Furto

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"Ho parlato adesso con Jeremy. Stamattina quando hanno aperto il palazzo, hanno trovato la porta di servizio, nel garage sotterraneo aperta, con la serratura spaccata. Hanno oscurato la telecamera, sprizzandogli dello spray colorato".
"Quanto danno hanno fatto caro?" gli appoggiò una mano sulla sua.
"Hanno rubato pc, televisori, anche la macchinetta del caffè della cucina".
"Nel mio ufficio sembra tutto in ordine, non sono riusciti ad aprire niente e neanche nel tuo ufficio Helena" la guardò.
"L'archivio digitale" lo guardò
"Spero solo che non l'abbiano trovato. Ogni singolo bozzetto, creato al pc viene salvato ed archiviato, in un archivio nascosto"
disse a James.
"In questo modo il lavoro non viene perso" rispose guardando il suo capo.
"Che cosa dobbiamo fare tesoro?"
"Oggi abbiamo l'ultimo incontro con il cliente, la visita della loro sede. Non possiamo mancare, ma dobbiamo anche tornare indietro per denunciare il furto e controllare tutto".
"Buongiorno a tutti" disse Liam avvicinandosi al tavolo per la colazione.
Dalle facce sconvolte "non sembra un buon inizio della giornata. George è successo qualcosa?" chiese mentre si sedeva salutando tutti, bè non proprio tutti con lo sguardo.
"Oh Liam" iniziò Grace "caro ragazzo, una sciagura" e continuò George "c'è stato un furto nella nostra azienda".
"oh mi dispiace George, se posso fare qualcosa. Io tra due ore ho l'aereo per LAX"
"Grazie Liam, ti ringrazio"guardò la sua collaboratrice.
"Helena, sai cosa devi fare"
"Si George, attivo subito il protocollo e parto per Los Angeles".
A quelle parole il cuore di James si fermò e la sua mente iniziò ad impazzire.
Come? cosa? parti da sola per LAX? da sola in aereo e tu hai paura? No, non ti lasciò partire da sola.
"George se vuoi posso tornare io ed Helena rientra domani con voi"
"Ti ringrazio James, ma Helena è l'unica che conosce i tutti i codici di sicurezza dell'archivio digitale e del mio ufficio. Mi dispiace farti partire da sola. Ma forse involontariamente Liam ci può aiutare".
Guardò il giovane medico "puoi fare compagnia ad Helena durante il viaggio?"
"George, Liam, non è necessario davvero".
"Sciocchezze" intervenne Grace "una bella ragazza come te non deve mai viaggiare da sola. Troppe persone cattive ci sono".
"Helena, mi fa piacere farti compagnia, davvero" la guardò negli occhi verdi.
Messa alle strette Helena non poté far altro che accettare sorridendo ma dentro stava morendo vedendo James riattivare la modalità uomo di ghiaccio.
Sapeva in cuor suo che quell'uomo, ora immobile a fissare il bicchiere, stava invece gridando mentalmente.

***

Infilò tutte le sue cose nella valigia, cercando di inserirle in maniera un po' ordinata, per riuscire a chiuderla.
Finì di parlare con Katy, dandole istruzioni precise per il cambio del suo volo e per far partire la denuncia.
Parlò anche con suo fratello, avvisandolo del suo rientro.
Infilò Tablet, telefono ed auricolari nella borsa, decidendo di viaggiare comoda, con jeans e converse. Prese tra le mani una flaconcino di Xanax per l'ansia d'aereo.

In quel momento bussarono alla porta.
"Arrivo" aprì e vide James appoggiato lì.
"Vieni" Lo guardò con quell'aria da cucciolo maltrattato.
Non parlava, la guardava solo.
Decise di abbracciarlo e lo sentì sospirare.
"Non voglio lasciarti qui, ma devo andare"
"Non voglio farti partire, ma devi andare"
Si alzò sulle punte e lo baciò, un bacio di dolore.
"Se penso che devi prendere l'aereo, da sola e hai paura, impazzisco. Quello che mi manda in bestia è il fatto di sapere che Liam sarà al tuo fianco".
"Non ti devi preoccupare lo sai che amo e voglio solo te"
"Si lo so" l'abbracciò forte baciandole i capelli e vide la boccetta del farmaco sul tavolino vicino alla borsa.
"All'andata non le hai prese"
"All'andata c'eri tu"
"Non prenderle lo stesso, devi rimanere lucida. Liam non mi piace"
"Va bene James, non ti preoccupare. Non le prendo".
Lo baciò ancora e prese la borsa, mentre James le prese la valigia.
"È meglio se la porto io. Ci vediamo di sotto" lo baciò forte.
"Scrivimi ti prego, ogni minuto!Domani ritorno, quindi riposati oggi pomeriggio" le disse ridendo.
"Agli ordini capo" e lo baciò prima di richiedere la porta.
Controllò di nuovo la stanza, non aveva dimenticato niente.

Prese i bagagli e scese nella hall.

Sorrise a Richard il receptionist "ecco le chiavi della camera e della cassaforte. Metta tutto sul conto della ditta Sutton".
"Tutto fatto signorina McClark. Speriamo che il suo soggiorno sia stato piacevole"
"Certo, non poteva essere altrimenti"
"Le consegno solo il nostro depliant, il questionario che potrà inoltrarci via mail, il giornale di oggi e questa lettera. Buona giornata".
"La ringrazio davvero Richard, buona giornata a lei" gli rispose sorridendo guardando la lettera con il suo nome sulla busta ma senza il mittente.

Stava per aprirla quando sentì la voce di Liam "sei pronta? Il taxi ci aspetta fuori"
"Si Liam eccomi" disse infilando tutto nella borsa"
"Aspetta che ti prendo la valigia"
"Non importa Liam, non fa niente" gli rispose controllando di aver preso il cellulare.
"Mi fa piacere Helena, davvero" la guardò negli occhi verdi.
"Va bene allora".
Salutarono ancora tutti ed uscirono dall'hotel.
L'ultimo ricordo di quel soggiorno erano gli occhi azzurri di James, ormai diventati di ghiaccio.

***

Finalmente erano saliti sull'aereo dopo un check in veloce. Come conseguenza di Lizzy non c'erano tanti passeggeri ancora.
Il bt404 della Virgin America stava decollando ed Helena era ormai rassegnata.
Speriamo che vada tutto bene! pensò guardando Liam sorriderle.
Era seduto nella sua stessa fila ma a distanza di 5 posti. Katy non era riuscita a far di meglio con poco preavviso ma era meglio così.

Sono sull'aereo ci sentiamo tra un'ora, ora imposto il telefono in modalità aereo. Ti amo Helena. Ps: Sorridi, Liam è seduto nella mia stessa corsia ma è distante 5 sedili. Helena

Ah ah ah sono proprio contento, il dottor simpatia è sfortunato. Tra un po' pranziamo e poi andiamo dal cliente. Chiamami appena atterri e liquidi il dottorino. Ti amo James

Si sistemò meglio sul sedile e chiuse gli occhi cercando di ascoltare la musica.
Trascorsi quindici minuti si accese il segnale di poter sganciare le cinture. Finalmente erano in quota e potevano muoversi.
Si ricordò della lettera e decise di leggerla mentre con un'occhiata veloce vide Liam dialogare con l'hostess. Tutto tranquillo.
Girò di nuovo la busta, non c'era mittente, non c'era nessun indirizzo, non c'era un francobollo.

Stappò la carta e dirò fuori un foglio con una delicata scrittura a mano.

Ciao Helena, mia cara piccola dolce Helena, tu sai chi sono.

"Ma che diavolo, è uno scherzo?" Guardò bene la scrittura, non era di James.

Si, sono io che ti scrivo. So che sei sull'aereo e so che hai lasciato James in hotel.

Solo un nome le venne in mente.

"Clarissa".

Un brivido di freddo le scese lungo la colonna, di impossessò delle sue braccia, lo sentì dietro le orecchie.
Un freddo glaciale ed una sorta di angoscia misto panico si stava impossessando di lei.

Ti odio ma ti voglio - (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora