Prima di lasciarvi al capitolo, volevo spiegarvi una cosa.
Ogni volta che ci sono dei flashback del passato di Brooke, si tratta di ricordi che le tornano in mente invece tutto ciò che accade nel presente si svolge nel 2017, arrivati a questo punto della storia.
Quando invece viene raccontato qualcosa del passato che però non fa parte dei ricordi di Brooklyn, verrà inserita sotto il punto di vista del narratore.
Buona lettura, xCAPITOLO 30
Dicembre 2016, Sioux Falls
Narrator's point of view
La prima persona ad arrivare in città fu Harry, appena saputo dell'incidente si era catapultato sul primo aereo per raggiungerla, non aveva perso tempo a mettere qualche maglietta nello zaino e comprare un biglietto online.
-Brooklyn Thompson- aveva detto semplicemente all'infermiera appena arrivato in ospedale, mentre picchiettava impaziente le sue dita sul bancone freddo.
Se non avesse avuto una risposta entro i seguenti tre secondi, avrebbe iniziato a cercarla da solo, anche a costo di aprire le porte di tutte le stanze di ogni piano dell'edificio.
-La sconosciuta?- domandò lei digitando qualche tasto sulla tastiera del computer.
-Esatto- rispose fin troppo bruscamente ma sentire che per quelle persone lei era stata una sconosciuta fino a quel momento lo mandava su tutte le furie.
Non era affatto una sconosciuta.
Lei era Brooklyn Rose Thompson, la sua Brooke.
-Quinto piano, stanza 506- disse e quando alzò lo sguardo verso Harry, lui era già sparito tra i corridoi.
Salì tre scalini alla volta, superando con poca attenzione chiunque si trovasse a passare di lì, beccandosi anche qualche rimprovero ma non gli importava nulla in quel momento, voleva soltanto rivederla, sentire di nuovo il suo profumo, toccare la sua pelle, averla di nuovo tra le sue braccia...
Arrivato avanti alla porta del reparto fu inevitabile che il suo sguardo si posasse sulla grossa scritta sopra di essa.
'TERAPIA INTENSIVA'
Fu come se le budella gli si stessero attorcigliando a formare un grosso nodo all'interno del suo addome.
Una fitta assurda lo invase per tutto il corpo.
Dovette attendere che qualcuno dall'esterno lo aprisse, non era orario di visita ed era tutto chiuso.
-Sì?- domandò una signora anziana facendo sporgere solo metà del suo corpo oltre la possente porta.
-Sono qui per vedere Brooklyn Thompson- disse, sbirciando alle sue spalle per vedere qualcosa, sapeva bene che non sarebbe stata nel corridoio, né tanto meno in piedi e che di sicuro la sua stanza non si sarebbe vista da lì, ma lui ci sperava lo stesso.
-La sconosciuta?- di nuovo quella parola.
Dovette prendere dei respiri profondi per non urlarle in faccia. Alla fine annuì solamente, prima capivano chi stesse cercando, prima sarebbe arrivato da lei.
-È un parente?- domandò. Nella sua mente Harry si domandò il perché di tutte quelle domande, non poteva semplicemente spostarsi e lasciarlo passare?!
-Il fidanzato- disse portandosi una mano tra i capelli, iniziando ad innervosirsi.
-Mi spiace, possono entrare solo i parenti- fece per richiudere la porta ma lui posò con forza la mano su di essa, facendola riaprire e sobbalzare l'anziana infermiera che dovette arretrare di qualche passo per non beccarsi un colpo dritto sul naso.
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Ricordami di amarti. || H.S.
FanfictionLa prima cosa che vidi furono i suoi occhi verdi e brillanti che mi fecero arrossire e sentire in imbarazzo per l'espressione volgare che mi ero lasciata sfuggire. Era un ragazzo alto con i capelli ricci e molto sicuro di se ma come potevo biasimarl...