del Real Madrid "Posso?" domandò indicando il muretto.

Lei annuì e lui si sedette esattamente davanti a Saoirse.

"A cosa stavi pensando?" le chiese con gentilezza.

L'irlandese rivolse lo sguardo nuovamente verso alla luna: "Mi stavo domandando se la mia scelta di venire a Madrid sia quella giusta" confessò dopo un momento.

"Non ti piace?" domandò lui.

"Non posso dire questo: la città è bellissima, almeno quel poco che ho visto dato che sono arrivata solo tre giorni fa, ma mi guardo intorno e dico..boh, forse ho agito troppo d'impulso" rispose.

"Senti, capisco che trovarsi in un Paese straniero con una lingua che non si comprende perfettamente può essere difficile, ma ti prego non pensare che siano tutti come Marcelo" disse scoppiando a ridere.

Rise anche lei: "Ma no, in fondo Marcelo è anche simpatico, un allegro bambinone che non regge la birra" precisò.

"Già" sghignazzò il portiere "E neanche Sergio è come sembra, sai? La verità è che mi ha stupito, perché è vero che è un tipo molto scherzoso, ma è sempre abbastanza educato, specialmente con le donne" confessò.

Saoirse fece una smorfia: "Sicuro che stiamo parlando dello stesso Sergio?"

Iker sorrise di nuovo: "E' un bravo ragazzo, probabilmente lo infastidisce il fatto di trovarsi davanti ad una ragazza che gli risponde per le rime. Sai, di solito sono quasi tutte delle svampite, pronte a prostrarsi ai suoi piedi per qualsiasi sciocchezza".

Lost in translation || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora