Capitolo 3

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CAPITOLO 3

-Brooklyn... non essere ingenua-

Sentire il mio nome pronunciato da lui con quella voce bassa e a così poca distanza dal mio viso mi fecero quasi scordare della conversazione appena origliata e di quei due ragazzi. Mi fece un mezzo sorriso quando rimasi impalata come un ebete a fissarlo e per questo m'imposi di arretrare di un passo per mettere più distanza tra noi. Era ormai inutile negare a me stessa che la sua sola vicinanza riuscisse a provocarmi mille sensazioni. Non mi domandai neanche come facesse a sapere il mio nome.

Aprii la bocca pronta a rispondere ma il rumore della porta alle nostre spalle ci fece voltare entrambi in quella direzione.

-Styles- come se non fosse già abbastanza, il ragazzo dell'ascensore era ora di fronte a noi che ci osservava con un ghigno snervante sul volto.
-Jason- sentii il ragazzo al mio fianco salutarlo con molto disprezzo nella voce. Mi ricordai subito della conversazione origliata poco prima e ipotizzai che dovesse essere lui il Jason di cui parlavano quei due e un'ondata di disgusto mi travolse.
-Bellezza, ci rivediamo- si rivolse a me mentre si avvicinava di qualche passo facendomi automaticamente indietreggiare ma, con mia grande sorpresa, a bloccarlo fu la mano del ragazzo dai capelli ricci premuta fortemente sul petto di quel Jason. Sul volto di quest'ultimo era dipinta un espressione di stupore proprio come la mia.
-Gira al largo- gli disse il ragazzo che ora mi dava le spalle non distogliendo lo sguardo dal suo che, beffardo, continuava a sorridere maliziosamente.
Mi sentivo a disagio sotto lo sguardo di Jason ma non volevo che se ne accorgesse perciò raccolsi tutto il coraggio che possedevo e incrociai le braccia al petto mantenendo i miei occhi fissi nei suoi con aria di sfida.
-Styles- ridacchiò Jason -Abbiamo sempre condiviso tutto noi due, perché non anche la ragazza?- domandò e vidi la mascella del ragazzo dai capelli ricci indurirsi e la sua voce mi fece quasi paura quando parlò.
-Io e te non abbiamo niente da spartire- ero sicura che lo sguardo con cui guardava Jason fosse uno dei peggiori.
-Ti ha già messo al guinzaglio, Harry? Sei così facile da ammaestrare?- lo provocò.

-Giuro che ti stacco la testa, prima o poi- vidi la mano di Harry salire sul colletto della camicia di Jason e spingerlo con forza contro il muro. Sobbalzai a quell'improvviso scatto d'ira ma rimasi immobile di fronte quella scena.

-Piano Styles- tossì Jason che non aveva però perso la sua aria arrogante, probabilmente facendo così avrebbe solo peggiorato le cose.

-Vattene- gli disse un'ultima volta Harry lasciando la presa e allontanandosi da lui.

Il ragazzo seguì il suo consiglio e andò via con lo stesso ghigno con cui era arrivato ma non prima di avermi rivolto un ultimo perverso sorriso che mi fece rabbrividire.

C'era qualcosa di maligno in lui.

-Vieni con me- mi disse Harry prendendomi per il polso e girandosi per tornare dentro senza darmi neanche il tempo di metabolizzare quanto successo.

Mi accigliai non riuscendo a capire dove stessimo andando e il motivo di quel suo improvviso cambiamento nei miei confronti.

-Dove?- domandai facendo fatica a tenere il suo passo, soprattutto con i tacchi.

Si girò improvvisamente e i nostri corpi si scontrarono, i miei occhi si spalancarono leggermente per l'iniziale spavento ma incontrarono subito i suoi che fecero aumentare il ritmo del mio cuore.

-Io non ti conosco e non dovrebbe importarmi di te ma quello, Jason, è pericoloso e ti ha messo gli occhi addosso- si bloccò qualche secondo ma quando vide la mia espressione confusa continuò. - Adesso è meglio se resti con il tuo amichetto-. aggrottai le sopracciglia, in che modo poteva essere pericoloso Jason e perchè dovevo restare con Louis?

Ricordami di amarti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora