Sarà difficile

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Le onde dell'oceano bagnavano la spiaggia semi deserta. Il vento accarezzava le dune, liberando nell'aria i minuscoli granelli di sabbia dorata.
I colori del giorno si stavano facendo sempre più tenui, morbidi ed inesistenti.
Si tuffavano nell'acqua dell'oceano colorandola mentre accarezzava con costanza e forza instancabile la spiaggia.
I due giovani amanti si tenevano per mano ed in silenzio affrontavano la fine del giorno come la fine di un giorno bellissimo che rimarrà solo nelle loro memorie.
"Vediamola così" iniziò a dire James con la voce impastata dalla tristezza.
"Ci vedremo comunque e ogni volta che per caso, perché sembrerà casuale, di guarderò o ti toccherò, tu ricorda le mie parole "ti amo Helena ed anche se non ti posso toccare o baciare non vuol dire che io non stia morendo dalla voglia di farlo".

Si strinse a lui, al suo corpo con una lacrima che scendeva lungo la sua guancia, coperta dai lunghi capelli.
Il braccio di James scivolò sulle sue spalle e tirandole su il viso baciò le guance bagnate.
"Non piangere ti prego" le accarezzò i capelli, la fronte, il viso.
"Ogni volta che sorrido a qualcuno, quel sorriso sarà solo per te" lo abbracciò forte e guardò la riva bagnata della spiaggia.
"Un giorno questo incubo finirà" guardarono l'orizzonte abbracciati.

Il cuore di James palpitava forte. Sentiva il suo profumo, il calore della sua pelle e le sue lacrime sul braccio.
"Che cosa mi fai amore mio... sei tutta per me" le sussurrò all'orecchio.
Con gioia e tristezza nel cuore infilò la mano nella tasca dei jeans e tirò fuori un pacchettino argentato. Lo portò davanti a lei, ai suoi occhi.
Emise un gridolino di sorpresa e si girò verso di lui mantenendo l'abbraccio.
Il suo sorriso era irresistibile.
"Sei la mia principessa" le disse baciandola.
"Ti ho preso questo. Aprilo e dimmi se ti piace"
Helena scartò il regalo come se fosse una bimba il giorno di Natale.
Lo aprì ed i raggi caldi del sole al tramonto illuminarono un braccialetto argentato con tanti cuori di diverse dimensioni, cuori che si abbracciano l'uno l'altro.
Helena rimase meravigliata dal braccialetto ma ancora ti più dalla scritta. Accarezzò i cuori e spostandoli notò che, non a prima vista, su alcuni cuori alternati c'era inciso, in una bella scritta elegante.

IO TI APPARTENGO

Rimase senza parole, con mille pensieri che le affollavano la mente.
Non aveva scritto sei mia, aveva scritto io ti appartengo. James non aveva inciso un sentimento di possesso nei suoi confronti, ma un sentimento ancora più profondo.
Con quella scritta lui apriva veramente il suo cuore e lo donava a lei.
Rimase con un solo fiato nei polmoni e piangendo lo guardò.
"Ti amo" riuscì solo a dire, prima di baciarlo.
"Qualsiasi cosa succeda, quando non potrai abbracciarmi, quando ti sentirai sola pur avendomi nella stessa stanza, leggi la scritta e saprai che io sarò con te".
"Ti amo Helena"
"Ti amo James"
Il sole tramontò nell'oceano ed il blu e l'arancione si fusero tra di loro come i cuori dei due giovani innamorati.
Rimasero lì abbracciati fino al calar della notte.

Allora videro un uomo in lontananza, avvicinarsi a loro.
"Eccolò" sussurrò Helena sentendo il corpo di James irrigidirsi.
"Tranquillo, è solo un medico!" rise
"Non fa le autopsie, vero?"
Helena scoppiò in una risata e la tristezza un po' andò via.
L'uomo si avvicinò alla giovane coppia e alzando la mano strinse forte quella di James.
"Josh questo è James"
"James, lui è mio fratello" i suoi occhi brillarono, due dei tre uomini più importanti della sua vita.
"Felice di conoscerti"
"Benvenuto in famiglia James".
Si scambiarono un sorriso d'intesa.

***

Dormire senza le sue braccia, senza il suo respiro addosso era come se James le avesse preso una parte di lei, le avesse portato via i colori. Ogni cosa era priva di fascino e di attrattiva. Come se tutto fosse grigio e nero. Con lui le stesse cose avevano un altro colore, come se prendessero vita.
Così però era stato deciso.

È per il tuo bene, per il nostro, vedrai sarà difficile ma ne usciremo.

Ricordava la sua parole quando si salutarono sulla spiaggia, quando lei dovette andare via con Josh.
Si infilò un vestito rosa antico semplice e la giacca bianca. La collana argento, sabbia e rosa antico venne abbinata con la borsa e le scarpe sabbia. Un fularino della stessa tonalità del rosa venne legato al manico della borsa. Si sistemò gli orecchini ed il braccialetto.

Chiuse tutte le persiane, le tende, coprì la piscina con la copertura elettrica invernale, chiuse l'acqua ed il gas.
Fece un lungo respiro ed uscì di casa, inserendo i due antifurti. Quello interno e quello perimetrale.
Si avvicinò al suv bianco, guardando solo di sfuggita la casa gemella e giurò di averlo visto per una frazione di secondo, dalle grandi vetrate della casa.
Caricò due valigie enormi in macchina, mise in moto e partì.

Il bicchierone di caffè fumava tra le sue mani mentre la osservava uscire di casa, chiudere il portoncino e salire in macchina.
Avrebbe voluto essere lì con lei ma per colpa di quella bastarda non poteva.
"Ti giuro Clarissa" gridò contro il vetro, contro il salotto, contro il destino "bastarda maledetta, pagherai qualsiasi cosa, tutto. La pagherai cara".
Posò il bicchiere prese le chiavi, il telefono ed il portafoglio.
Era ora, era arrivato il momento di fingere.
"Vuoi giocare stronza, allora giocheremo".

Ti odio ma ti voglio - (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora