Sopra di noi

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I due corpi caldi si staccarono immediatamente e James, afferrando Helena, la nascose dietro di lui spegnendo la torcia.
Erano di nuovo avvolti nel buio quasi totale, tranne che per la luce che filtrava dalla finestra rotta, insieme al rumore della tempesta e del vento instancabile.

Passi pesanti si trascinavano sulla moquette rosso rubino fino ad arrestarsi con un'esclamazione di sorpresa, molto probabilmente davanti alla porta aperta di Helena.
Una luce illuminò il corridoio e poi entrò nella stanza

"Helena? Helena?"
"È George, vado a chiamarlo tu resta qui"
"Non ci penso nemmeno, io vengo con te"
"Mmh non so perché ma adoro le tempeste!"
"Scemo!", gli tirò uno scappellotto sul braccio.
"George, siamo qui, George".

James entrò nella stanza vuota scontrandosi con il capo.
"Accidenti James, ma cosa sta succedendo qui? Helena?"
"Sono qui George", lo salutò.
"In camicia?", domandò perplesso.
"Qualcuno ha tentato di entrare in camera mia, poi si è rotta la finestra. James mi ha soccorso e mi ha dato la sua camicia".

"Qualcuno ha cercato di entrare nella tua stanza?"
"Sì, ma non l'ho visto".
"Ho lasciato Grace da sola, corro da lei. Voi raggiungetemi".
"Subito capo!"

Helena si vestì velocemente con jeans e maglietta, tenendosi camicia e maglioncino di James. Per fortuna si era portata le sue amate converse bianche. Prese il telefono e la borsa.

Illuminò la stanza con la torcia, tutto era rimasto come prima, solo la sveglia segnava le 02:25 di notte.

"Che nottataccia! Non sapevo che cosa aspettarmi da questo viaggio, ma non immaginavo una cosa del genere".
"Tu? Figurati io! Il capo mi ha appena visto con addosso solo la tua camicia!"
A quelle parole le sue labbra sorrisero ed il cuore pulsò, "dovresti indossarla sempre, ma senza il pigiama sotto".

"Sì in altre occasioni, magari!"
Iniziarono a scendere i vari scalini ed una strana sensazione si impossessò di lei.
Strinse più forte quella mano calda e si appiattì contro il suo corpo possente.
"Helena, tutto bene?"
"No", una strana paura non le permetteva di respirare bene. Il buio intorno a loro, non poter vedere niente, nessuno, la stava facendo impazzire.

In qualsiasi momento qualcosa o qualcuno poteva toccarla.

James si bloccò di botto, "dimmi"
"Forse sto per dire una cosa stupida".
"Tutto quello che dirai, per me, non sarà mai stupido".

Affermazione che la lasciò di stucco. Il suo ex fidanzato non le aveva mai detto una cosa così profonda. Anzi la prendeva in giro per ogni cosa, denigrandola a volte.
Che bastardo che eri Richard!

Si alzò sulle punte e sussurrandogli nell'orecchio gli disse, "Ok, allora, lo so che siamo al buio ma è come se qualcuno mi stia fissando".

Ok pensarlo faceva paura ma dirlo é da infarto.

James si irrigidì e le strinse più forte la mano. Cazzo lo sento anch'io.

"Ok, ascoltami, ci sono qui io con te. Adesso metti le spalle contro il muro e tienti stretta alla mia maglia. Scenderemo di lato i scalini uno ad uno", disse illuminando la scala ormai già percorsa e quella ancora da percorrere.
"Ok"
.
Dannazione sembra un film dell'orrore, quel momento del film quando i telespettatori si guardono le spalle, anche se sono comodamente seduti sul divano ed aspettano con ansia che il pazzo psicopatico, esca fuori con la motosega.
Non pensare a queste stronzate, non pensare! Concentrati Helena, pensa al suo profumo.

"Ok, ci siamo il terzo piano é passato, George ci sta aspettando al secondo. Ultimo scalino, pianerottolo e via di nuovo contro il muro.

"Ti informo ufficialmente che questo per me è il terzo salvataggio, ergo Spider man, deve ricevere il suo bacio".

Ti odio ma ti voglio - (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora