Capitolo 22

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CAPITOLO 22

Chicago 2017

-Hai preso tutto?- mi domandò prima di aprire la porta di casa mia con le valigie in mano.
-Sì, andiamo- confermai, avevo controllato tre volte in valigia che ci fosse tutto il necessario.
Erano passati due mesi da quella notte in cui io ed Harry dormimmo insieme e alcune cose erano cambiate.
Riuscivamo ad avere dialoghi civili, senza discussioni e tutto da quando gli avevo detto di star cercando un modo per liberarmi di Hade.
Da quel momento era diventato più protettivo nei miei confronti, veniva spesso a trovarmi o mi chiamava a telefono per sapere sempre dove fossi e cosa stessi facendo.
Inizialmente mi fecero sentire questi suoi comportamenti ma con il passare del tempo iniziai ad avere il sospetto che ci fosse qualcosa sotto di cui non ero a conoscenza.
Quella mattina ci stavamo dirigendo in aeroporto per prendere il volo per Los Angeles, finalmente avremmo fatto quel viaggio che gli proponevo da tempo e se da una parte ero curiosa di vedere quella che era la mia vita prima dell'incidente, dall'altra ero terribilmente spaventata dall'idea di avere brutte sorprese.
Si avvicinava la bella stagione, il cielo era sereno e per fortuna non avremmo avuto problemi durante il volo.

**

-Perché non riesco mai ad allacciarle!- imprecai a bassa voce contro la cintura del sedile.
L'aereo stava per partire e non avevo ancora chiuso la cintura perché le mie mani non la smettevano di tremare per l'agitazione.
-Aspetta, ti aiuto- intervenne Harry, spostando delicatamente le mie mani e riuscendo senza problemi nell'impresa.
Tirai un sospiro di sollievo quando riuscì a chiuderla nel momento esatto in cui l'aereo partì per sistemarsi sulla pista.
Strinsi forte la mano di Harry prima che potesse spostarla dal mio ventre, non avevo mai avuto paura dell'aereo ma quella volta era diverso, mi sentivo terribilmente spaventata.
Tenni gli occhi chiusi fin quando l'aereo non fu decollato ma nonostante non potessi vederlo, sentivo lo sguardo di Harry addosso.
-Tutto bene?- mi domandò premuroso, stringendo a sua volta la mia mano per rassicurarmi.
Annuii poi presi un respiro profondo e aprii gli occhi, liberando le nostre mani da quella stretta.
-Scusa- mi scusai sistemandomi i capelli e cercando di riprendere compostezza.
-Non hai mai avuto paura dell'aereo- domandò confuso.
-Già- confermai cercando di guardare ovunque tranne che fuori dal finestrino.
-Se vuoi dopo facciamo cambio posto- mi propose Harry notando il mio disagio.
-Sì grazie- sorrisi gentilmente.
-Ehi- mi disse portando una mano sotto il mio mento per farmi voltare verso di lui.
Una fitta allo stomaco fece capolino quando i miei occhi incontrarono i suoi.
-Andrà tutto bene- mi rassicurò dolcemente.

Las Vegas estate 2015

Dopo aver raccontato brevemente dell'appuntamento ad Abby, le diedi la buonanotte e mi incamminai verso la mia stanza dove sapevo mi stesse aspettando Louis, abbastanza arrabbiato.
La cosa già mi stava facendo innervosire, con quale diritto continuava ad impicciarsi di ciò che facevo nella mia vita?
Aprii la porta della stanza, senza preoccuparmi di non fare rumore e lui era lì, nell'ingresso e sobbalzò dalla poltrona sulla quale si era appisolato, appena mi vide.
-Tu- mi puntò subito un dito addosso senza lasciarmi neanche il tempo di chiudere la porta alle mie spalle.
-Risparmia il fiato, non sono affari che ti interessano, torna a dormire- lo liquidai sorpassandolo, ignorando completamente le sue occhiatacce.
-Sei un incosciente! Quel tipo neanche lo conosci, poteva ucciderti!- mi gridò dietro seguendomi nella camera da letto.
Non prestai neanche attenzione alle sue parole mentre prendevo il mio pigiama dalla valigia e tutto ciò che mi serviva per prepararmi ad andare a dormire.
-Non riesci proprio a stare lontana dai ragazzi tu, eh?- disse con disprezzo nella voce che rasentava quasi l'odio.
Mi voltai di scatto verso di lui, sentivo il mio corpo bruciare dalla rabbia, gli occhi in fiamme e credevo potesse uscirmi il fumo dalle orecchie da un momento all'altro.
Probabilmente gli avrei anche potuto perdonare tutto ma non quella frase, pronunciando quelle parole Louis aveva definitivamente spezzato il sottile filo della nostra amicizia, già in situazione precaria.
Credevo che con quanto successo la notte precedente, con la sua confessione, le cose potessero migliorare tra di noi, che io potessi andare oltre quanto successo ma mi sbagliavo di grosso.
Mi avvicinai a lui minacciosamente e lo vidi spalancare leggermente gli occhi quando si rese conto di quanto mi aveva detto.
Non riuscii a controllare me stessa, Louis non ebbe neanche il tempo di prevedere le mie mosse che la mia mano colpì con forza la sua guancia, facendogli girare la testa.
-Non voglio vederti qui quando uscirò dal bagno- lo avvisai con una tale freddezza che non avevo mai avuto in vita mia poi mi voltai e arrivai fin avanti la porta del bagno prima di fermarmi nuovamente.
-Anzi- continuai, fissandolo con sguardo gelido -non voglio vederti mai più-

Ricordami di amarti. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora