Spia

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Katy avanzò tra gli ultimi invitati rimasti, che si stavano congedando, cercando di capire chi fosse la dama francese che parlava sommessa al telefono, quasi litigando con il suo interlocutore.

Si avvicinò lasciando spazio alla sua immaginazione, visualizzando ogni probabile volto.
La dama in questione, presa dalla conversazione animata, si spostò di soppiatto dalla sala, giungendo fino ad un tendone blu royal.
Si nascose lì dietro ignara della sua cacciatrice.
Katy si accostò al tendone e tendendo l'orecchio ascoltò la conservazione, mormorata.

"Basta io non voglio più partecipare a tutta questa assurdità", disse prima di rimanere in silenzio.
"No, ascoltami tu invece", disse sbattendo nervosamente il ventaglio rosso sangue.
"Ascoltami ti ho detto", disse alzando la voce guardando che nessuno stesse passando nel corridoio.
La dama rimase in silenzio mentre una voce attutita parlava dall'altra parte della cornetta.
Katy non riusciva a capire niente e cercò di avvicinandosi il più possibile al tendone.
"Ora parlo io, e lo dirò solo una volta", sentì dire dalla donna e quella voce le era familiare, molto familiare.

Malefica pensò Katy. Non può essere.

"No, no e no. Un conto è dirti dove potevi trovare James, per provare a parlarci, un altro è rapire Helena e torturarla".

Il respiro di Katy rimase appeso al cuore mentre stava ascoltando la conversazione più orribile che avesse mai sentito. Doveva salvare Helena e per farlo avrebbe anche preso a sberle la dama francese.
E lei forse sapeva già chi, molto probabilmente, si nascondeva dietro a quella
maschera di piume rosse.

***

Nel frattempo Josh, il fratello maggiore di Helena fece il suo ingresso nella sala quasi scontrandosi con James e Mark.
"James, dannazione, che cosa sta succedendo?", si avventò sull'ex fidanzato di sua sorella per ottenere delle informazioni.
"Helena è stata rapita, molto probabilmente da quella pazza di Clarissa e non troviamo neanche Liam".
Intervenne Mark "molto probabilmente hanno usato come esca tuo padre".
"Mio padre è sparito dalla clinica e non sanno come e con chi. Sanno solo che è sparito da quasi due ore".
"Qui c'è una squadra dei miei uomini, hanno finito ora di perlustrare la villa. All'interno dell'edificio non hanno trovato nessuno".
"Sappiamo che lei era fuori in giardino quando è stata colpita", disse James, ricostruendo la dinamica.
"Come colpita?", urlò Josh.
"Temo di si, ragazzo", affermò Mark "temo sia stata colpita alle spalle".
James buttò la maschera bianca a terra e la schiaccio.
"Ecco cosa farò con la loro di faccia".

***

"Katy stiamo andando a cercare delle tracce fuori", disse Matt avvicinandosi alla sua fidanzata.
"Zitto, ascolta" mormorò come risposta. Si accostarono entrambi al tendone.
"Ok adesso basta Clarissa, con me hai chiuso, sei solo una pazza ed io non voglio essere implicata in questa storia", la sua voce ora tremava.
"Dove diavolo sei?"
"Una chiesa, una cripta? Ma cosa stai farneticando?"
"Ed io cosa?", schiacciò il telefono contro l'orecchio.
"Dovrei portarti James, lì? In mezzo alla boscaglia?", si tappò la mano con la bocca.
"Tu sei solo una pazza, un pazza da richiedere".

Katy non resistette oltre e con la rabbia nel corpo aprì il tendone, afferrò il telefono, chiuse la conversazione di botto e strappò la maschera dal viso della donna.

Una Tessa sconvolta fece capolino con gli occhi caramello pieni di terrore.

Maledetta pensarono entrambi i ragazzi.

"Ora Tessa parlerò solo una volta quindi cerca di ascoltare attentamente. Dove diavolo si trova Helena?"

"Io, io non lo so, lo giuro, mi ha parlato di una cripta", balbettò con le lacrime agli occhi.
"Cerca di rispondere o ti denuncio come sua complice", le urlò strappandole la parrucca bianca.
"Io lo giuro, davvero, io le ho detto solo che stasera qui al ballo ci sarebbe stato anche James, e basta".
"Si ma lei ha rapito Helena ed ora è in pericolo".
"Non so dove l'ha portata lo giuro, parlava di una chiesetta nella boscaglia", unì le mani in preghiera ed iniziò a singhiozzare.
"Bene Tessa, vedremo se l'agente Hammomd riuscì a farti parlare come si deve", sentenziò.
La prese per il braccio e la trascinò da dietro il tendone e si precipitò verso il gruppo, a cui si erano aggiunti anche George e Grace, che si era spostato sulla scala principale.

"James, eccola qui la tua spia", disse spingendo Tessa verso di lui. Una Tessa sconvolta ed isterica.
"Tu cosa?" le urlò James.
Hammomd intervenne "ci racconti i fatti ed anche in fretta", cercando ci analizzare l'espressione del viso, il suo comportamento.
"Io non so niente. Ho solo detto a Clarissa che stasera a questo ballo ci sarebbe stato James. Voleva solo parlargli, io non immaginavo che fosse una pazza".

"Perché?", gli urlò contro stringendo forte le sue braccia fino a fargli male.
"Perdonami, James perdonami, non so dove si trovi, mi ha solo parlato poco fa di una cripta, in una chiesetta, dentro la boscaglia".
"Risponde però a questo cellulare", disse Katy mostrandolo a tutti.
"Perfetto", esordì Hammond "ecco quello che faremo", affermò togliendo la ragazza dall'ira del ragazzo.
Aprì il cellulare, individuò l'ultimo numero ed ordinò ad uno dei suoi uomini di rintracciare il segnale.
Guardò George e Grace chiedendogli di restare qui alla villa in caso Helena fosse tornata e guardando i ragazzi spiegò che cosa dovevano fare.
Katy teneva sotto controllo Tessa ed il telefono. Se Clarissa avesse chiamato erano pronte a rispondere.

"Sappiamo che sta facendo tutto questo da sola, sappiamo che è in una chiesetta, qui intorno, e sappiamo che ha colpito Helena", lì guardò in faccia uno ad uno.
"Dobbiamo trovare delle tracce di trascinamento che partono dalla ghiaia e procedono verso la boscaglia. Staremo tutti insieme a distanza di un metro, se qualcuno trova qualcosa, urla. Tutto chiaro?"
"Certo", urlò James prendendo una torcia consegnatagli da uno degli uomini di Mark.
Iniziò a cercare tra la ghiaia qualche segno di collutazione ma non trovò niente. Individuò però dei minuscoli pezzi di plastica nera.
Si inginocchiò sul vialetto e prendendoli in mano, li confrontò con il suo.
Sotto la luce della torcia nera, James riconobbe i minuscoli resti del cellulare di lavoro, di Helena.
"Appartengono al suo telefono", disse al gruppo che lo aveva raggiunto.
Puntò la torcia in quella direzione, illuminando la fine della siepe e l'inizio del parco. Iniziò a correre seguito a ruota dagli altri e fermandosi in prossimità dei cespugli, notò dei rami spezzati e rimasugli di stoffa nera.
"Helena", gridò con il pezzo di stoffa in mano, "sto venendo a prenderti".

Ti odio ma ti voglio - (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora