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Dormo irrequieta nel mio letto, girandomi spesso senza trovare una giusta posizione, dopo un paio di minuti mi sveglio infastidita dal rumore del vento e della pioggia che cade a picco contro la finestra.
Scosto le lenzuola e guardo la mia stanza buia in silenzio, mi sembra tutto così interale e tetro.
Mi alzo e vado verso l'interruttore della luce per accenderla, ma mi accorgo per mia sfortuna che è andata via a causa del mal tempo.
Prendo in mano il cellulare e accendo la torcia facendomi strada verso le scale che portano di sotto, sto per scendere ma qualcosa di sfuggita attira la mia attenzione.
"Papà?"dico ad alta voce.
Da quello che so non sarebbe tornato prima di domattina perché avrebbe passato la notte con la sua "amica".
Scendo piano la scalinata facendo attenzione a non inciampare, rimango sorpresa per il freddo gelido e mi chiedo mentalmente se si sia aperta una finestra o cosa.
Vado verso la cucina ancora più decisa."Papà sei tu?"chiedo con timore mentre mi si forma la pelle d'oca.
Perché non risponde?!  Sento una risata diabolica davanti a me così tanto spaventosa da farmi tremare, capisco che qualsiasi cosa sia non è mio padre.
Scatto impaurita su in camera e mi chiudo all'interno, stringo forte il cellulare e inizio a digitare un numero di telefono.
Al terzo squillo una voce impiastrata dal sonno risponde sorpresa dalla mia chiamata."Rosy ciao!"
"Alex.."dico piangendo.
"Piccola perché piangi?"domanda preoccupato.
"Ti prego...vieni subito da me..!"bisbiglio quando sento dei passi su per le scale.
"Si arrivo subito ma cosa è successo?"
"C'è qualcuno in casa...aiuto.."dico attaccando quando sento la presenza farsi sempre più vicina.
L'elettricità che c'è nel l'aria è pazzesca per non parlare del freddo e dei tuoni inquietanti.
Cavolo perché mio padre doveva andare via proprio questa notte?
Respiro affannosamente sperando che Alessandro non ci metta troppo.
I minuti passano lentamente e quella strana presenza non va via aspettandomi fuori la porta, mi sembra quasi di sentire il suo alito pesante e il suo ghigno minaccioso, mi chiedo chi sia e cosa voglia da me, ma soprattutto se ha a che fare con quei ragazzi che mi hanno aggredito più volte.
Dopo circa quindici minuti che sembrano essere durati in eterno sento i passi allontanarsi e l'elettricità affievolirsi fino a scomparire.
Do un occhiata attraverso lo spioncino della porta e vedo di essere finalmente sola, mi alzo tremante da terra e apro leggermente la porta mettendo la testa fuori per verificare meglio, qualcosa però mi tocca la spalla facendomi urlare mi volto spaventata prendendo la prima cosa sotto mano usandola come arma di difesa parandomela davanti.
"Rosy!"dice Alex sorpreso nel vedermi così.
"Oddio...sei tu...pensavo fosse lui.."dico sollevata posando l'oggetto.
"Aspettami qui vado a controllare la casa. Chiuditi in stanza."mi ordina scendendo giù.
Lo ascolto serrandomi in stanza guardandomi intorno ancora spaventata, aspetta ma come ha fatto ad entrare nella mia stanza?!
Guardo la finestra aperta e capisco, certo deve essere molto agile per essere riuscito a salire soprattutto al secondo piano.
Dopo poco sento bussare alla mia porta."Rosy aprimi sono io."
Apro la porta lasciandolo entrare."allora?"chiedo.
"Non c'era nessuno chiunque era se ne è andato."
Sospiro passando una mano sulla fronte sedendomi sul letto."ho avuto tanta paura credo che ti abbia sentire arrivare e se ne sia andato comunque  ..grazie di essere qui."
"Sono felice che tu mi abbia chiamato."mi confessa teneramente.
"Mio padre è fuori a dormire dalla sua amica e...non sapevo chi chiamare"
"Mmmh...ancora la sua amica?"chiede divertito.
Sorrido contagiata dal suo."eh già ..credo che tra non molto la cosa esca allo scoperto!"rido.
Si siede accanto a me prendendo un cuscino.
"Ognuno di noi merita di passare il resto della vita con qualcuno che sa farci stare bene."mentre lo dice mi sembra quasi che si riferisca a me.
Tossico imbarazzata."ehm..già è vero...comunque mi dispiace per oggi..."
"Anche a me...vorrei che tu ti ricordassi di me senza dovertelo raccontare..."dice triste.
"Hai ragione..solo che non so come fare...la dottoressa mi disse che prima o poi sarebbe ritornata da sé."
"Sai credo che abbia ragione comunque credo anche che ci sia un altro modo per farti ricordare qualcosa."mi dice con convinzione.
"Come?"chiedo guardandolo speranzosa.
"Così."si avvicina di scatto verso di me baciandomi con intensità.
All'improvviso la stanza diventa luminosissima e mi sembra quasi di essere catapultata in un altro universo.

Il mio sguardo incrocia due occhi neri e profondi.
Il mio corpo è pervaso da brividi di freddo.
In un istante capisco di chi sono." Ehm mi dispiace.." Sussurro.
Lui mi guarda per un attimo intontito.
"Ti levi?" Mi dice con insistenza.
Mi alzo e cerco di scrollarmi di dosso i resti del pranzo.
"Dovresti stare attenta come cammini!"mi urla nell'orecchio.
"...scusami..."dico sincera.
Lui mi guarda e non dice nulla, fa per andarsene ma io lo fermo." Ehi aspetta! Dobbiamo metterci d'accordo su quando studiare insieme!" Grido cercando di farmi sentire. Lui si gira e scoppia a ridere.
"Non ho alcuna intenzione di studiare con te." Risponde secco.

In un attimo mi ritrovo nuovamente  nella mia stanza buia con Alex che non smette di guardarmi.
"Wow...era..."
"Un flash back?!"mi chiede serio.
"Sisi! E non mi era mai capitata una cosa del genere..."confesso sorpresa.
"Cosa hai visto?"
"Eri così arrogante con me..."dico dispiaciuta.
Scoppia a ridere."lo so! Ma ero un coglione a quell'epoca!"
"A quell'epoca?"rido prendendolo in giro.
"Che vorresti dire??"dice fingendosi offeso.
"Che lo sei ancora!"rispondo ridendo.
Lo sento mugolare dopodiché si butta su di me facendomi il solletico.
"Nooo ti prego !..."lo supplico urlando dal ridere.
Mi muovo come una pazza scalciando da tutte le parti implorando pietà.
"Smetto se farai quello che ti dico io!"mi dice con aria fiera.
"Okay okay....tutto quello che vuoi tu!"rispondo con le lacrime a gli occhi.
"Uhm brava ragazza!"dice liberandomi.
"Sei uno stronzo! Non mi piace il solletico uffa!!"borbotto.
"Voglio un altro bacio."ordina.
"Cosa?"
"Hai capito bene. Devo fare quello che ti dico altrimenti ..."dice avvicinandosi nuovamente pronto all'attacco.
"Okay ho capito!'dico alzando le mani verso l'alto.
Mi guarda soddisfatto e tende il viso verso di me, senza farmi pregare nuovamente mi avvicino verso di lui e lo bacio con passione.
In fondo non aspettavo altro.

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