Capitolo 29: Love Under Key

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Lost in traslantion, due anime disperse nel tempo

Note dell'autrice Morgana/Luisa:

Non posso scrivere sempre le solite cose, divento ripetitiva e mi annoio da sola!

Che vi adoro lo sapete, ergo vi lascio al capitolo che vede le cose andare avanti ed inizia a segnare i cammini dei protagonisti (almeno così pare, per ora).

Vi AMERRIMO!


Cork - Mattino...

Saoirse aprì gli occhi e si stiracchiò, colpita dal sole del mattino che le illuminava il viso: si voltò e vide che il letto era vuoto.

"Sergio!" pensò agitata e subito spalancò la porta e scese le scale correndo.

La cucina era avvolta nel silenzio, stranamente nessuno sembrava essere ancora in giro; poi notò che la porta sul retro era socchiusa, la aprì lentamente e vide qualcosa di inaspettato: sua nonna Brianna e Sergio chiacchieravano sotto il portico con una tazza fumante in mano.

Sembravano tranquilli, il sivigliano sorrideva anche se sembrava ancora scosso dal racconto della sera precedente: quando gli aveva parlato solo poche ore prima, la sua risposta era stato l'assoluto silenzio; Sisì aveva ascoltato il suo respiro, il battito accelerato del suo cuore, lo aveva osservato di tanto in tanto e aveva notato che la sua espressione era assorta e pensierosa: non aveva voluto indagare oltre, pensando che, così come lei, il ragazzo avesse bisogno di tempo e calma per metabolizzare la cosa.

"Buongiorno tesoro!" la distrasse la voce della nonna.

Saoirse alzò gli occhi e incontrò quelli sorridenti di Brianna.

"Buongiorno nonna" rispose "Buongiorno" sussurrò rivolta a Sergio.

"Buongiorno" sorrise lui.

I due rimasero a guardarsi in silenzio, finchè l'anziana McGowen dichiarò di doversi ritirare in cucina per preparare la colazione.

Sisì uscì fuori, sentendosi subito raggelare dal vento freddo e si avvicinò al sivigliano: guardò nella sua stessa direzione, verso il bosco che si agitava lento, lasciando cadere parte della neve che si era accumulata durante la notte.

"Come stai?" domandò la ragazza sentendo l'ansia crescere dentro di sé.

"Frastornato" confessò Sergio "Ma le mie mani stanno benissimo" sorrise mostrandole.

"Sono contenta" rispose la ragazza. Fece un profondo respiro e aggiunse "Quando non ti ho visto accanto a me stamattina, ho creduto che..."

"...che me ne fossi andato?" finì la frase per lei "Ad essere sincero ci ho anche pensato, avevo bisogno di stare un po' da solo per riflettere e per cercare di dare un senso a tutto questo. Poi però ho incontrato tua nonna e parlare con lei mi ha fatto bene: è una gran donna, ora so da chi ne hai preso" terminò quasi sussurrando quelle ultime parole.

Lei si voltò a guardarlo colpita: studiò i suoi lineamenti marcati, così tipicamente andalusi, il tono di pelle bronzato e gli occhi che sotto l'effetto del sole irlandese sembravano persino più brillanti del solito.

Qualcosa si mosse nel cuore di Saoirse in quel preciso momento e decise che qualsiasi cosa fosse successa in futuro, lei avrebbe tenuto per sempre dentro di sé quell'immagine di Sergio.

"A cosa pensi?" le domandò lui.

Sisì arrossì e si voltò: "Sono rimasta sorpresa dalla tua risposta, tutto qui" rispose.

"Sono stanco di scappare, Sisì! Voglio vivere questa cosa fino in fondo, comunque vada a finire" disse serio guardandola negli occhi.

Saoirse rabbrividì istintivamente: "Comunque vada a finire" ripetè.

Lost in translation || Ramos, CasillasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora