Balla con me

3.9K 278 11
                                    

Tutto intorno a loro era surreale. Dame e gentiluomini del XVIII secolo danzavano, ridevano, chiacchieravano e si divertivano.
Anche loro due, vestiti da cigno nero e fantasma dell'opera, potevano essere solo una fantasia nascosta.
Il battito dei loro cuori invece era molto reale, come lo era il respiro affannato e l'animo agitato.

Si guardarono, un lungo lento sguardo reale ed infinito, mentre il resto del mondo diventava sfuocato.
Il luccichio delle iridi era sfavillante come il sorriso timido delle loro labbra.
Ogni singola, minuscola, particella del loro essere si era risvegliata, come se fosse stata addormentata da troppo tempo.
Le loro menti realizzarono che il loro temuto incontro si stava realizzando proprio in quel
preciso istante.
Che cosa si volevano dire? Che cosa volevano fare?

Niente, vuoto assoluto nelle menti, tremolio nel corpo e tumulto nell'animo. Solo un lento, lungo e rivelatore sguardo.
Era davvero solo una questione di sguardi. Un attimo, una frazione di secondo, un battito di ali, un colpo al cuore.
Solo un potente sguardo.

Magnetico, dolce, aggressivo, eccitante.

"Helena" mormorò imbarazzato.
"James" replicò impacciata.
Si avvicinò ancora di più a lei, sfiorando i capelli e toccando delicatamente la pelle liscia dell'orecchio. Era un sogno poterla anche solo sfiorare.
"Balla con me" le mormorò.
"Con piacere" riuscì a rispondere poco prima di risentire il calore del suo corpo sopra al suo.
Chiuse gli occhi iniziando a ballare con quell'irresistibile uomo che le sorrideva con gli occhi e con le labbra, da dietro una maschera bianca.

La musica conduceva le danze ed i loro pensieri vagavano su vecchi ricordi e nuove situazioni.
"Non ti posso lasciare da sola un attimo che Liam ti salta addosso, di continuo" le disse soffocando la gelosia.
"É innocuo almeno, a differenza di altre persone" rispose un pò alterata.
"Stiamo parlando di Tessa?" sorrise alla sua faccia buffa.
"Anche, ma delle bionde in generale! Anche loro non perdono tempo, soprattutto in discoteca" non riuscì a trattenersi dal dirlo.
Bionde in discoteca? pensò James. Come poteva sapere dell'agguato.
Helena vide la perplessità sul suo volto e questo la ferì.
"Quindi è vero?" lo incalzò guardando la reazione del viso, a quelle parole.
"Vero cosa?".
"Mi è arrivata una fotografia con te che balli, in una discoteca, con una bionda. Due settimane fa".
Con lo sguardo sconvolto non riuscì a trattenere un lamento. "Che cosa?".
La mente di James lavorava a pieno regime. Sapeva che quella ragazza era comparsa dal nulla, con Clarissa in agguato. E lui, quella stessa sera aveva ricevuto la foto di Liam che teneva per mano Helena.

Quella pazza sta giocando con il fuoco ma chi aveva scattato la foto ad Helena.
Doveva assolutamente scoprirlo.
"Non mi rispondi, non neghi?" disse con la gelosia che le divorava le viscere.
James rise a vederla così insicura e gelosa, aveva così desiderato vederla infuriata per colpa di un'altra.
Helena decise di staccarsi da lui, furiosa ma James non glielo permise.
"State ferma milady" le sussurrò all'orecchio, mentre con le braccia stringeva quel corpo contro il suo. Era pazzo d'amore per lei ed ora che l'aveva tra le braccia non aveva intenzione di lasciarla andare.
"Aspetta Helena. Non posso negare niente, ma non è come credi. Anch'io quella stessa sera ho ricevuto una tua foto di te e Liam, mano nella mano, precisamente su una terrazza sul mare" la guardò negli occhi.
"Tu cosa?" Helena sgranò gli occhi cercando di capire che cosa stava succedendo, cercando di ricordarsi quella sera.
"Non è assolutamente come pensi tu, io non era uscita con lui, bensì con George e Grace. Grace aveva invitato Liam ed io ero su quella terrazza, a prendere un po' di ossigeno" disse tutto d'un fiato. "E proprio sulla terrazza ho ricevuto la tua foto con la bionda. Mi era venuto un capogiro e Liam mi ha afferrato".
Lo guardò dopo avergli detto tutta la verità, con tanto di battiti accelerati e guance infuocate. Lo guardò negli occhi azzurri. James stava sorridendo.
"Ti credo Helena, ti credo e ti chiedo di credermi quando ti dico che come è venuta quella ragazza l'ho rispedita subito al mittente".
La strinse forte, annusando il suo profumo, da tempo fragranza che lo perseguitava.
"Non so cosa dire, James, non so che cosa stia succedendo" si aggrappò di più a lui, a quelle forti braccia che la stringevano.
"Non ti preoccupare amore mio, non succede nulla. Adesso vieni qui, adesso siamo qua".
I loro corpi finalmente si ritrovarono e stringendosi forte, si completarono a vicenda.
"Io voglio solo te piccola mia. È stata una vera agonia starti lontano" le infilò le mani tra i capelli.
"Oh James" gli baciò la mano che le stava accarezzando la guancia.
"Mi dispiace amore mio ma volevo solo proteggere mio padre".
"Sshh non dire niente, niente" le passò un dito sulle labbra rosee.
"Ti desidero Helena, ti amo e ti amerò per sempre" si spinsero verso la fine della sala da ballo e con disinvoltura afferrò la sua mano per trascinarla dietro al tendone blu scuro.
"James" disse guardandosi intorno, completamente circondata dal tendone scuro.
"Scusami se ti ho trascinato lontano dalla pista ma non posso resistere ancora".
Le prese il viso tra le mani ed appoggiò le sue labbra sulle sue, con ardore e con forza.
Con disperazione, con frustrazione, con passione, con amore.
Amore e passione ricambiata da Helena.
"Voi siete mia, milady".
"E voi siete mio, milord".
Si strinsero, unendosi in un bacio da perdere il respiro, da portare l'eccitazione a livelli mai raggiunti. Dopo quasi due mesi le loro bocche, le loro lingue si ritrovarono dopo una pesante astinenza.
"Ti amo James, per come mi parli, per come mi tocchi".
"E tu mi fai morire Helena, per come mi parli, per come mi tocchi, per come mi baci".
La strinse forte affondando il suo viso sul collo liscio e delicato, lasciando una scia di baci infuocati, fino a raggiungere la pelle delicata del seno.
"Sono qui Helena, solo e sempre per te".
"Sono qui James, io ti appartengo" alzò la mano per accarezzare i suoi capelli, il suo viso, facendo scendere il braccialetto che gli aveva regalato, dal guanto di pizzo nero.
"Anch'io ti appartengo" risero felici di essersi ritrovati.
"Andrà tutto bene amore mio, domani ci saremo ancora e saremo ancora insieme".
Helena lo guardò e le sorrise, di quel sorriso da amare alla follia.
"Ho paura per mio padre James" gli afferrò il mantello per sentirlo più vicino.
"Andrà tutto bene, lascia solo che ti baci".
Helena non aspettava altro, ritornare a baciare quelle meravigliose labbra infuocate.

Ti odio ma ti voglio - (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora