CAPITOLO 17
Las Vegas estate 2015
-Posso farti una domanda?- esordì Harry nel bel mezzo della cena. Fino a quel momento la serata non sarebbe potuta andare meglio, avevamo parlato a lungo delle nostre vite, ci eravamo raccontati l'uno all'altra, tralasciando anche i pasti.
-Certo, dimmi- risposi poggiando i gomiti sul tavolo, pronta ad ascoltare cosa avesse da dire.
I suoi occhi mi osservavano attentamente, si inumidì velocemente le labbra prima di parlare.
-Se ti chiedessi di prolungare la tua vacanza, cosa mi diresti?- mi domandò e vidi i suoi occhi cambiare, pareva stessero bruciando con la stessa intensità con cui le mie guance presero colore.
-Cosa?- domandai sbalordita, credendo di non aver compreso quanto detto.
-Lo so che è prematura come richiesta, che ci siamo conosciuti da poco ma ti sto chiedendo di prolungare la tua vacanza- ripeté quella domanda con una tale naturalezza da farla sembrare la cosa più normale al mondo, in quel momento.
Rimasi con la bocca spalancata per qualche secondo, con la mente in tilt a causa dei mille pensieri che si stavano creando. Certo che avrei voluto prolungare quella vacanza, eccome! Ma da sola, senza i miei amici, con Harry... Voglio dire, tra di noi c'era sicuramente una chimica mai provata prima di allora ma restava sempre uno sconosciuto, una persona incontrata appena il giorno prima e che, per quanto potevo saperne, poteva anche avermi raccontato solo un mucchio di bugie.
Eppure, quando lo guardavo negli occhi, ogni preoccupazione svaniva.
-Vuoi che io resti?- domandai con un filo di voce, timorosa.
-Sì- rispose deciso.
-Per quale motivo?- chiesi corrucciando le sopracciglia, curiosa di sapere cosa avrebbe risposto.
-Perché vorrei portarti in un posto, uno dei miei preferiti qui a Las Vegas- spiegò e la mia bocca assunse la forma di una piccola 'o'.
-Quindi significa che vuoi rivedermi?- mi morsi un labbro per l'audacia di quella domanda.
-Sì- mi rispose di nuovo, se possibile più deciso di prima.
Abbassai lo sguardo al tavolo, sorridendo, non sapevo cosa rispondere.
-Ci penserai?-
Alzai lo sguardo e i nostri occhi si incontrarono di nuovo causandomi le farfalle nello stomaco.
Annuii.
-Ci penserò-.
Chicago, 14 gennaio, 2013
-Brooke!- mi voltai, la caffetteria della scuola iniziava a riempirsi e tra le persone presenti vidi Aubrey venirmi incontro con un sorriso smagliante.
-Ehi Abby- la salutai, ricambiando il sorriso.
-Allooora, com'è andata? Raccontami tutto, soprattutto i dettagli più succulenti- disse con sguardo malizioso che mi fece arrossire, non avevo ancora raccontato a nessuno quanto accaduto a Bradford con Zayn.
-E' andata bene- ammisi, non riuscendo a reggere il contatto visivo. Presi il caffè che avevo ordinato e con Abby che non aveva nessuna intenzione di lasciarmi andare così facilmente, mi accomodai ad uno dei tavolini.
-Che reazione ha avuto quando ti ha vista?- domandò con occhi sognanti.
-Non puoi immaginare, Aubrey, la sua espressione e poi il modo in cui mi ha abbracciata dopo eh... E' stato tutto perfetto- raccontai, rivivendo nella mente quei momenti di felicità.
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Ricordami di amarti. || H.S.
ФанфикLa prima cosa che vidi furono i suoi occhi verdi e brillanti che mi fecero arrossire e sentire in imbarazzo per l'espressione volgare che mi ero lasciata sfuggire. Era un ragazzo alto con i capelli ricci e molto sicuro di se ma come potevo biasimarl...