Capitolo 14: The Other Half Of Me

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Lost in traslantion, due anime disperse nel tempo

Note dell'autrice Morgana/Luisa: Aggiornamento lungo e parecchio incasinato.

Ne succedono di ogni.

L'ho scritto di getto in meno di due ore, spero non sia orrendo.

Vi adoro!

Alla fine fece la sua scelta e compose il messaggio.

Non sapeva bene come comportarsi in questi casi, ma sentiva che dire troppe cose sarebbe stato un errore.

Decise dunque di scrivere poche semplici parole: "Per quanto possa servire, io sono qui".

*****

Riflettè in silenzio con la testa appoggiata al finestrino, ma la verità era che, in cuor suo ,lui aveva già deciso.

Scrisse un messaggio.

Un semplice sms che valeva più di mille discorsi.

Quattro semplici parole: "Ho bisogno di te".

Il giorno prima...

Madrid - Casa Casillas

Iker finì di preparare il borsone, pronto per la partenza imminente con il resto della squadra verso Barcellona.

Si sentiva stranamente contento e questo era merito principalmente di quella scatola che aveva ricevuto; l'aveva presa e nascosta come se fosse una reliquia preziosa: ciò che era contenuto doveva rimanere una cosa tra lui e Saoirse. Non sapeva bene perché sentisse questo bisogno di proteggere una semplice scatola ed una parte di sé si sentiva profondamente in colpa verso Sara, ma il timore che lei potesse non capire o peggio fraintendere le sue intenzioni, lo portò ad optare per l'omissione.

Era felice di aver ottenuto una prova di fiducia da parte dell'irlandese e non voleva gettarla al vento.

Sorrise ricordando quella ragazza dall'aspetto tanto normale, quasi invisibile agli occhi di un personaggio come lui, eppure tanto capace di entrare nei cuori degli altri: quello sì che era veramente un gran dono; così come lo era quello di riuscire a mettere a tacere uno come Sergio, eterno latin lover e spesso un po' troppo sopra le righe con le ragazze.

Mandò un sms rapidissimo a Saoirse: "Grazie a nome di tutto il popolo madridista per averci rimesso in sesto il vice-capitano, Sisì. Ti devo un favore. Un abbraccio, Iker".

Guardò la borsa all'interno della quale era contenuta una delle buste che l'irlandese gli aveva lasciato dentro la scatola: chiuse la cerniera, sorrise ed uscì di casa.

Casa Ramos - Stesso momento...

Sergio sistemò accuratamente i suoi capelli davanti allo specchio e sorrise alla sua immagine riflessa: certo non si poteva definire esattamente il ritratto della salute, ma almeno la febbre era scomparsa e questo aveva comportato la convocazione per l'importantissima trasferta a Barcellona.

Lo sguardo ricadde sul contenitore poggiato sul comodino dall'altra sera: la tisana di Saoirse aveva decisamente fatto effetto.

Quando si era risvegliato la mattina precedente aveva avvertito una sensazione strana, quasi un senso di vuoto: la presenza della ragazza vicino a sé lo aveva fatto sentire in un modo che non riusciva a definire.

Il sivigliano era piuttosto confuso dall'atteggiamento dell'irlandese che prima sembrava odiarlo a morte e l'attimo dopo era venuta addirittura a casa per aiutarlo a guarire.

Qualcosa non quadrava e ne avrebbe discusso volentieri con lei se solo non fosse sempre così dannatamente di fretta.

Prese il trolley e sospirò: quella ragazza era nata per farlo dannare.

Lost in translation || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora