Capitolo 27: The people we used to be - Parte II

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Lost in traslantion, due anime disperse nel tempo

Note dell'autrice Morgana/Luisa:

Ed ecco a voi la seconda parte che spiega il resto della storia.

Se doveste avere domande, sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

Grazie per i commenti come al solito e vi adoro tutte.


Irlanda - 23 dicembre

Le lettere di Elin non arrivarono mai e nessuno riuscì ad avere notizie dei suoi zii.

Aine non aveva bisogno di avere un certificato di morte in mano per sapere che sua sorella era morta, così come non ne aveva bisogno nessuno dei McGowen, empatici e preveggenti.

Due giorni prima di Natale, Aine uscì dalla sua stanza e si ricongiunse ai familiari in salotto: "Dobbiamo parlare" disse con voce ferma.

Un campanello d'allarme suonò nella mente di suo padre: "Cosa succede, tesoro?"

"Ho deciso di partire per la Spagna" li informò.

"Non se ne parla!" tuonò sua madre alzandosi in piedi "Non ti permetterò di andare lì da sola".

"Non importa se me lo permetterai o no, io devo sapere cosa succede!" rispose a tono la rossa.

"Non sarà sola, andrò con lei" disse suo padre.

Moreen McGowen si voltò a guardare il marito: "Credo non sia prudente portarla con te".

"Ascoltami madre, lei è la mia vita e devo essere io a trovarla, ovunque essa sia. Non esiste nessuna persona in questo mondo o in un altro che mi terrà lontana da mia sorella. Nessuno, nemmeno Dio e che io possa morire in questo istante se non potrò andare da lei!" esplose Aine.

Sua madre la osservò, profondamente colpita e commossa: "Stai attenta Aine, ti prego. Non voglio perdere anche te" le sussurrò abbracciandola.

Diario di Aine McGowen - 27 dicembre

Io e papà abbiamo dovuto attendere quattro giorni prima di poter riuscire a salire sulla nave, perchè nessun maledetto porto sembra funzionare nel periodo di Natale. Mi auguro che le cose cambino presto in Irlanda!

Sono furiosa. Sono così arrabbiata che non riesco a trattenermi. Non so più dove finisca il dolore e dove cominci la mia ira.

Mio padre mi osserva preoccupato, insieme al nostro compagno di viaggio: Brian McRue. Si è unito a noi, perchè suo padre è molto amico di mio zio Finn, ma le sue precarie condizioni di salute non gli hanno permesso di intraprendere il viaggio; così ha mandato Brian, sperando che riesca a ricavare informazioni dall'alto del suo ruolo nell'esercito.

Spero solo che non mi stiano troppo addosso.

Quanto vorrei essere già in Spagna!

Diario di Aine McGowen - 29 dicembre

Sono esausta dopo il lungo viaggio.

Siviglia è ormai alle porte.

Andalusia - Siviglia

Aine McGowen si guardò intorno: sentiva qualcosa di strano nell'aria.

La carrozza si fermò davanti a quello che doveva essere il negozio della zia e di sua sorella Elin, poco distante dalla loro abitazione, o meglio, ciò che rimaneva del negozio: vetri infranti, insegna distrutta, l'interno del locale completamente devastato.

Strinse i pugni, mentre le lacrime iniziavano a pungere attraverso le palpebre serrate.

Un flash improvviso nella sua mente, il viso di Elin sorridente, le sue erbe in mano, il suo sorriso.

Lost in translation || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora