Capitolo 15.

351 28 3
                                    

Mi sveglio di soprassalto per il chiasso proveniente dal piano di sopra, ormai da tanto tempo Gianluca si è stabilito qui ed è sempre stato tranquillo per natura, stamattina invece sembra che stia distruggendo la casa.
Guardo l'ora sul cellulare, le otto meno un quarto, sarà meglio alzarsi, ho anche lezione all'università, eh già, le ultime due lezioni e gli ultimi due esami prima della laurea, sembra ieri che iniziavo a frequentare i corsi, invece sto già per prendere la laurea triennale.
Scendo giù in cucina dopo aver sciacquato il viso e mentre mi siedo a fare colazione arriva il mio inseparabile cucciolo di quattro mesi, Stitch e salta sulla sedia;
"Scendi Stitch, la tua ciotola ce l'hai già, questo non puoi mangiarlo" ridacchio guardando quegli occhioni teneri e lui viene vicino a me mettendosi con la testa sulle mie gambe,
"Vuoi le coccole tesoro, ho capito, vieni qui!" Lo sollevo e inizio a giocarci, ma all'improvviso vedo che ha le orecchie tese, infatti poco dopo scende dalle mie gambe e si posiziona davanti la porta battendo la coda, mi lavo le mani e nel frattempo suonano al campanello,
"Arrivo!" Dico precipitandomi alla porta, apro e vedo Gianluca davanti.
"Buongiorno piccola" sorride,
"Buongiorno, hai finito di sfasciare casa?" rido e lo bacio mentre lui ridacchia insieme a me,
"Hai già fatto colazione?" Domando,
"No, volevo farla con te" sorride sedendosi a tavola mentre Stitch gli mordicchia le scarpe,
"Stitch dai, lascia stare Gian" dico mentre Gianluca lo prende in braccio,
"Gian dai fallo scendere, mi dà fastidio che poi sale dappertutto"
"Dai, lascialo un po', è vero che vuoi stare con il tuo papà tu?" Dice giocando con il cucciolo,
"Okay, ti sei rincoglionito amore" lo prendo in giro,
"Dai, ora scendi, abbiamo giocato ma io ho fame, dai, vai!" Dice appoggiandolo a terra e dandogli una pacca sul sedere e Stitch va tranquillo a mangiare nella sua ciotola, Gianluca si lava le mani e poi viene vicino a me che sono ancora in pigiama,
"Che bello il pigiama con gli orsetti" mi sfotte,
"È meglio il tuo, Ginoble?" Lo sfido trattenendo le risate,
"Beh io sono figo con qualsiasi cosa addosso" fa il modesto,
"Ma sentilo, siediti e vedi di non strozzarti mentre mangi" lo spintono piano,
"Scimmia"
"Bradipo"
"Ti amo da morire, scema" mi dice prendendomi il viso tra le mani,
"Ti amo da morire anche io, non vivo senza di te" sorrido ed uniamo le labbra in un bacio dolce ma allo stesso momento passionale, le nostre lingue eseguono una danza e poi si rincorrono, si cercano.
* * *
"Amore, mi spingi sull'altalena?" Corro come una bambina corre sotto l'albero per scartare i regali il giorno di Natale,
"Certo, siediti" sorride ed io mi siedo, dopodiché inizia a spingermi,
"Mi sembra di tornare a quando eravamo bambini, ricordi?" Sorrido mentre anche lui si è seduto sull'altalena e si sta dondolando,
"Già... Passa così in fretta il tempo" risponde prendendomi una mano,
"Facciamoci una foto" propongo scendendo dall'altalena e sedendomi sul prato e le foto da una, diventano cinque: nella prima ci baciamo dolcemente, nella seconda sorridiamo guardandoci, nella terza abbiamo le mani intrecciate mentre ci guardiamo negli occhi, nella quarta gli bacio una guancia e nella quinta lui mi bacia la fronte.
"Sono bellissime..." sorrido appoggiandomi alla sua spalla,
"Hai proprio ragione, siamo così belli insieme... Sono stato stupido, avrei dovuto capirlo prima che senza di te non riesco a stare.." dice afferrandomi una mano,
"Non sei stato stupido e non lo sei stato mai.. Ci amiamo, che importa adesso?" Sorrido e lui con me,
"Me lo dai un bacino?" Sorride ed io ricambiando gli stampo un bacio sulle labbra,
"Dammi la mano"
"Che devi fare?" Domanda stranito,
"Tu dammela" sorrido e intrecciando le nostre dita faccio una foto e la posto su Instagram:
"Solo tu mi hai donato un sorriso che nasce anche quando un motivo non c'è.♡" @gianginoble11  #MyGreatLove.".
"Ecco fatto, guarda" sorrido porgendogli il telefono e lui guarda la foto e poi me, poi nuovamente la foto,
"Piccola.." sorride,
"Ssh.." sorrido anch'io e lo bacio di nuovo prima di essere interrotti dallo squillo del mio cellulare, guardo il display: Mamma.
"Aspetta Gian, è mia mamma"
"Si tranquilla, rispondi" mi tiene la mano intrecciata alla sua e rispondo al telefono:
-"Pronto? Mamma?"
-"Tesoro..." la sua voce è rotta dal pianto,
-"Mamma che è successo? Perché piangi?"
-"Papà..."
-"Mamma, papà cosa? Che è successo a papà?" Chiedo alzando un po' la voce per la preoccupazione,
-"Siamo in ospedale, papà ha avuto un infarto... È sotto i ferri.. Il medico dice che è stato per il troppo stress.. Ti ho chiamato per avvertirti"
-"Tranquilla mamma, prendo la macchina e arrivo, il tempo di organizzarmi.." dico guardando Gianluca,
-"Fai attenzione..." mi dice prima di chiudere la chiamata e la mia freddezza si trasforma in un pianto liberatorio,
"Amore, hey guardami.. Che è successo a tuo padre?" Mi domanda Gianluca abbracciandomi e poi asciugandomi le lacrime,
"Ha avuto un infarto Gian.. Troppo stress"
"Stai tranquilla amore mio, adesso andiamo"
"Gian ma..."
"Niente "ma", io starò sempre vicino a te e tua madre" sorride,
"Grazie amore mio... Ti amo, tanto"
"Ti amo tanto anche io piccola mia, andrà tutto bene, tranquilla" mi dice baciandomi il capo e stringendomi ancora una volta in un abbraccio che solo lui sa dare.

Eccomi qui😍 La foto non c'entra nulla con il capitolo, ma da quando l'ho vista, so solo che mi sono rincoglionita ahahah.
Come state voi?
Finalmente un po' di relax che mi ha aiutata molto anche nella stesura del capitolo, perché come ormai ben sapete, quando sono sommersa dallo studio (ovvero sempre😅) non riesco a scrivere nulla.
Stellinate e commentate in tante, vi adoro.♡
Infine, un abbraccio forte forte a tutti i terremotati, ci rialzeremo Italia, siamo tutti vicini a coloro che stanno soffrendo, che sono rimasti senza una casa a causa di questa bestia chiamata terremoto.
Buona cena tesori, a presto!♡
-Marty♡

جيانلوكاDove le storie prendono vita. Scoprilo ora